Dopo diversi post in cui si e’ parlato di India, credo sia piacevole ritornare, quasi di sfuggita, con il blog in Italia. A Roma in particolare, per raccontare qualche “storia di un’altra vita”. Nelle remote periferie della capitale è attivo da anni, attraverso un laboratorio e spettacoli teatrali, un ambizioso progetto di “riabilitazione culturale”. Al timone: Edoardo Torricella, un navigato attore di teatro.
Ho conosciuto Edoardo e la sua compagnia teatrale negli ambienti degli ecologisti laziali. Ho avuto più volte modo di verificare che la loro presenza alle iniziative eco-culturali non è mai “passiva”. Il loro ruolo è piuttosto intermezzare gli interventi degli incontri con semplici ma efficaci performances.
Il loro lavoro, tuttavia, non ha una cadenza così sporadica e si è radicato, da anni, laddove ce ne era maggiormente bisogno, ai bordi di una città, Roma, che presenta diverse sacche di degrado, soprattutto culturale.
Edoardo
Il curriculum di Edoardo, quasi 72 anni portati in maniera arzilla e coinvolgente, è molto ricco. Consta di circa un centinaio di regie teatrali e radiofoniche per lavori trasmessi dalla RAI e da emittenti straniere e di un impegnativo lavoro di traduzione, adattamento e riduzione dell’Amleto di William Shakespeare. Edoardo può vantare inoltre importanti esperienze da attore cinematografico. È stato infatti il protagonista dei films “Atti degli Apostoli” di Roberto Rossellini (nel ruolo di San Paolo) e “Don Milani” di I. Angeli, oltre a lavorare con registi come Fellini e Bellocchio e ad avere molte collaborazioni con la TV.
Il grosso del suo lavoro, tuttavia, lo ha fatto nel teatro, in diverse formazioni tradizionali e d’avanguardia, avendo stretti rapporti professionali con Peppino De Filippo e Carmelo Bene e svolgendo un’attività di didattica teatrale.
Elemento non trascurabile: Edoardo è vegetariano dal 1955. Come esperto di vegetarianesimo ha partecipato a diverse trasmissioni RAI ed ha tenuto, negli anni, molte conferenze, una delle quali -La scelta vegetariana- pubblicata in un vecchio numero di AAM Terranuova.
La compagnia teatrale “Il Gruppo”
Nel 1964 Edoardo fonda la Compagnia Teatrale Il Gruppo (di cui è ancora oggi direttore artistico), avviando un’intensa attività di ricerca teatrale con la realizzazione di dibattiti, incontri, serate culturali, recital e conferenze, nell’intento di avvicinare i giovani al teatro. I primi anni la compagnia presenta spettacoli basati su opere di poeti contemporanei -Evtusenko e Ginsberg- e propone un tipo di teatro giocoso e totalmente improvvisato, il “Teatro del Nonsenso” che conosce un buon successo in Italia ed all’estero.
Successivamente si apre alla ricerca antropologica su antichi documenti presentando, in prima assoluta, i contenuti di un vangelo apocrifo scoperto sul finire degli anni ’20 e tradotto dall’aramaico da Edmond Bordeaux Szekely: Il Vangelo Esseno della Pace, divenuto poi una sorta di testo sacro negli ambienti igienisti e vegetariani.
Nella prima metà degli anni ’80 la Compagnia inizia ad essere particolarmente attiva nelle periferie romane, in particolare nella Circoscrizione VIII del Comune (oggi Municipio delle Torri), organizzando laboratori annuali di attivazione scenica e culturale.
Il fine ultimo di questi interventi non si esaurisce con l’insegnamento delle tecniche teatrali. Questo difatti diventa quasi un pretesto per un più ampio lavoro di riabilitazione da una condizione diffusa di torpore culturale.
Gli sforzi della Compagnia in periferia vengono generalmente apprezzati tanto che, per diversi anni, alcuni laboratori beneficiano di finanziamenti comunali e, in minima parte, europei.
