TRANSUMANZA

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venerdì 12 luglio 2013

Bal Ashram newsletter Luglio 2013

Una nuova newletter dai nostri amici del Bal Ashram di Benares (o Varanasi), coinvolgente come al solito!
Buona lettura!                

Varanasi, Luglio 2013

Cari amici,
anche quest’anno il soggiorno italiano è trascorso velocissimo e ringraziamo con affetto i tanti amici che calorosamente sempre ci accolgono e ci sostengono. 
L’ospite d’onore di giugno, il monsone, è arrivato puntuale. Ma se qui, nell’Uttar Pradesh, ristora e rinfresca, nello stato confinante dell’Uttarakhand, la sua furia è stata devastante. Migliaia di persone risultano ancora disperse e centinaia di villaggi sono stati letteralmente rasi al suolo.
Pochi giorni prima della partenza per l’Italia abbiamo festeggiato all’Ashram la giornata mondiale della salute coinvolgendo gli studenti della scuola ed invitando diversi ospiti ad affrontare il tema della salute sotto i suoi diversi aspetti.

Bambini e genitori hanno ascoltato gli interventi di un pediatra riguardo l’alimentazione e semplici norme igieniche. Uno Swami dall’Uttarakhand ha invece ampliato l’argomento “salute” presentando la profonda correlazione esistente tra salute fisica e stati mentali, proponendo una semplice meditazione ai presenti. Al termine i medici hanno visitato tutti gli studenti e distribuito degli integratori di proteine e sali minerali.





Grazie ad una generosa donazione ricevuta da una coppia di amici ed al 5x1000 dell’anno scorso, nel mese di maggio siamo riusciti ad acquistare un trattore per l’eco park. 
Un mezzo prezioso per continuare con impegno le coltivazioni biologiche dall’altra parte del fiume e poter aiutare anche i contadini dei villaggi vicini nella coltivazione dei loro terreni.
Durante le vacanze scolastiche (maggio e giugno) tutti i bambini e ragazzi dell’Ashram hanno trascorso, turnandosi, alcune settimane all’Eco Park per lavorare nei campi ed aiutare ovunque ve ne fosse bisogno. Appezzamenti di terreno che erano ancora incolti sono stati livellati e preparati per la semina degli ortaggi. 

Un simpatico vecchietto, originario dello stato dell’Orissa, ha trascorso un intero mese all’Ashram decorando la nuova sala da pranzo e la veranda del bagno. Per agevolare chi lavora in cucina, la sala da pranzo è stata ampliata, così che non vi siano più due turni per i pasti (bambini ed adulti) ma si possa mangiare tutti assieme. Lo spazio è stato ricavato inglobando la biblioteca che è stata spostata invece nella grande stanza adiacente. 
I disegni scelti sono tutti a sfondo mitologico: qui è rappresentata la famiglia divina composta da Shiva, Parvati ed il piccolo Ganesh. Lo sfondo è la catena dell’Himalaya dove risiedono. Vicino all’entrata del bagno: una rappresentazione della Ganga ci ricorda la sacralità dell’acqua e l’uso intelligente che dovremmo farne.

Durante il suo ultimo soggiorno Babaji sottolineò l’importanza di avere almeno due momenti di incontro al giorno per migliorare le difficoltà comunicative presenti e rendere partecipi tutti delle responsabilità quotidiane. Da allora questi momenti di condivisione, sia di proposte pratiche che di scambi di opinioni, avviene con regolarità. E’ un tentativo per coordinare meglio le molte attività rendendo tutti consapevoli dell’importanza di ogni singolo elemento.
L’oasi di verde che è divenuto ormai il giardino dell’Ashram risuona sempre più di svariati cinguettii di uccelli quando addirittura il suono non è quello dello sbattere d’ali di una bellissima esemplare di pavone che silenziosa viene ad ascoltare i nostri meeting mattutini!

I tre cani, lasciati cuccioli ad aprile, sono assai cresciuti. 
Ahimè, sotto gli occhi increduli di tutti invece che far scappare le scimmie hanno cominciato a stringere con loro delle solide amicizie. Non solo corse e giocose acrobazie ma anche vicendevoli spulciate!
Tutti i bambini stanno bene; è incredibile quanto possano cambiare in soli due mesi. Per i primi giorni abbiamo ascoltato un fiume di parole: racconti, avventure, marachelle, dispiaceri…..insomma storie di vita quotidiana ma moltiplicate per venti! 


E vi salutiamo con questa foto di Indra che appena tornato da scuola ci ha raggiunto per raccontarci tutto ciò che era avvenuto nella mattinata ma, sedutosi, sarà per il caldo o per la stanchezza, dopo poche parole è calato il silenzio di un pisolino quanto breve tanto intenso!

A presto dal Bal Ashram, Camilla e Lorenzo

martedì 16 aprile 2013

Bal Ashram Newsletter Aprile 2013

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Varanasi, Aprile 2013
Cari amici, dopo l'assenza autunnale Baba Harihar Ramji, fondatore del Bal Ashram è tornato, fermandosi per tre settimane. L'eco delle sue parole ancora riverbera nell'Ashram. Durante questa visita ha espresso apertamente quelle che secondo lui sono le difficoltà più ardue da superare. Tutti ci stiamo sforzando per mettere in  pratica i suoi suggerimenti. Grazie a  lui sono stati rimescolati tanti ruoli e si sono creati nuovi spazi per una comunicazione aperta e diretta. Ha lanciato nuove sfide, invitando costantemente ad unire il lavoro nel sociale e per la comunità con il lavoro su di sé.
Pochi giorni dopo la sua partenza abbiamo visto arrivare inaspettatamente ruspe e gruppi di operai davanti l'Ashram, dalla parte che si affaccia sul Gange. Il governo sta lavorando per costruire una rete sotterranea che collega più zone della città ad un depuratore per l'acqua così da evitare che gli scarichi delle fogne sfocino direttamente nel fiume. Ottima proposta (se poi verrà seriamente portata a termine) ma noi ci siamo visti “distruggere” le mura, i terrazzamenti e parte delle scalinate dell'Ashram in un battibaleno. Uno smantellamento necessario per lo svolgimento dei lavori ma fa comunque effetto veder cadere a pezzi il lavoro di tanti anni in poche ore! Tutto ciò che viene costruito è destinato ad essere distrutto: una bella lezione sull'impermanenza!

