TRANSUMANZA

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venerdì 28 giugno 2013

Rito di dissoluzione

Rito di dissoluzione nel contesto della mostra di arte spirituale contemporanea DIVYA SAMPRAYOGA
divina coniunctio http://goo.gl/7Enr5


Seconda tappa del Progetto “Mistici Metropolitani” iniziato nel marzo 2012 a Napoli con la mostra e installazione “Body Soul” e che continuerà nel 2014 a New York.
Interventi di Massimiliano A. Polichetti, Gianfranco De Micheli, Francis V. Tiso, Gino Sansone.  (“tutti i fenomeni composti sono impermanenti”).
Il Lavoro Comune, l'Operare insieme è il fondamento su cui nasce e si sviluppa il Progetto Mistici Metropolitani, esprimendo il profondo senso dell'essere umano di vivere in una comunità e di far parte di un unico Organismo vivente. Dal “Body Soul” realizzato a Napoli, manifestante il Purusha, l'Essere Primordiale (il Prajapati) da Cui ognuno ed ogni cosa promana, nella sala del Museo è stata realizzata un’altra installazione con polveri e terre colorate, che rappresenta l’Essere dell'Amore, la Divina congiunzione dell’Uomo e della Donna Primordiali, lo Spirito e la Natura che “danzano” insieme (come la statua dei danzatori emblema proprio del Museo), Purusha e Prakriti: “l’Amata è trasformata nell' Amato”.
L’installazione di polveri colorate, provenienti da varie parti del pianeta, è stata realizzata dagli artisti Gianfranco De Micheli, Francis V. Tiso e Gino Sansone direttamente in Museo su una base lignea di grandi dimensioni. La scelta delle Polveri come materia della creazione artistica rimanda al “Pulvis eris et in pulverem reverteris” e alla costruzione del Mandala dei monaci buddhisti tibetani, ma anche alla manifestazione prima degli universi, la polvere dorata del Brahman. Dal punto di vista dell’esecuzione, Ivo Bomba ha fatto notare nel corso del recente simposio in Museo Lo Yoga dell’Arte, la poetica dell’Amore (v. http://goo.gl/rgjdg) come: “i pigmenti senza medium o solvente, riportino una ricchezza coloristica unica, particolarmente luminosa”. All’interno della figura sono stati rappresentati alcuni dei simboli che esprimono da sempre, in tutte le culture del Pianeta, gli aspetti più profondi e spirituali della Vita.
Il 4 luglio quest’opera verrà dissolta in conclusione della Mostra, proprio come avviene per i Mandala tibetani, intendendo così esprimere il concetto dell'Impermanenza. Le polveri verranno riposte in piccoli contenitori realizzati per l’occasione dagli Artisti per coloro che vorranno portare a casa il reliquato di un’Opera che testimonia l'Arte e l'Esistere. Una parte delle polveri verrà in seguito offerta alle sacre acque del fiume Tevere, a simbolo dell’intento Artistico e Spirituale per la Vita fluente.
Dalle ore 16.30 alle ore 17.00 si potrà usufruire del biglietto d'ingresso gratuito al Museo

mn-ao.direzione@beniculturali.it
www.museorientale.beniculturali.it

martedì 11 giugno 2013

L'angolo del piacere; la cultura e la storia del sigaro.

Di seguito un breve articolo di Fabio Ventura, comparso sul numero di Maggio della rivista Campo De Fiori.
Fabio è un esperto di "fumo lento" e la mia conoscenza con lui è dovuta a due piaceri che mi concedo da anni: la piapa ed il sigaro.
I contributi di Fabio verranno anche condivisi sul blog e sulla pagina facebook del ristorante Piccola Roma Palace di Chiang Mai, con cui Viverealtrimenti è liberamente gemellato, per accorpare i contenuti "epicurei" del nostro progetto divulgativo.
Buona lettura e, per i più audaci, buona fumata!

