QUESTO BLOG E' IN VIA DI SUPERAMENTO. NE STIAMO TRASFERENDO I POST MIGLIORI SUL SITO DI VIVEREALTRIMENTI, DOVE SEGUIRANNO GLI AGGIORNAMENTI E DOVE TROVATE ANCHE IL CATALOGO DELLA NOSTRA EDITRICE. BUONA NAVIGAZIONE!
Altro film molto bello, di Pan Nalin, ambientato in Ladakh, nel'estremo nord dell'India, anche conosciuto come "Piccolo Tibet".
In parole poverissime è la storia di un monaco vajrayana che, prossimo al Nirvana, decide di "ritornare nel secolo", compiendo un lungo viaggio nel Samsara.
Purtroppo la versione di questo film disponibile su you tube è in lingua originale, con sottotitoli in spagnolo.
Si capisce quasi tutto.
Buona visione!
Da tempo volevo condividere questo film-documentario del 1992, diretto da Ron Fricke.
Il film è stato girato in 152 luoghi di 24 paesi: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cambogia, Cina, Città del Vaticano, Ecuador, Egitto, Francia, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Israele, Giappone, Kenya, Kuwait, Nepal, Polonia, Tanzania, Thailandia, Turchia, e Stati Uniti. Non contiene dialoghi. Il titolo, Baraka, è una parola che significa "benedizione" in diverse lingue.
Visti i tempi che corrono, la calata dei grilli a Roma (la speranza che facciano qualcosa di buono, sara' ben riposta? Puo' darsi!), mi sembra giusto condividere la prima e l'ultima versione di Zeitgeist, sottotitolata e doppiata in Italiano.
Buona visione!
Dopo una bella serata trascorsa ieri con il regista Ugo Gregoretti, padre di Filippo, amico e prossimo autore della Viverealtrimenti con la raccolta Cronache psicogeografiche, storie di ordinaria schizofrenia (di Pippo abbiamo già pubblicato alcuni estratti su questo blog, cliccare qui), ho pensato di riprendere il filone cinematografico di Viverealtrimenti. Parlavamo ieri di quello che io considero un capolavoro del cinema italiano: Profumo di donna, di Dino Risi, con Vittorio Gassman (1974).
E' fortunatamente disponibile su you tube, pur frammentato in 5 puntate.
Di seguito una breve scheda del film, scaricata da You Tube:
Profumo di donna è un film del 1974, diretto da Dino Risi, tratto dal romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 1975, è valso a Vittorio
Gassman il premio per la migliore interpretazione maschile. Ai premi
Oscar 1976 ricevette due nomination come miglior film straniero e
migliore sceneggiatura non originale.Dramma della solitudine firmato da
Risi e interpretato da uno strepitoso Gassman
In permesso premio, il
soldato e studente Giovanni Bertazzi si ritrova ad accompagnare Fausto,
capitano non vedente in congedo, in un movimentato itinerario da Torino
a Napoli. Ma scopre ben presto che il suo compagno di viaggio non è un
uomo qualunque. Intelligente, fiero, pieno di vita nonostante il suo
impedimento, Fausto svela sin dalle prime battute la sua grande
passione: le donne. Si vanta di riconoscerle dal profumo e, col suo
prodigioso intuito, lascia a bocca aperta il suo giovane accompagnatore,
mostrando di sapere veramente tutto del gentil sesso, come della vita.