Ci siamo ripresi subito grazie alle risate regalateci dal  gruppo “performance without borders ”. Giovani artisti da tutta Europa che stanno girando l'India proponendo nelle scuole spettacoli per i bambini e …...non solo.
Tutti gli studenti sono stati “catturati” dall'ora di spettacolo proposto: acrobazie, giocolerie, recitazione, mimo e  balletti. Ed una parte
finale a cui hanno partecipato anche gli studenti.
E poi ancora divertimento con l'appuntamento annuale di Holi, la festa dei colori. Anche quest'anno una vera e propria battaglia di acque colorate durata l'intera mattinata e terminata con un creativo match simile al rugby. Al posto del pallone i vestiti vecchi degli anni passati (che si tengono apposta per celebrare questa festività).
Abbiamo avuto all'ashram, la preziosa presenza di Cristina, maestra d'asilo che ha trascorso del tempo individuale con il piccolo Indra e proposto un breve percorso educativo ai bambini dell'asilo. Un bella esperienza per i bambini ed un arricchimento professionale e personale per gli insegnanti. Ora Cristina condivide i suoi talenti anche nella scuola del Progetto Alice di Sarnath. 

Costruiamo un sentiero di stelle, quadri, triangoli, cerchi e soprattutto cuori!
















Un po' di tristezza e qualche lacrima per l'ultimo giorno di scuola degli studenti della classe V° dell'Anjali school. Per loro quest'anno abbiamo anticipato gli esami così che possano procedere con l'iscrizione in un altra scuola. I due studenti più bravi (un bambino ed una bambina) saranno da noi seguiti e supportati economicamente nel proseguimento dei loro studi. Il primo ciclo di studenti è terminato. Siamo rimasti molto colpiti dall'unità della classe. La classe IV° ha organizzato una festa d'addio ed ognuno di loro ha condiviso che cosa porterà con se da questa esperienza quinquennale all'ashram. L'ambiente che troveranno nelle altre scuole sarà molto diverso. Confidiamo comunque che qualcuno dei semi piantai possa germogliare. Alla fine a prescindere da quello che si impara tecnicamente sui banchi di scuola ciò che rimane è il ricordo di quanto si è stati amati e rispettati!
Anche tre dei nostri bambini dell'ashram ha terminato la classe V: Amit, Soham and Suraj stanno per lasciare “l'ovile”!. Grazie ai contatti dei mesi scorsi con il Rotary Club di Varanasi Sud abbiamo conosciuto Mr. Nalin Gulati, il cui padre fondò una delle scuole più prestigiose della città: la Little Flower School. Oggi Mr. Gulati, ne è il direttore e ci ha gentilmente proposto di ammettere in classe VI  non solo gli studenti uscenti dall'Anjali school ma anche di trasferire tutti i ragazzi dell'ashram che studiano ora in differenti scuole.

Ecco il bellissimo edifico dove i ragazzi dell'Ashram potranno studiare (forse l'unica scuola con un così bel giardino in tutta la città!). Il proprietario ha acconsentito a concederci un enorme sconto per aiutare i bambini/ragazzi del Bal Ashram. Non è per nulla facile trovare persone sensibili nella comunità locale disposte a dare un aiuto concreto.
Ecco il gruppo dei nuovi studenti della Little Flower School: da sx Santosh e Sumit (classe IX), Deepak e Samyak (classe VIII), Shiva (classe XI) e Suraj, Amit e Soham (classe VI), emozionatissimi di conoscere nuovi amici ed insegnanti nella nuova scuola.

A fine mese saremo di nuovo in Italia: un altro anno indiano è quasi giunto al termine! Intanto vi salutiamo con questa foto (un po' sfocata ma per noi bellissima) del piccolo Indra addormentatosi sul fresco pavimento tra le.....zampe della nostra cagnetta Ganga!
A presto, dal Bal Ashram,
Camilla e Lorenzo

mercoledì 13 marzo 2013

Bal Ashram: Newsletter Marzo 2013

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Varanasi, Marzo 2013

Cari amici,
sicuramente la primavera italiana è alle porte con l'immagine comune dei fiori che sbocciano. Da noi niente primule e margherite bensì.......patate!
Nella fotografia, da sinistra: Bhanu, Amit, Vijay, Gurugopal, Gagan, Suraj e Kashi comodamente seduti sull'ultima produzione di patate, raccolte e confezionate in sacchi di iuta all'eco park.
Questi sono i primi 15 quintali! Altrettanti saranno pronti a breve. Le patate sono, assieme al riso e alle lenticchie, l'alimento base della nostra dieta quotidiana. Una buona produzione contribuisce a ridurre le spese legate alla cucina e a fare qualche passo in avanti per un ideale obbiettivo di auto sussistenza.

Ogni anno la primavera porta con se (per circa tre settimane) un'invasione di una specie di piccole
farfalline. Al tramonto è impossibile rimanere vicino ad una qualsiasi fonte di luce perché si viene completamente ricoperti da questi innocui insetti. Questi animaletti vivono un solo giorno. Al mattino strade, pavimenti e giardini sono completamente ricoperti di farfalline senza vita.  Nonostante agli occhi umani queste settimane appaiano solo come settimane di extra lavoro di pulizia, abbiamo notato che per tantissimi animali sono una vera e propria benedizione. Come se la natura provvedesse loro del cibo necessario per affrontare la scarsità dei prossimi mesi caldi e secchi.
Gli uccelli ripuliscono il tetto mentre le scimmie si occupano delle finestre e delle ringhiere. Ai cani rimane il piano terra ed il giardino. Un cerchio perfetto ed un equilibrio naturale impeccabile!

