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Forte di questi precedenti, mi è sembrato giusto chiedere a Lokhnath e Kamala di offrire ai lettori di Viverealtrimenti una presentazione un minimo dettagliata dell'esperienza che stanno vivendo e della struttura in cui stanno operando. Questa sarà propedeutica alla pubblicazione mensile, su questo blog-magazine, della newsletter dell'Associazione Anjali in cui vengono presentati le difficoltà ed i progressi del loro lavoro a Varanasi.
Nelle parole di Baba Harihar Ramji, fondatore ed ispiratore dell’Aghoreshwar Bhagwan Ram Bal Ashram, situato sulle rive del Gange nella sacra città di Varanasi, “l’ashram è un luogo di rifugio dal calore della vita”.
L’ ashram, come un albero rigoglioso, fornisce per sua natura riparo, conforto, guida ed ispirazione a tutti quelli che ne varcano la soglia. Al di là delle religioni, delle vie spirituali di Oriente ed Occidente, il Bal Ashram vuole valorizzare la persona. Aghor, l’antica tradizione di appartenza di Babaji (lignaggio avadhuta siddha kinarami), ci sprona ad essere dei buoni esseri umani. Fare uno sforzo per riconoscere la propria autentica natura che è completa, integra, priva di limiti, questa è la sadhana (pratica spirituale) che si pratica all’Ashram. Da questa pienezza nasce spontaneamente la capacità e la voglia di dare, di donarsi, di essere di servizio; il seva. Questi i due pilastri dell’Ashram: scoprire se stessi e donarsi generosamente senza riserve ed aspettative.
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I suoi semplici e pratici insegnamenti hanno toccato i cuori di migliaia di devoti e trasformato le vite di molte persone. Aghor ancor prima che una tradizione è uno stato della mente in cui non c’è più spazio per discriminare tra puro ed impuro, bello o brutto, desiderio ed avversione. Nei tempi antichi, per superare queste limitazioni si usava praticare in luoghi considerati impuri e terribili, come i campi di cremazione, consumare sostanze intossicanti, vivere in reclusione per non dover sottostare ai vincoli sociali. Oggigiorno la pratica Aghor consiste nell’abbracciare ed accogliere coloro che sono rifiutati da tutti: gli ultimi tra gli ultimi, gli emarginati, i fuori casta, gli orfani. Dopo anni di intensa sadhana, Aghoreshwar Baghwan Ram ritorna nella società istituendo un lebbrosario nella riva impura della città sacra di Varanasi rifiutando il seggio di capo del lignaggio e mettendo al suo posto un bambino di 10 anni. La prima questa di una lunga serie di iniziative atte a rompere con una tradizione che guardava al passato. Da quel giorno le attività sociali volte a migliorare le condizioni dei meno fortunati si sono moltiplicate in gran numero. Molti Ashram sono nati, in India ed all’estero, ispirati dagli insegnamenti dell’Aghoreshwar ma soprattutto dalla sua presenza ed esempio di vita.
Come ogni albero che si rispetti, il Bal Ashram ha molti rami: l’accoglienza residenziale di bambini senza famiglia, il progetto eco-park ( Amrit Sagar eco center www.amritsagar.org) , l’Anjali School (secondo il metodo didattico del progetto Alice), Project Shakti.
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L’enfasi che poniamo sull’educazione per consentire ai nostri bambini di crescere in modo armonico facendo emergere tutte le loro potenzialità ci ha portato a sviluppare il progetto Anjali School.
Grazie al metodo educativo del Progetto Alice siamo riusciti ad offrire ai bambini dell’Ashram e ad altri 80 studenti che frequentano quotidianamente le prime tre classi della scuola, una formazione scolastica attenta non solo all’acquisizione di abilità logico-razionali e di mere, se pur utili, nozioni ma anche alla capacità di ascolto e di conoscenza di sé e del proprio mondo interiore nella sua completezza (corpo, mente e coscienza). Momenti di silenzio, di visualizzazione, di condivisione dei propri vissuti mentali ed emotivi permettono ai bambini dell’Anjali School di acquisire validi strumenti per eccellere in termini di preparazione scolastica, ma soprattutto per capirsi, conoscersi meglio, accettare se stessi e gli altri. Gli insegnamenti dell’Ashram trovano così nel metodo educativo del Progetto Alice la loro naturale controparte didattica.
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Il Progetto Shakti è un sogno che Babaji coltiva da lungo tempo e che pare prendere sempre più forma. Con l’aiuto di molte persone al più presto prenderà il volo. Shakti è l’energia della vita che crea, sostiene e trasforma l’universo. Quest’energia preziosa è Madre e donna. Ed è proprio al femminile che questo progetto si rivolge. Molte sono le donne in difficoltà in questo paese.
Abbandonate, abusate, allontanate spesso per il semplice motivo di avere il coraggio di dire no a situazioni degradanti. Dare un luogo sicuro a queste donne, aiutarle a tornare in società con dignità ed a guardare al futuro con speranza questo è l’obbiettivo del Progetto Shakti.
Questo albero ha radici ben piantate in terra, trae nutrimento da un’antica tradizione che è stata capace di rinnovarsi e di mettersi al passo con i tempi al di là di sterili nostalgie e settarismi. Ci auguriamo che possa crescere ancora e che sotto le sue fronde rigogliose sempre più persone possano trovare riparo.
Lokhnath & Kamala
http://www.associazioneanjali.it/
info@balashram.org