Nell’aprile ’91 la Compagnia inaugura il Nuovo Teatro della Circoscrizione VIII a Tor Bella Monaca, quartiere con una pessima nomea a Roma.
Negli ultimi 20 anni la Compagnia ha realizzato più di 250 interventi, tra spettacoli ed appuntamenti culturali, oltre ad alcuni programmi su radio e TV private.
Le manifestazioni si sono svolte e si svolgono in luoghi diversi, al chiuso di chiese e teatri ed all’aperto, in piazze comunali ed in diverse aree archeologiche di cui è ricco il comune di Roma.
Il nucleo della Compagnia è attualmente formato da dodici attori, per lo più giovani della Circoscrizione VIII.
Omogeneità, eterogeneità ed impegno sociale
“Quando la Compagnia è stata fondata”, mi dice Edoardo, “l’abbiamo chiamata Il Gruppo perché doveva essere qualcosa di diverso da quello che solitamente c’era nelle compagnie, dove gli attori non hanno in sé una loro armonia ma molte volte sono persone che si arrampicano, schiacciando chi sta loro vicino. Questo gruppo omogeneo sono riuscito a farlo negli ultimi anni. Nella compagnia, ad esempio, siamo quasi tutti vegetariani. Io sono vegetariano da circa 52 anni”.
L’omogeneità umana della Compagnia viene “virtuosamente” integrata con l’eterogeneità della proposta culturale. Lo spirito che la anima, del resto, è uno spirito di ricerca, ragion per cui, mi dice ancora Edoardo, “la Compagnia passa da spettacoli futuristi a spettacoli sul Vangelo Esseno, dal Vangelo Esseno passa a cose comiche, drammatiche. Questa è una caratteristica della Compagnia Il Gruppo, a differenza di tante altre orientate verso cose drammatiche o comiche o l’operetta. Noi facciamo tutto!”.
Fatte queste premesse iniziamo a considerare, con Edoardo il duro lavoro nelle periferie romane: “nell’84 sono andato in periferia perché pensavo che il teatro, come l’acqua, deve essere portato dove manca. Da allora è iniziato un lavoro che mi è costato molto perché ancora oggi abbiamo lotte titaniche. Negli ultimi tempi siamo molto penalizzati sul fronte dei finanziamenti, che finiscono in genere in mano a persone che non hanno un grande interesse per il territorio né una grande competenza ma sono “ammanicate” con i partiti. Nella periferia ci stimano molto ma, con il fatto che “non siamo in vendita” i finanziamenti finiscono sempre in altri rivoli. A noi arrivano le briciole, purtroppo che cerchiamo di valorizzare con fatiche inenarrabili”.
Le vere soddisfazioni, tuttavia, Edoardo e la Compagnia le hanno con la gente. Stando a quanto è emerso dal colloquio con Edoardo ed Enrica, una sua assitente ed attrice, i laboratori, talvolta autofinanziati dalla Compagnia, hanno aiutato molte persone a “a ragionare con la propria testa e ad uscire da condizionamenti pesanti, in buona parte riconducibili ad un’influenza dei mass media che è terribile nella periferia. C’è chi è arrivato, prendeva droghe e se ne è liberato. Droghe di vario tipo, anche mentali, il calcio ad esempio. C’erano delle persone che soffrivano una settimana se perdeva la loro squadra. A uno di questi gli abbiamo fatto fare addirittura Amleto”.
“Nei laboratori”, interviene Enrica, “non si mettono in competizione i ragazzi, si prova a crescere assieme, in un percorso culturale, creativo. Quando arrivano persone problematiche, Edoardo non le tratta come tali ma ne valorizza la potenzialità creativa. Non si va a vedere il problema, si lavora con la creatività”.
Il lavoro della Compagnia Il Gruppo è dunque un lavoro alchemico, di trasformazione di un disagio o di una generale condizione di perifericità in atto creativo-performativo; un barlume di speranza nella terra bruciata dell’incultura.
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