Visitando l'eco park non si può non rimanere colpiti dalla presenza di Bhagatji, che instancabilmente lavora sempre regalando perle di saggezza a chi è capace di dedicargli pochi minuti o semplicemente di osservarlo. In una delle nostre ultime visite ci ha raccontato di come cominciasse a sentire acciacchi muscolari ed ossei dovuti all'età. Il suo rimedio?
Dopo un'amorevole grattatina alla sua mucca preferita gli chiede in cambio un favore: un'amorevole leccatina su tutta la schiena ed il collo. Abbiamo visto con i nostri occhi con quanta pressione ed impegno la mucca ha esaudito la sua richiesta. 
Bhagatji dice che il sollievo è assicurato!
Un amico ci ha regalato un uccellino in gabbia ed un mattino prima di andare a scuola abbiamo deciso di liberarlo. Così come lui se ne è andato sono arrivati tre nuovi cani: due maschietti ed una femmina. Finalmente dopo mesi senza più amici a quattro zampe l'ashram ha di nuovo tre splendidi
guardiani!
Maria, insegnante di yoga dal Sonoma Ashram è qui con noi da un mese. Insegna yoga al mattino ai bambini dell'ashram. Durante la settimana va ad insegnare all'ostello femminile dove vive anche Vidya e la domenica mattina le bambine vengono all'ashram per una lezione “speciale” nella stanza per lo yoga davanti al Gange.
Lo scorso 4 marzo, giorno di festa per la fondazione dell'Ashram, abbiamo acceso 13 candeline. Più di 500 persone hanno visitato l'Ashram, pranzato, assistito agli spettacoli dei bambini ed ascoltato il satsang di Babaji. 

Nela foto a destra, gli studenti della scuola impegnati nella Dandya Raas (danza folcloristica con bastoncini in onore di Krishna e Radha).
Nella scorsa newsletter vi abbiamo raccontato dell'evento del Kumbha Mela. A fine febbraio, di ritorno da Allahabad, i numerosi pellegrini e sadhu (rinuncianti) si sono riversati a Varanasi.
Anche noi siamo andati a curiosare nelle tendopoli accampate lungo il fiume ma a dire il vero di uomini saggi e santi ne abbiamo visti pochi. Passeggiando tra i ghat siamo rimasti molto più colpiti dal vedere i bambini giocare spensierati con le bottiglie di plastica come supporto per scivolare velocemente lungo le scalinate!

A presto dal Bal Ashram, Varanasi
Camilla e Lorenzo

domenica 17 febbraio 2013

Bal Ashram, newsletter Febbraio 2013.

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“Qual'è il fiume che vuoi attraversare?
….Vedi forse qualcuno muoversi sulla sponda, qualcuno che vi ha trovato casa?
Non c'è fiume, non c'è barca e nemmeno il barcaiolo.
Sii forte, entra dentro di te,
lì trovi un terreno solido per i tuoi piedi.
Medita su questo attentamente!
Non andartene da qualche altra parte”.

Kabir (Poeta e mistico indiano; 1440-1518)

Cari amici,
non possiamo iniziare questa lettera senza ricordare
il grande evento del Kumbha Mela, che richiama milioni di 
pellegrini nella vicina città di Allahabad (l'antica Prayag). Riferendosi a particolari allineamenti astrologici che si verificano solo ogni dodici anni, il bagno in questo luogo è considerato particolarmente auspicioso. Ciò che lo rende tale è il fatto di ospitare la confluenza (sangam) di tre fiumi: la Ganga, la Yamuna e la mitologica Saraswati (che si dice scorresse in tempi antichi e che oggi sia asciutta e nascosta). Da tutta l'India ( e non solo) pellegrini, turisti, studiosi, devoti o semplicemente curiosi si riuniscono in uno degli eventi più singolari al mondo. Nonostante l'inarrestabile flusso di visitatori continuerà ininterrottamente fino a fine febbraio, prendiamo spunto dal saggio Kabir e dalle corrispondenze tra macrocosmo e microcosmo per cercare dentro di noi il sangam. Un pellegrinaggio interiore per trovare questa confluenza, un luogo intimo che integra ed accoglie tutti gli opposti (ombra-luce, buono-cattivo, amico-nemico, Ganga-Yamuna) pacificando attriti e conflitti, regalando pace e serenità.

Non dopo dodici anni ma bensì ogni anno si festeggiano i compleanni! E per Sumit, c'è stato il primo havan e laprima festa organizzata per il suo compleanno.
Sumit continua a dimostrare, come al suo arrivo una velocissima capacità di apprendimento. I primi risultati degli esami sono stati molto buoni e sta preparando con un tutor privato l'ammissione in una nuova scuola.










E per continuare a parlare di ricorrenze, il 26 gennaio, come ogni anno, abbiamo festeggiato a scuola, la festa della Repubblica, quando la costituzione dell'India entrò in vigore dopo la conquista dell'indipendenza. La visione dei tanti studenti riuniti con gli insegnanti nel giardino dell'ashram ci ha molto emozionato, ripensando agli inizi e a quando la maestra Annapurna trascorreva qualche ora con una ventina di bambini radunati (letteralmente parlando) dalla strada.
 


Mira, la volontaria che sta curando i diversi progetti legati
all'acqua ed all'ambiente ha proposto diverse iniziative a scuola per tenere vivo l'interesse ed il coinvolgimento degli studenti dopo le lezioni pratiche con i filtri a sabbia. In classe quinta, ribadendo ancora l'importanza del ridimensionamento dei consumi e del riciclo, ha fornito a tutti gli studenti borse di tela chiedendo loro di decorarle con disegni e messaggi ecologici.
A lavoro ultimato ognuno porterà a casa la sua borsa di stoffa. I ragazzi vanno quotidianamente al mercato per comprare ciò che serve a casa. L'idea è quella che comincino ad utilizzare borse di tela declinando gentilmente l'offerta della plastica che tutti i negozi e mercati propongono.
La classe quinta comincia le sue lezioni dopo le undici e mezza, quando i bambini dell'asilo vanno a casa. Ma alcuni di loro aspettano i fratelli più grandi che finiscono all'una. A scuola i ragazzi (esclusi i bambini dell'asilo) si prendono cura di ogni cosa: pulizia aule, bagni e giardinaggio. Ma sembra proprio che .....guardando si impara. 

Ecco tre “gnomi” dell'asilo che, armati di secchio ed acqua, hanno deciso di spolverare la struttura esterna in bambù delle aule.
Sembra proprio che si divertano ma chi li sente poi i fratelli quando si accorgeranno che i loro berretti e sciarpe sono usati come stracci????!!!