A Civita Castellana (Viterbo) sulla via principale, che collega la zona vecchia a quella nuova, è ubicata la Tabaccheria Duemila Idee, alla sua sinistra c’è il Ponte Clementino e sulla destra l’Ex Ceramica Marcantoni (ora divenuta un grande centro commerciale). La rivendita, una delle prime licenze storiche della cittadina, dal 1999, è gestita dal signor Fabio Ventura che si avvale del prezioso aiuto della sua collaboratrice Viola.
Entrando nel locale, si è circondati da una calda atmosfera che richiama i sapori di un tempo, l’odore del tabacco si diffonde dagli armadi climatizzati ed il tutto è contornato da accessori di pregio e prestigio in grado di soddisfare tutte le esigenze, annoverando marchi come: Dupont, Zippo, Kelermes, Brebbia, Mastro de Paja, Cerruti e Ungaro (solo per citarne alcuni). Ogni articolo è frutto di un’attenta ricerca eseguita con una grande passione e cura dei minimi dettagli.
Lo spirito di famigliarità e la competenza tecnica con cui vengono accolti i clienti, permette lo scambio di piacevoli opinioni sui tabacchi, sigari, pipe o distillati. Dal 2000, cogliendo le nuove aperture ed esigenze di un mercato in continua evoluzione, il signor Fabio si occupa a pieno del mondo del Fumo di Qualità, abbinandolo ad una prestigiosa carta di distillati. In breve tempo si è trasformato da “semplice porgitore di tabacco ed affini” a punto di riferimento nella zona per tutti gli “AFICIONADOS" e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla cultura del “Lento Fumo”.
La rivendita detiene riconoscimenti a livello nazionale, quali: Habanos Point (i Puros Cubani),  Davidoff Point (assortimento di Premium Domenicani) e da circa 2 anni è uno dei 500 Specialisti del Toscano in Italia. Grazie a tali certificazioni è garantito il continuo aggiornamento sui prodotti, in grado di soddisfare le numerose richieste degli acquirenti.
A riguardo, nasce la curiosità e la voglia di avvicinare e conoscere meglio questo mondo così vario ed affascinante, e chi meglio del  signor Fabio può darci spiegazioni in merito.
“Tutti gli articoli ed in modo speciale i manufatti hanno un’anima ed una storia, il tabacco è sempre esistito fin dalla notte dei tempi. La collocazione geografica della sua coltivazione era inizialmente l’America centrale, già i popoli antichi di queste zone, come i Maya, utilizzavano questo magico vegetale. Successivamente grazie alle loro migrazioni, la coltura si espanse in America Latina ed America Settentrionale, lungo le rive del Mississipi dove venne fumato nei rituali Indiani.
Il resto del mondo conobbe il tabacco solo dopo il 1492, anno della scoperta delle Americhe. Colombo non fu particolarmente colpito da quest’usanza; egli preferì portare con sé, nel viaggio di ritorno, patate, pomodori e cacao. Ben presto però, gli spagnoli e gli altri conquistadores europei ne rimasero affascinati e decisero d’importarlo nel Vecchio Continente. In un primo momento era abitudine sminuzzarlo ed inalarlo, ma con  il passare degli anni, principalmente in Spagna e in Portogallo, s’iniziò a fumarlo come simbolo di ricchezza. Successivamente si diffuse anche in Francia ed Italia grazie all’ambasciatore francese di istanza in Portogallo, Jean Nicot, da cui derivò il termine nicotina, ed in Gran Bretagna dove il responsabile della nuova moda di fumare fu probabilmente Sir Walter Raleigh.
Secondo alcuni, la parola tabacco, fu un’alterazione di Tobago, il nome di un’isola dei caraibi mentre, secondo un’altra teoria, essa deriva dalla provincia messicana di Tabasco, gli Indios Taino di Cuba utilizzavano la parola Cohiba o Cojoba per indicare la pianta del tabacco.
Il termine Sigaro invece, deriva da Sikar, che in lingua Maya significa fumare, e in Spagna divenne Cigarro. Sebbene le prime piantagioni siano apparse nel 1612 in Virginia e successivamente nel Maryland, in un primo momento il tabacco venne fumato nelle pipe. Solo nel 1762 apparve il primo sigaro, quando Israel Putnam, divenuto Generale Americano durante le Guerre d’Indipendenza rientrò in patria da Cuba con un vastissimo assortimento di Havana.
L’usanza di fumare sigari partì dalla Spagna dove, nel 1717, iniziò la fabbricazione di sigari meccanizzati utilizzando tabacco cubano (Sevillas). Nel 1790 la produzione si era estesa in Francia e Germania, mentre in Gran Bretagna s’iniziò a produrre solo nel 1820, dove fu necessaria una legge parlamentare per regolarne la produzione ed a causa di una nuova imposta sulle importazioni, i sigari stranieri erano considerati un “bene di lusso”.
Ben presto, in Europa emerse la richiesta di sigari di qualità superiore e i Sevillas furono soppiantati da sigari di provenienza cubana (a quel tempo colonia spagnola). Grazie ad un decreto del 1821 di Re Ferdinando VII di Spagna, si incentivò la produzione di sigari cubani, creando così il monopolio dello stato spagnolo. Tra i gentiluomini della Francia e della Gran Bretagna si diffuse l’abitudine di fumare sigari a tal punto che nei treni furono aggiunte carrozze fumatori e negli alberghi vennero predisposte apposite sale (Fumoir) mentre nell’abbigliamento nasce la moda della giacca da “Smoking” (per evitare che gli abiti prendessero l’odore del fumo) e alla fine del XIX secolo, si consolidò la tradizione di fumare il sigaro dopo cena sorseggiando un bicchiere di Porto o di Brandy.
A partire dal XVI secolo, il Sigaro, divenne simbolo nazionale di Cuba; i contadini cubani si trasformarono in Vegueros, ossia coltivatori di tabacco. Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò la differenziazione dei marchi, dei formati (Vitolas) e l’introduzione della scatola e dell’anello.
I produttori di sigari divennero il fulcro della classe lavoratrice cubana e nacque un’usanza unica, che persiste ancora oggi: la lettura di testi letterari di Zola, Dumas e Victor Hugo, ai Torcedos (esecutori manuali dell’assemblaggio delle foglie di tabacco), utile a ridurre la noia e a migliorare l’istruzione dei lavoratori.
Verso la metà del XIX secolo, a causa della Rivoluzione Cubana, essi emigrarono prima in Florida poi,  nella vicina Repubblica Domenicana, portando con sé i preziosi semi cubani e i loro saperi; di lì a poco iniziò una nuova era, la differenziazione tra PUROS CUBANI e i PREMIUM DOMENICANI…..ma questa è un’altra storia, che merita di essere approfondita successivamente.
Il Sigaro ha sempre avuto un’immagine molto forte che è invece mancata alla sigaretta, nonostante la sua popolarità. Certo, alcuni marchi di sigarette evocano associazioni mentali ben precise, ma solo per effetto pubblicitario.
I sigari hanno invece acquisito la loro immagine non solo grazie a persone come Winston Churchill, Edoardo VII, ai produttori cinematografici di Hollywood e ai personaggi del Jet Set, ma anche per le importanti occasioni in cui vennero e vengono fumati.”

