E' giunto il momento, nel nostro percorso divulgativo di culture altre, di valorizzare una buon tesi di laurea di sociologia. L'autrice, l'amica Eleonora Luisi, conosciuta a Benares, e' anche poetessa.
Per sapere di piu' al suo riguardo segnalo il suo profilo facebook.
Venendo ora alla sua tesi, Viverealtrimenti ne pubblichera', naturalmente a puntate, diversi stralci, ritenendo siano utili per avere una conoscenza generale dell'India, uno degli elementi portanti di questo blog-magazine dal momento della sua fondazione.
Di seguito il capitolo introduttivo, in cui si parla poco di India e molto di globalizzazione. Del resto, parlando di un incontro tra la cultura indiana e la cultura occidentale non si puo' che partire, oggi, dal fenomeno menzionato.
Eleonora:
Il concetto di globalizzazione si è diffuso in campo economico, politico e sociologico all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Il termine indica un’espansione “globale” delle relazioni sociali e comporta anche un fenomeno di integrazione economica-sociale .
Anthony Giddens definisce nel seguente modo la globalizzazione: “l’intensificazione di relazioni sociali mondiali che collegano tra loro località molto lontane, facendo sì che gli eventi locali vengano modellati da eventi che si verificano a migliaia di chilometri di distanza e viceversa” .
La globalizzazione sortisce l’effetto di modificare le distanze e di rimodellare i confini. Per Giddens la globalizzazione pervade tutti gli elementi della modernità, ad esempio lo stato nazionale, il capitalismo, la divisione del lavoro: può considerarsi come un’espansione della modernità dal mondo europeo occidentale a tutto il resto del pianeta. Per molti studiosi la globalizzazione è un fenomeno primariamente economico, ed è intesa come, seguendo la definizione del sociologo Luciano Gallino, “l’accelerazione e l’intensificazione del processo di formazione di un’economia mondiale che si sta configurando come un sistema unico, funzionante in tempo reale” . Quindi questa definizione considera la globalizzazione come un sinonimo di “universalismo” del mercato mondiale. Per Bauman la globalizzazione può essere definita nei termini di una “compressione dello spazio e del tempo” . I processi di globalizzazione comprendono trasformazioni che influenzano la nostra vita; gli usi dei tempi e degli spazi comportano differenze tra le persone: “la globalizzazione divide tanto quanto unisce. Divide mentre unisce, e le cause della divisione sono le stesse che, dall’altro lato, promuovono l’uniformità del globo” . Ulrich Beck considera la globalizzazione come sinonimo di trasnazionalizzazione: gli Stati nazionali “non vengono più concepiti solo in una prospettiva internazionale” e “ nasce qualcosa di nuovo, uno spazio intermedio che non può essere ricondotto alle vecchie categorie” . Inoltre la transnazionalizzazione determina una nuova importanza del luogo: la dimensione globale e locale prevalgono su quella nazionale .
La globalizzazione crea anche una rete di connessioni sociali che mette in contatto culture diverse. Il multiculturalismo nasce come strategia per gestire la diversità culturale e il suo principio fondamentale è l’integrazione. Il multiculturalismo prevede il mantenimento e lo sviluppo delle culture tradizionali, con l’obiettivo di ottenere un mosaico culturale . Dall’interesse per le culture diverse da quella occidentale è nata l’idea alla base di questo lavoro, che nella prima parte è dedicato alla storia delle religioni dell’India. Nello studio sulle principali religioni mondiali Max Weber si interroga sul perché il capitalismo si sia sviluppato prima in Europa e non in India o Cina, e arriva alla conclusione che lo sviluppo capitalista sia collegato al puritanesimo protestante, che si sviluppa in Europa . Weber ritiene che il capitalismo moderno sia basato sull’accumulazione della ricchezza attraverso procedure razionali. Questo approccio all’attività economica sarebbe correlato, com’è noto, “all’etica protestante” : in particolare nella dottrina calvinista gli uomini sono predestinati da Dio o alla salvezza o alla dannazione. Per ottenere la grazia ed entrare a far parte degli eletti nel mondo dei cieli è necessario il successo nel lavoro e il reinvestimento dei profitti. Secondo Weber queste sono le origini del capitalismo moderno. Pertanto egli ritiene che le altre religioni non diano impulso alla nascita di questo fenomeno economico: per esempio nell’Induismo esiste la minaccia della reincarnazione in un essere inferiore per chiunque cerchi di entrare a far parte di una casta superiore.
In questo lavoro viene descritta nella prima parte, come si diceva, la storia della religione indiana, dunque di natura molto diversa rispetto a quella occidentale, ma in seguito viene anche affrontato il tema dell’incontro tra l’India e l’Occidente, che trova le sue origini nella Società Teosofica e nel pensiero della Controcultura americana e sarà notevolmente influenzato dagli insegnamenti di numerosi guru indiani, che hanno esercitato un’attrazione notevole sugli occidentali. Dagli anni sessanta ha inizio il cosiddetto “viaggio in India” al fine di intraprendere una ricerca spirituale, che ancora ai giorni nostri rimane attuale e rappresenta un fenomeno di proporzioni significative. Al fine di meglio comprendere le motivazioni che spingono verso tale esperienza abbiamo raccolto numerosi racconti di viaggiatori intervistati nella città di Benares, ottenendo testimonianze suggestive che hanno veicolato storie di vita, e soprattutto storie di un viaggio spesso tramutatosi in rottura radicale all’interno del personale percorso esistenziale.