E vi salutiamo rendendo omaggio alla spontaneità ed alla meraviglia con cui gli occhi di un bimbo osservano il mondo.
Questa è la piccola Reena, figlia di Dharmendar, un ragazzo che per qualche anno ha lavorato all'ashram ed ora sua moglie ogni tanto viene a pulire il riso portando con se la bimba.
A presto, dal Bal Ashram
Camilla e Lorenzo

martedì 22 gennaio 2013

Bal Ashram, newsletter Gennaio 2013.

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Varanasi, Gennaio 2013

Cari amici,
nonostante le fitte nebbie che velano i paesaggi è impossibile non notare sul tetto i colori sgargianti di questi uccellini che sembrano un incrocio tra pappagalli indiani e pettirossi europei!
A fine dicembre, prima dell'arrivo di rigide temperature un club rotariano di Varanasi è venuto a visitare l'ashram per conoscere i diversi progetti ed  in particolare sostenere l'Anjali school.
E' stata una giornata davvero speciale: al mattino i bambini della scuola e del Bal Ashram hanno accolto gli ospiti con un breve spettacolo. Dopo una colazione tutto il gruppo si è trasferito all'eco park. Passeggiando tra le coltivazioni in fiore e gli alberi oramai carichi di frutta i ragazzi più grandi hanno mostrato loro l'intero complesso. Per la prima volta abbiamo incontrato famiglie che dimostrano avere una certa sensibilità ed attenzione all'ambiente. La giornata si è conclusa con un pasto comunitario cucinato e condiviso all'aperto.
 
I bambini del Bal Ashram mentre
 accolgono gli ospiti recitando
 il tradizionale shanti path che
 auspica la pace nell'ambiente così
 come nei cuori degli uomini......





...uno dei due barconi usati per
il trasferimento sull'altra riva.
Durante il tragitto ancora canti, ma questa volta intonati dalle mamme e nonne presenti!





 




Anna e Sara, studentesse di hindi
dell'università di Venezia con i bambini dell'asilo alle prese con la loro prima divertente esperienza di colori a dita. Anna si è fermata per più di un mese sviluppando un breve percorso di musica e danza con la classe dell'asilo. Ha inoltre dato un prezioso aiuto per illustrare alcune storie per un progetto editoriale che stiamo realizzando assieme al Progetto Alice delle scuole di Sarnath e Bodhgaya.
Il gruppo dei teenagers comincia ad avanzare specifiche richieste per fare feste: tutti i teenagers del mondo sono uguali! E così il Natale è stato l'occasione per festeggiare ed organizzare una serata con tanto di palco, musica e luci nel giardino della scuola. I ragazzi ed i bambini hanno allestito ogni cosa da soli: sono diventati cuochi, decoratori, elettricisti e ballerini!

Sumit ed Amit hanno fritto per l'intero pomeriggio chili di pakora (frittelle di verdure) e poi, per la prima volta, bambini, ragazzi e personale dell'ashram hanno ballato tutti insieme a conclusione della serata!










Nella precedente newsletter vi abbiamo raccontato dell'installazione del filtro per la depurazione delle acque grigie dell'ashram. Mira, la studentessa americana, responsabile del progetto, ha organizzato diverse lezioni dimostrative e pratiche con gli studenti della scuola. Per cominciare: due secchi d'acqua dal fiume Gange. L'acqua di un secchio verrà fatta passare all'interno del filtro a sabbia. 
Mira, sotto gli occhi interessati e curiosi dei bambini, versa il contenuto del primo secchio nel piccolo filtro-campione costruito. 
Gli studenti raccolgono l'acqua dopo il  processo di filtrazione e toccano con mano il risultato!








Grande soddisfazione e tanta gioia per la scuola del Progetto Alice di Sarnath: per la terza volta il Dalai Lama ha visitato la scuola!
Nei sui ultimi viaggi in diversi paesi del mondo il Dalai Lama esprime con sempre più enfasi l'importanza dell'educazione e l'invito ad una ricerca sperimentale che coniughi le materie tradizionali con l'insegnamento di valori morali ed etici, al di là delle religioni di appartenenza. Il Progetto Alice da più di 35 anni porta avanti questa sperimentazione con risultati che noi possiamo testimoniare visto che la scuola dell'ashram segue ed applica questo paradigma educativo.
Il fondatore del progetto, Valentino Giacomin, ha presentato in un breve discorso i punti salienti della sua ricerca educativa nonché gli obbiettivi che il metodo si prefigge di raggiungere.
Il Dalai Lama ha ascoltato e seguito con cura la presentazione ed il resoconto dei progetti che la scuola sta portando avanti. Ha poi regalato agli studenti ed agli insegnanti preziosi suggerimenti per continuare la strada intrapresa ricordando l'urgenza del recupero di principi morali come unica vera chiave di svolta per qualsiasi cambiamento positivo in seno alla nostra società.
Prima della visita al Progetto Alice il Dalai Lama ha dato pubblicamente cinque giorni di insegnamenti. Vi abbiamo partecipato, attingendo ispirazioni per questo nuovo anno.
Se dobbiamo riassumere con poche parole ciò su cui vorremmo lavorare per questo 2013, sceglieremmo due parole: equanimità e compassione. Ci sembrano due attitudini e qualità un po' …..passate di moda!
Questo verso  tratto da un testo ascoltato durante questi giorni a Sarnath descrive bene queste splendide qualità: “ Per prima cosa, dovrei fare uno sforzo per meditare sull'uguaglianza tra me e gli altri. Dovrei proteggere tutti gli esseri viventi come proteggo me stesso perché siamo tutti uguali nel desiderare la felicità e nel voler evitare la sofferenza”.

Sull'onda di questa riflessione, con voi condivisa, vi salutiamo quindi con una foto di un piccolo esserino (un “piccolo” di mantide religiosa), che per più di dieci minuti è rimasto sulla mano di Camilla, cercando di capire quale strano sconosciuto essere gigante si trovasse di fronte.

Un caro abbraccio ed un augurio per un sereno anno.
Camilla e Lorenzo, Bal Ashram – Varanasi.



mercoledì 19 dicembre 2012

Bal Ashram, newsletter Dicembre 2012.

Anche oggi una newsletter, da una realta' vicina e lontana.
Buona lettura!               