Il Fumo Nuoce Gravemente alla Salute, i minori non devono Fumare

Fabio Ventura


lunedì 1 aprile 2013

Angelo Faro al mercato e con i suoi cani.

Di seguito un paio di video amatoriali, realizzati dal Dott. Igor Schiaroli, sul Master Chef Angelo Faro, proprietario del prestigioso ristorante italiano, specializzato in pesce e paste fresche e con una ricchissima carta di vini, Piccola Roma Palace. Angelo vive e lavora a Chiang Mai, nella Thailandia del nord, dove gestisce anche il negozio di antiquariato (soprattutto di origine cinese e, in misura minore, birmana e tibetana) Ninantiques.
Viverealtrimenti ha realizzato, in sinergia con Saroj & Somnath Technologies, la realizzazione del sito web www.piccolaromapalace.com. Si stanno inoltre ultimando i lavori di www.ninantiques.com, non ancora on line. Tutto questo per integrare nelle proposte di Viverealtrimenti: ristorazione di alta qualita' e nobili espressioni della cultura asiatica, dove, del resto, il nostro progetto ha scelto di avere il proprio baricentro (a questo riguardo ricordo il gemellaggio, in essere da anni, con la Om International Yoga Health Society cui ha fatto seguito l'organizzazione di diversi tour europei della yogini Smriti Singh, protagonista del testo Yoga based on authentic Indian traditons, disponibile in libreria, in traduzione italiana, dal prossimo Giugno).
Fatto questo lungo e ricco preambolo, non mi resta che lasciarvi in compagnia del nostro impagabile Master Chef e della sua toccante cinofilia.
Versioni piu' curate di questi due primi frammenti video verranno probabilmente proposte in seguito.
Buona visione!

venerdì 1 marzo 2013

Verso un maggiore pluralismo religioso.