Ma, una volta a Napoli, ad attenderlo è Sara, molto più giovane, e
segretamente innamorata di lui. Fausto la respinge con crudeltà, con lo
stesso cinismo che ha dimostrato a Giovanni lungo il viaggio. Eppure,
dietro la maschera di sarcastico viveur, il capitano nasconde un ultimo,
inconfessabile desiderio. Dal romanzo di G. Arpino, un dramma
travestito da commedia. È una storia di solitudine, solo apparentemente
giustificata dalla condizione soggettiva del non vedente. L'isolamento
di Fausto ha radici ben più intime e profonde. La sua cecità diventa
paradossale nel confrontarsi coi suoi simili che, pur avendo occhi per
vedere, non sono in grado di "guardare" al di là delle apparenze, come
Giovanni quando, durante la sosta a Genova, scambia per donna un
travestito, o quando non comprende l'infedeltà della sua ragazza; come
il cugino sacerdote, che tenta di giustificare il male con le sue
artificiose parole di fede, quelle che Fausto considera "balle,
retorica"; come l'amico Vincenzo, altrettanto non vedente, ma privo
della perspicacia che contraddistingue il capitano. È tutto un mondo di
"ciechi", sembra dire il regista, mentre l'unico a vederci chiaro è chi
non si ferma all'idea della percezione visiva. Solo Fausto infatti
intuisce il dolore che si cela nella realtà, e proprio in questa
coscienza, che lo separa dal mondo circostante, risiede la sua vera
solitudine. "Sono l'undici di picche... la carta al di fuori del mazzo"
dirà al suo incredulo accompagnatore, che non lo capirà mai fino in
fondo. Eppure, nell'innocente e tormentato amore di Sara, sembra aprirsi
uno spiraglio di luce. Ed è verso la fine che ci si rende conto che
Profumo di donna è anche (o soprattutto) un'insolita storia d'amore.
Tutto l'opposto del fuorviante remake con Al Pacino, che concentra
l'attenzione sul più convenzionale rapporto maestro-allievo, falsando
l'intensità introspettiva ed emotiva che pervade il lavoro di Dino Risi e
l'insuperabile interpretazione di Vittorio Gassman.
Interpreti e personaggi
Vittorio Gassman: Capitano Fausto Consolo
Alessandro Momo: Giovanni Bertazzi
Agostina Belli: Sara
Moira Orfei: Mirka
Torindo Bernardi: Vincenzo
Alvaro Vitali: Vittorio, il barista
Franco Ricci: Tenente Giacomino
Elena Veronese: Michelina
Stefania Spugnini: Candida
Marisa Volonnino: Ines
Sergio Di Pinto: Raffaele
Vernon Dobtcheff: Don Carlo
Musiche - Armando Trovajoli
Dopo la prima tranche di 22 minuti e 42 secondi, cliccare sul primo quadrante in alto a sinistra per vedere la seconda e così di seguito fino alla quinta.
Buona visione!
E' arrivato il momento di ridare spazio alla timida selezione cinematografica di Viverealtrimenti. Negli ultimi mesi abbiamo proposto India matri bhumi di Roberto Rossellini e Earth 1947 di Deepa Metha, confermando la vocazione "orientale" di questo blog-magazine.
Oggi proponiamo un film del 1963 in cui è confluito il genio di 4 importanti registi: Roberto Rossellini, Jean Luc Godard, Pierpaolo Pasolini ed Ugo Gregoretti.
In particolare, siamo felici di proporre un lavoro cui ha ben contribuito Gregoretti in occasione di una bella permanenza, a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, con il figlio del regista: Filippo Gregoretti, amico e prossimo autore della Viverealtrimenti Editrice.
Per maggiori delucidazioni su Ro.Go.Pa.G rimando alla pagina corrispettiva di Wikipedia.
A proposito della tragica esperienza della partizione tra India e Pakistan, emersa dal documentario del post precedente, merita vedere il film della regista indiana Deepa Metha Earth 1947, integralmente disponibile su You tube.
Un solo punto debole, per alcuni: è in lingua originale con i sottotitoli in inglese.
Merita menzione che il film fa parte di una trilogia sugli elementi: Fire, Water and Earth ed è del 1998.
Buona visione!
In coda a questa giornata pre-natalizia ho il piacere di condividere addirittura un film con i lettori di Viverealtrimenti. Un film d'epoca (del 1959) di Roberto Rossellini: India matri bhumi.
Imperdibile.