Varanasi, Dicembre 2012

Cari amici,
anche quest'anno la tanto attesa celebrazione annuale di Diwali (festa delle luci) è trascorsa con  migliaia di lumini e luci colorate che hanno illuminato ogni casa, ogni strada, ogni ghat lungo il fiume.
Nonostante le bellissime forme create ed i diversi colori presenti, la luce ed il “calore” dei lumini ad olio rimane ineguagliabile. Nulla riscalda di più il cuore di una flebile fiammella nell'oscurità.
A scuola ci godiamo le calde ore del sole mattutino visto che oramai andiamo verso l'inverno e le temperature si abbassano quotidianamente.
 
 Una nuova ed entusiasmante proposta di Manu, un professore di musica che si trova a Varanasi per qualche mese, ha letteralmente catturato gli studenti di classe IV e V. Come sviluppare equilibrio, consapevolezza del corpo ed avere anche la sensazione di volare?  Diventando un funambolo! Una resistente fune fissata ad una colonna dell'ashram ed un albero del giardino è tutto quel che serve.
Ecco Bharat durante la sua prima traversata: certo prima di arrivare a fare le evoluzioni dell'insegnante ce ne vorrà di tempo ma intanto il divertimento e la concentrazione sono assicurati!
Da diverse settimane Mckenzie, una studentessa dell'università di Princeton, assieme a Magnolia e Peter (un amico americano che già anni fa aveva avviato all'ashram il progetto del compost) stanno lavorando duramente per portare a termine l'installazione di filtri naturali per l'acqua sia all'ashram  che all'eco park. Il processo di depurazione dell'acqua avviene tramite un sistema di filtrazione a sabbia, ghiaia e ciottoli.
Le percentuali di batteri fecali presenti è “alle stelle”, per usare un'espressione non scientifica ma di immediata comprensione. C'è una sorprendente differenza in punti diversi della città. Anche se altamente inquinata l'acqua prelevata davanti all'ashram lo è molto meno rispetto ai campioni prelevati in tre diversi punti del centro città. Dopo settimane di test e verifiche lo stesso sistema è stato riprodotto in larga scala per la purificazione delle acque grigie dell'asharm. Il filtro è stato poi allacciato a delle tubature che raggiungono gli orti che si affacciano direttamente sul Gange. Lì l'acqua verrà raccolta in una tanica così da essere riutilizzata per l'irrigazione delle coltivazioni e del giardino.
A completa realizzazione del progetto inviteremo le classi per delle lezioni pratiche su questo sistema di filtraggio dell'acqua. Quotidianamente oramai i giornali riportano le tristi condizioni del fiume e delle falde acquifere nelle zone rurali. Ciò che stiamo facendo è gran piccola cosa rispetto all'entità del problema. E' in crescita la percentuale di metalli pesanti come l'arsenico ed il mercurio presenti nell'acqua e nella terra. La filtrazione a sabbia non può fare nulla per tutto questo.
Solo un radicale cambiamento nell'essere umano può cambiare il corso di ciò che sta avvenendo.  La sfida non è più arrivare a comprendere intellettualmente l'interdipendenza di ogni cosa. Bisogna “sentirla” perché divenga il motore delle azioni che compiamo.
 
Vi salutiamo con questa foto scattata sulle rive del Gange nella terra dell'eco park. Osservandola ci sembra di “ascoltare” i pensieri del martin pescatore quando di fronte a lui non scorrevano sacchetti di plastica ma guizzavano pesci felici; non poggiava a vedetta per la pesca su bottiglie di plastica ma su rami d'albero......

A presto dal Bal Ashram
Camilla e Lorenzo

lunedì 19 novembre 2012

Bal Ashram: newsletter Novembre 2012.

Una nuova newsletter dal Bal Ashram, realtà con la quale Viverealtrimenti collabora, sul fronte della divulgazione, da anni. Per una sua rapida presentazione ed avere accesso alle molte newsletters precedenti, cliccare qui!
Buona lettura!

Cari amici,
abbiamo avuto il piacere di trascorrere le ultime due settimane di ottobre fuori Varanasi, nello stato montuoso dell'Himachal Pradesh, ai confini con Jammu e Kashmir. Ad oriente si elevano le cime dell'Himalaya ma anche le altre catene che attraversano centralmente il paese (Pin Panjal e Dhaula Dar) svettano imponenti incantando lo sguardo, anzi ipnotizzandolo.
Abbiamo scoperto “un'altra India” tra le mille Indie che si incontrano quando ci si sposta all'interno di questo vastissimo paese. Ci ha positivamente colpito vedere l'amore e la cura per la natura delle persone locali che appaiono genuinamente legate alle loro montagne. Anche loro cominciano a fare i conti con un turismo selvaggio che chiede sia al territorio che alla sua gente di cambiare velocemente e senza compromessi.
In questi giorni, trascorsi nel distretto di Kangra, uno degli incontri più piacevoli è stato quello con Rita e Paolo, una coppia di italiani (Brescia) che vive sopra Dharamsala, nella parte più a nord della piccola McLeod Ganj. La loro storia merita certamente qualche parola in più.
Dharamsala ( e precisamente il villaggio di Mcleod Ganj) è sede del governo tibetano in esilio. Dopo l'occupazione cinese del 1959, infatti, il Tibet ha cessato di esistere come stato indipendente ed è considerato una semplice provincia cinese. In seguito alle violente repressioni, molti tibetani sono scappati rifugiandosi in India. Dal 1960, migliaia di bambini profughi vengono accolti in diversi centri, che fanno riferimento al centro pilota sito a Dharamsala: il Tibetan Children Village. E' all'interno di questo bellissimo progetto che Rita e Paolo vivono con i loro 6 figli adottivi (orfani tibetani) da più di una dieci di anni. Come unici occidentali residenti in questa grande struttura (che accoglie migliaia di rifugiati) affrontano le difficoltà di due mondi che si incontrano. Discorrendo delle nostre diverse esperienze abbiamo scoperto tante affinità sia riguardo le difficoltà quotidiane che incontriamo, sia riguardo le motivazioni e le ispirazioni che supportano le nostre scelte.
Rita ci ha dedicato il suo tempo per farci conoscere la storia del progetto e com'è ad oggi organizzato: le case di accoglienza (singoli nuclei abitativi gestiti da una “mamma” che accudisce un gruppo di bambini) ed i diversi progetti educativi (scuole che coprono tutto il percorso scolastico fino alla classe XII).