Pur con un leggero ritardo, ho il piacere di condividere su questo blog magazine, su segnalazione di Raffaella di Marzio, curatrice del sito Sette Religioni Spiritualità, l'approvazione dell'intesa dello stato italiano con induisti e buddhisti.
Raffaella di Marzio cita L'Agenzia Ansa:

Agenzia ANSA - 11 dicembre 2012 - Approvata intesa dello Stato con induisti e buddisti

Il si' della Camera.  Il relatore Zaccaria:  voto storico

Si'  alle intese dello Stato con induisti e buddisti

(ANSA) - ROMA, 11 DIC

Via libera definitivo, in commissione Affari Costituzionali della camera, alle due intese dello Stato italiano con Induisti e Buddisti.

''Questo voto - spiega il relatore Roberto Zaccaria (pd) - riveste un'importanza storica. Si tratta delle prime due intese con confessioni non cristiane nel nostro paese''.
Nelle settimane scorse sono state perfezionate altre tre intese con Apostolici, Ortodossi e Mormoni.

A questo ha fatto seguito, il 17 Gennaio 2013, la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, della legge sull'intesa con l'Unione Buddhista Italiana, rendendone effettiva l'applicazione.
Segue il commento sul sito dell'UBI.

Con oggi inizia un nuovo cammino per i praticanti di Dharma italiani e vengono riconosciuti a pieno titolo i loro diritti di partecipazione attiva a una cittadinanza inclusiva dove la fede e la ricerca spirituale sono un valore aggiunto.

Clicca qui per visitare la pagina rispettiva del sito e scaricare il testo di legge.
Per visionare direttamente la pagina del testo di legge, cliccare qui!


giovedì 10 gennaio 2013

Una vacanza a Cuba, fra mare, calore latino e cultura.



Da decenni, ormai, Cuba è una delle mete preferite dai turisti italiani, che trovano nell’isola bagnata dal mar dei Caraibi il mix perfetto tra clima, cultura, calore tipicamente latino e bellezze naturali. Il periodo migliore per viaggiare a Cuba è senza dubbio la primavera, mentre il peggiore va da inizio giugno a ottobre, quando vi è possibilità di uragani. Tuttavia, il clima subtropicale che caratterizza l’isola rende Cuba una destinazione per tutte le stagioni.
La capitale dell’isola è L’Avana, dove vivono oltre 2 milioni di cubani. Chi prenota un hotel a Cuba a L’Avana scoprirà le meraviglie dell’Habana Vieja, la zona coloniale spagnola, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Celebri sono le piazze dell’Habana Vieja su cui si affacciano chiese e palazzi: meritano una visita accurata la Plaza de la Catedral, dove hanno sede la Catedral de San Cristobal e il Palacio de los Marquéses de Aguas Claras, la Plaza Veja e Plaza de Armas, su cui si staglia il Palacio de los Capitanes Generales. Vale la pena, poi, fare due passi al Parque central, punto di ritrovo dei cubani e luogo di mercati, all’elegante quartiere Miramar, nei pressi del mare, e nella parte moderna della città, a cominciare dall’enorme Plaza de la Revolucion. Si consiglia, inoltre, di visitare il Museo de la Revolucion per immergersi nella storia cubana del secolo passato e di fare tappa alla Bodeguita del Medio e a El Floridita, i due locali storici a L’Avana, frequentati da Hemingway.
La seconda città più importante è Santiago de Cuba, ubicata nella fascia meridionale dell’isola, in una posizione spettacolare: in una baia affacciata sul mare e protetta dalla Sierra Maestra, la più significativa catena montuosa cubana. Santiago de Cuba è celebre per alcuni luoghi di interesse, come Parque Cespedes e la Cattedrale, gli edifici storici, come la Casa di Heredia e la Casa di Velasquez, ma soprattutto per l’attitudine calorosa e passionale dei suoi abitanti, che permea l’atmosfera della città. Altre città da non perdere sono Trinidad e Cienfuegos, che si situano nel bel mezzo dell’isola e si fregiano entrambe del titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco
Solitamente, però, prenotare un hotel a Cuba significa assicurarsi una permanenza in uno dei suoi paradisiaci scenari sul mar caraibico, in particolare nelle isole e nei cayos disseminati lungo i litorali. La spiaggia più famosa per la sua bellezza è senza dubbio Playa Sirena a Cayo Largo, mentre chi ama le immersioni deve assolutamente esplorare i fondali della Isla de la Juventus. Chi cerca il divertimento, infine, lo troverà sulle spiagge di Varadero.