Una veloce ma coinvolgente visita alla Baby Home, dove sono accolti i bambini più piccoli. Nella foto, Rita assieme ad una bimba arrivata da pochi mesi. Anche noi non abbiamo resistito all'abbraccio di questi bimbi!
Ora che ci siamo conosciuti ci auguriamo che questa “connessione” possa mantenersi viva. Abbiamo pensato infatti che sarebbe un'esperienza arricchente per entrambi poter organizzare uno scambio. Quando il freddo e la neve avvolgono Dharamsala, un gruppo di bambini potrebbe farci visita all'ashram; quando il caldo e l'afa attanagliano Varanasi i bimbi del Bal Ashram potrebbero salire ad incontrare nuovi amici sulle montagne himalayane.
Con questo progetto nel cuore auguriamo intanto il meglio a Rita e Paolo ed alla loro grande famiglia.
Torniamo allora alle pianure di Varanasi! Al ritorno all'Ashram abbiamo saputo che ci siamo persi una bellissima giornata con una visita di ospiti speciali!
Grazie al Sig.Vijay Sharma, un signore indiano in pensione che viene regolarmente in visita all'Ashram abbiamo saputo dell'esistenza di un piccolo centro per le donne situato non lontano. Si tratta di un'istituzione governativa dove vivono 16 donne anziane. Sono tutte vedove e non hanno nessuno che si possa prendere cura di loro. Tempo fa l'Ashram aveva partecipato ad una giornata di festa nella loro struttura dove i bambini, accompagnati dal Sig. Sharma, sono andati a piantare delle piantine di tulsi nel loro giardino.
A suo tempo ci si era lasciati con l'intenzione di far loro trascorrere un pomeriggio all'Ashram visto che non escono mai. Così, organizzato il trasporto, le nonne più arzille sono venute a trovarci.

Per la loro visita non potevano scegliere momento migliore che quello della celebrazione di Navaratri dove la shakti (l'energia  femminile) viene adorata!
Appena arrivate hanno voluto recarsi al
tempio per una preghiera. Poi una bella merenda, servita dai bambini. Hanno apprezzato
moltissimo la compagnia dell'Ashram, dicendo commosse che per loro è stato molto speciale trascorrere un pomeriggio vicino al Gange, il loro amato fiume.
Questo è solo l'inizio! Ci saranno sicuramente altre occasioni di incontro in futuro.
I bambini stanno bene; Bharat si è ripreso completamente dall'intervento. I controlli hanno confermato la buona riuscita dell'operazione e passata la “paura” dobbiamo adesso rincorrerlo di gran lena nel giardino prima di riuscire ad acchiapparlo per farsi mettere le gocce di cui avrà ancora bisogno per qualche mese.
I ragazzi più grandi, ascoltando i suggerimenti di un agronomo che lavora regolarmente all'eco park, stanno facendo l'esperimento di coltivare i funghi. E' partito tutto come un gioco più di un mese e mezzo fa ma i risultati sono molto soddisfacenti.....soprattutto per i nostri palati!
In una stanza è stata allestita una piccola fungaia: bozzoli di paglia compressa con strati alternati di spore di funghi. Ramesh e Vishvanath se ne prendono cura tenendoli al coperto e perennemente umidi. Il primo raccolto è andato bene. In futuro potrebbe essere un progetto da riproporre su scala più ampia nell'eco park.
A scuola tutto bene. Oltre allo studio ed ai consueti giochi noi rimaniamo sempre colpiti dal vedere la creatività ed abilità manuale dei bambini. 

Come Amit e Suraj che in quattro e quattr'otto si sono rimessi a nuovo una bicicletta che era completamente distrutta....
Diversi raccolti, soprattutto i cavolfiori ed i piselli, sono in fiore e così le api a breve torneranno all'eco park dopo mesi di permanenza nel giardino dell'ashram. Questi meravigliosi animaletti ci mancheranno molto. Soprattutto lo speciale appuntamento mattutino, quando, dopo la puja allo Shiva Lingam, è dolcissimo vederle arrivare per bere l'acqua versata e succhiare il nettare dei fiori offerti!
A presto dal Bal Ashram – Lorenzo e Camilla

giovedì 11 ottobre 2012

Bal Ashram: newsletter Ottobre 2012.

Riprende, dopo un periodo di silenzio, la divulgazione delle newsletter dal Bal Ashram di Varanasi, dove sono impegnati da anni, con risultati incoraggianti, gli amici Loknath e Kamala, dell'Associazione Anjali.
Per avere un'idea più chiara della loro esperienza credo meriti visitare lo spazio web dedicato al Bal Ashram sul sito di Viverealtrimenti. Clicca qui!

Varanasi, Ottobre 2012


Cari amici,
dopo qualche giorno di preoccupazione per l'esito dell'intervento a cui Bharat è stato sottoposto, ora tutti ci scherziamo allegramente. Lo stesso Bharat, racconta la sua coraggiosa avventura,dilungandosi sui particolari della sala operatoria e descrivendo minuziosamente le prove affrontate, quasi a sfidare gli altri bambini a dimostrare altrettanto coraggio! Quando è arrivato al Bal Ashram aveva già un timpano
perforato; come indicato dai medici si aspettava solo l'età giusta per intervenire. Ma la sua propensione ad infezioni respiratorie e ripetute otiti ha accelerato i tempi per l'intervento. Infatti a causa di un principio di mastoidite, i medici hanno deciso di operare per pulire e ricostruire il timpano. L'intervento è andato bene e Bharat ha anche recuperato un po' di udito ma per una guarigione completa ci vorranno
almeno tre mesi. L'importante è che il morale sia tornato alle stelle e finalmente, dopo giorni di forzato riposo, si torni a correre e a saltare....non solo leggere, disegnare e studiare!
Finalmente ad accompagnare le onnipresenti patate sono arrivate diverse nuove verdure dall'eco park. Le nostre preferite? Kora.....una specie di zucca nostrana.

Naturalmente Kashi è in prima fila quando si tratta di trasportare cibo da un luogo all'altro. Meglio se il tragitto è lungo, così c'è più tempo per “assaggiare” qualcosa lungo la strada!
In cucina tra una zucca ed una patata si ripassa ora pure l'alfabeto! L'aiuto cuoco, il giovane Chotu, che è qui con noi da un paio di anni ha ri-cominciato a studiare. Grazie a Beatrice, studente di hindi dell'università di Venezia, in visita a Varanasi, sta con entusiasmo riprendendo a leggere e a scrivere. 
E non solo si concentra durante l'ora quotidiana di lezione ma si è organizzato la sua giornata lavorativa per ritagliarsi il tempo
necessario per fare i compiti......


Ottobre: mese con tanti compleanni. Diversi bambini nel corso degli anni sono arrivati al Bal ashram in questo mese. La loro data di nascita è sconosciuta per cui numerosi hanno scelto il giorno del loro arrivo come data di nascita! Quando siamo venuti a vivere qui abbiamo cominciato a ricordare e festeggiare questa ricorrenza, proponendo, diciamo così, il modo con cui eravamo stati abituati a celebrarlo fin da bambini. Babaji, qualche anno fa, osservando le festicciole organizzate, ci ha raccontato che in India si ricorda e si celebra questa giornata in modo molto diverso. Solitamente in occidente è il giorno tanto aspettato perchè si ricevono attenzioni e regali (come oramai anche qui si è cominciato a fare) ma in realtà in India chi compie gli anni era solito fare qualcosa per gli altri. Una prospettiva completamente diversa: non ricevere ma dare. Avere un senso di gratitudine ed una forma mentis che si interroga su che cosa può dare o fare per gli altri è un atteggiamento che sicuramente oggi è passato di moda. Così abbiamo “riformulato” la festa di compleanno seguendo i suggerimenti di Babaji. Certo i piccoli regali (una bibita, degli adesivi, un disegno, una penna) si fanno sempre ma il momento speciale della giornata è la sera, quando tutti assieme ci sediamo nel tempio per un semplice havan (homa in sanscrito), rito del fuoco.

Chi compie gli anni offre simbolicamente nel fuoco sia ciò che desidera lasciare andare e sia ciò che si impegna a realizzare nell'anno a venire. Dopo di lui, i bambini, uno ad uno, fanno i loro auguri di felicità e serenità.
La serata si conclude poi con una cena speciale a scelta del festeggiato che rigorosamente serve tutti gli invitati. Quello di havan è un momento così intimo e sentito che al mattino la prima cosa che chiedono nel giorno del compleanno è: “ ma stasera il fuoco lo accendiamo?”

 Ma Ottobre non è solo il mese dei compleanni. Le piogge sono al termine, il clima si fa temperato, il vento comincia a soffiare e.....l'aquilone prende il sopravvento sulle menti dei bambini e sui cieli della città!


A presto, dal Bal Ashram
Camilla e Lorenzo

venerdì 21 settembre 2012

Nel cuore della Cina.

A proposito di dialogo interculturale...
Buona visione


Il mio Oriente è pieno di Occidente.


Un articolo di Mauro Casadio Farolfi, Presidente dell'Associazione Città dell'Uomo

Auroville: il respiro di un’ intelligenza spirituale.
Non è con la ragione che si riesce a varcare i limiti della razionalità.

Il battesimo del grande viaggio in India era previsto per il 29 luglio 1979.
A Imola era una giornata caldissima, quasi afosa, un anticipo di quel clima che avrebbe accompagnato me e Roberta nelle settimane successive. In realtà, giunti a Bombay fu un monsone della durata ininterrotta di cinque giorni a darci il benvenuto; il tasso di umidità era insopportabile, tale da convincerci a proseguire il nostro viaggio puntando verso il nord del Paese.
Fu un lungo itinerario – rigorosamente in treno – attraverso i luoghi turistici dell’India: Agra, Jaipur, Delhi, Benares, Madras, ma anche in tanti minuscoli paesi e villaggi dell’immensa campagna indiana, ben lontani dai falsi splendori delle città caotiche e chiaramente già in piena trasformazione occidentale.
Tutto ci apparve come narrato dalle parole di Piero Verni e Folco Quilici, nelle immagini dei documentari di Pasolini e nelle foto di Raghu Rai: colori forti, odori indimenticabili, contrasti sociali, suoni melodiosi e talvolta noiosi, un insieme di percezioni che molti viaggiatori definiscono come “mal d’India”, insieme di sensazioni speculari, per certi aspetti, al più noto e desertico mal d’Africa.
L’India è davvero un continente dai mille volti e dalla cultura millenaria, mosaico di popoli e di idiomi capace di offrire oggi come un tempo, e al li là dei luoghi comuni, l’opportunità di cambiare punto di vista, “di cambiare se stessi – come afferma lo scrittore Tiziano Terzani – e con questa rivoluzione interiore dare il proprio contributo alla speranza di un mondo migliore”.
Le ultime due settimane del nostro viaggio erano previste a Pondicherry, dove ci attendevano una decina di amici imolesi partiti assieme a noi dall’Italia un mese prima. Pondy era una cittadina (ora conta un milione di abitanti) affacciata sull’Oceano Indiano a duecento chilometri da Madras, già protettorato francese e sede dell’Ashram di Sri Aurobindo Ghose, luogo in cui egli visse gli ultimi quarant’anni prima di abbandonare il corpo nell’agosto del 1950. Nato a Calcutta nel 1872,figlio di un medico educato in Occidente ,Auobindo fu inviato in Inghilterra all’età di sette anni e la sua istruzione di base ebbe luogo in Inghilterra e Francia. Acquisì una profonda conoscenza della cultura greco-romana ed europea, estesa alle principali nazioni, lingue e letterature compresa quella italiana, prima di tornare ventenne in India, terra di cui fino a quel momento aveva ignorato quasi tutto.
In patria svolse un’intensa attività politica per l’indipendenza per una quindicina di anni. Contemporaneamente si diede ad uno studio approfondito dello Yoga e delle principali tradizioni spirituali dell’India.
Nel1908 su arrestato e trascorse due anni in prigione ad Alipore. Liberato nel 1910 finì per stabilirsi a Pondicherry. Lì rimase per il resto della vita, avendo più tardi come collaboratrice quella donna straordinaria che è nota come la Madre (Mère). A Mère egli affiderà la direzione dell’ashram di Pondicherry. Il quarto di secolo che precede la morte  l’ha vissuto in solitudine dedicandolo alla meditazione ed allo studio
Tornando al nostro viaggio la prima impressione su Pondy giunti alle 5 del mattino e dopo due giorni di viaggio in treno da Benares e di tre ore su un trenino a carbone da Madras, fu una pace totale, un silenzio assoluto, spezzato  solamente dai versi di centinaia di cornacchie che ti davano il benvenuto. Nulla che fare con il caos delle grandi città, dei camion stracarichi di ogni vettovaglie in pieno centro e dei taxi Ambassador con i clacson impazziti. Qui, per andare dalla stazione al Central Guest House, prendemmo uno degli ultimi risciò, biciclette con il “calesse” che trasportano sino a quattro persone, attraversando una città ancora nel sonno con pochissime automobili ma tantissime biciclette già in attività e molte belle costruzioni in stile coloniale francese di fine secolo, oggi oggetto di un buon recupero urbanistico ed architettonico.
Avevamo con noi una copia del libro per certi versi profetico di Satprem “L’avventura della coscienza”, pubblicato da Galeati a Imola, sul pensiero evoluzionista di Sri Aurobindo, uno dei tanti testi scritti da questo poeta-filosofo considerato uno dei maggiori pensatori dell’India. Curiosamente anche la prefazione del libro era redatta da un autore imolese – prof. Mario Montanari – europeista ante litteram, autore di altre due prefazioni su storica tipografia imolese. Il prof. Montanari si è era recato a Pondy nel 1974 per un convegno mondiale ed era rientrato a Imola colpito dal fervore culturale e umano presente nella cittadina indiana e in particolare dalle forti personalità che aveva incontrato al convegno.
La base filosofica dello Yoga integrale è esposta ne “La Vita Divina”. I suoi scopi, principi e metodi sono spiegati ne “La sintesi della Yoga”. Ma il vero summa di tutti gli insegnamenti del pensiero aurobindiano sono illustrati nei volumi dei “Savitri”.
Un’altra copia del libro l’avevamo donata due anni prima a un amico imolese trasferitosi ad Auroville, città internazionale situata a pochi chilometri  da Pondy.
Da allora ci siamo recati  cinque volte ad Auroville. Ogni volta ritroviamo un nutrito gruppo di amici di varie Nazioni coi quali condividiamo questo progetto di costruzione di una città universale, destinata a ospitare cinquantamila persone, e fortemente voluta da Mère, straordinaria “donna“ francese compagna spirituale di Aurobindo.
Mirra Alfassa (Mère) giunse per la prima volta a Pondy  nel 1914 e nel 1920 si trasferì definitivamente nell’ashram di Aurobindo incrementandone enormemente le attività organizzative e spirituali. Ma sin dal 1964 Mère “sognò” il progetto di Auroville e cominciò a lavorarvi attivamente. Auroville fu inaugurata ufficialmente  nel 1968 alla presenza di 124  delegazioni di altrettante nazioni: oggi ospita duemila volontari  residenti  provenienti da oltre trenta nazionalità  e circa trentamila tamil.
Sin dall’inizio si è presentato l’esigenza di far rinascere un’area vasta 1200 ettari di terra rossa, desertica, completamente nuda, fatta eccezione per alcuni banani, qualche palma e qualche albero di anacardo. I pionieri si stabilirono dapprima ai margini della futura città nelle comunità periferiche, per poi sviluppare le quattro aree con destinazioni diverse: scuole di vario livello, centri culturali, piccole attività commerciali e artigianali, una grande cucina centrale e alcuni piccoli ristoranti, luoghi di incontro per attività sportive e culturali. Ad Auroville i terreni e le costruzioni non appartengono  agli aurovilliani ma fanno parte del patrimonio dell’Auroville Foundation.
Si tratta di una realtà sostenuta dall’Unesco, dalla Commissione Europea, dal Governo Indiano e da vari organismi internazionali. Auroville mantiene scambi culturali con molte città indiane, asiatiche ed europee. Per quanto riguarda l’Italia, da anni coltiva progetti di cooperazione con Venezia e la provincia di Treviso. Pondicherry ha avviato da circa tre anni uno scambio di esperienze con Urbino per il recupero del centro storico  e la realizzazione di un nuovo progetto di sviluppo urbano. È in relazione permanente con altre città ideali quali Findhorn in Scozia e Taos nel New Mexico, ed è ben distante, come concezione di vita, dai tanti luoghi di migrazione mistica presenti in tante parti dell’India.
Auroville  è la Città  voluta da Mère per far proseguire e rendere concreto e quotidiano  il lavoro dello yoga integrale, base degli insegnamenti di Sri Aurobindo. In città si respira una tensione evolutiva che presuppone nei residenti, ma anche nei “tourist guests” più attenti, una sincera aspirazione all’unità umana. Qui il lavoro è la via verso la perfezione del sé.
Come suona la Carta di fondazione: “Deve esserci in un qualche angolo della terra un luogo in cui nessuna nazione abbia il diritto di dire “è mio”, un luogo dove ogni uomo di buona volontà, con una sincera aspirazione, possa vivere come cittadino del mondo. Auroville vuol essere il ponte fra il passato e l’avvenire. Approfittando  di tutte le scoperte esteriori ed interiori, vuole slanciarsi arditamente verso realizzazioni future. Auroville sarà il luogo di ricerche materiali e spirituali per dare un corpo vivente ad una vera umanità”.
Auroville è un ponte fra Oriente e Occidente, anticipatrice di tante fasi evolutive dei nostri tempi ma è anche  una scommessa sociale e urbanistica in cui si affrontano, non senza alcune contraddizioni, le nuove sfide nel campo della eco-compatibilità, della gestione urbana, dell’educazione per le nuove generazioni  e dell’applicazione  di un nuovo modello di sviluppo economico e relazionale che miri a un’evoluzione equilibrata del nostro pianeta.
Aspiration, Surrender, Unity sono alcune della settanta comunità  oggi presenti ad Auroville dove poter affrontare e condividere questo progetto di convivenza sociale, città-modello un  po’ “città del sole “alla Tommaso Campanella un po’ grande kibbutz  internazionale, comunque una realtà vivente ,concreta dove poter affrontare con serenità e condividere con altri  quel richiamo incessante di un processo evolutivo interiore che rappresenta la nostra vera indole e motivazione a ritrovarci periodicamente  in quest’angolo del sud indiano.

Mauro Casadio Farolfi

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