Anita Riboldi

venerdì 30 novembre 2012

AMORE –pensando a Prevert…-

Una bella poesia di un'amica su Facebook: Franca Berardi


Come è strano questo sentimento
sguaiato,ovvero banale,
consumato troppo in fretta
o sbiadito dal tempo
o dimenticato tra le pieghe della mente,
o sbattuto,svilito,contro un muro o tra le scale
nella penombra di un portone grigio
ove la poesia è morta magari per disgrazia
o per eccesso d'amplesso.
Amore sì,ma senza voglia,
o assopito dopo qualche attimo di slancio.....
Un bacio fugace,un atto sensuale,
ed ecco che scivola via dalle labbra
questo amore così solo,così stanco.
Scende piano giù per la strada
tra i viottoli ,si confonde con la melma e la gente
e su di esso,neanche più un poeta
riesce a rimare....
Ed intanto....più in là,ove l'alba sorge ancora per dispetto
un bimbo rannicchiato in un angolo di una via
pensa all'amore
e sussurra a se stesso senza vergogna,senza timore,
che ci vorrebbe provare....
ad amare questo...così detto amore!

martedì 27 novembre 2012

De La Domenica delle salme e della "comprensione".

Di seguito un omaggio al grande maestro Fabrizio De Andrè: un video del suo celebre brano La Domenica delle salme (1990) con regia di Gabriele Salvatores. Il video di per sé è un po' criptico, dunque abbiamo citato un'analisi del testo.






Era tutto quello che avevo dentro, e che sentivo di dover dire. È una canzone un po' rabberciata, perché la musica la abbiamo scritta dopo, la abbiamo cucita sopra il testo, e si sente. L'ho scritta in modo piuttosto colto, anche per distanziarla da Don Raffae'. Sciascia diceva che la canzone, per essere utile, deve essere scritta da un uomo di cultura che sappia, però, esprimersi in maniera popolare. Però il disco mi sembrava un po' fragilino, ed allora ho sentito il bisogno di impiegnarmi, e l'ho fatto, svolazzando anche in alto. Ci sono molti riferimenti letterari. Ho voluto anche sfoggiare un po' di cultura, perché in pochi, magari, hanno letto Oswald De Andrade. Ma non è sfoggio in realtà, perché mi è venuta piuttosto spontaneamente: sai, molto dipende dai panni di cui ci si veste quando si scrive. Ti metti nei panni di Don Vito Cacace e ti viene Don Raffae', ti metti nei panni di chi vuol fare poesia e ti viene La domenica delle salme. Quanto al riferimento alla Baggina, non è la prima volta che mi capita di presagire qualcosa nelle mie canzoni.
Il riferimento a Curcio è preciso. Io dicevo semplicemente che non si capiva come mai si vedevano circolare per le nostre strade e per le nostre piazze, piazza Fontana compresa, delle persone che avevano sulla schiena assassinii plurimi e, appunto, come mai il signor Renato Curcio, che non ha mai ammazzato nessuno, era in galera da più lustri e nessuno si occupava di tirarlo fuori. Direi solamente per il fatto che non si era pentito, non si era dissociato, non aveva usufruito di quella nuova legge che, certamente, non fa parte del mio mondo morale... Il riferimento poi all'amputazione della gamba, voleva essere anche un richiamo alla condizione sanitaria delle nostre carceri.
[In Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, pp. 68-69]

* * * *

R. Volevamo esprimere il nostro disappunto nei confronti della democrazia che stava diventando sempre meno democrazia. Democrazia reale non lo è mai stata, ma almeno si poteva sperare che resistesse come democrazia formale e invece si sta scoprendo che è un'oligarchia. Lo sapevamo tutti, però nessuno si peritava di dirlo. È una canzone disperata di persone che credevano di poter vivere almeno in una democrazia e si sono accorte che questa democrazia non esisteva più.
D. È dunque un atto d'accusa.
R. Sicuramente, e lo è anche nei nostri confronti. C'è una tirata contro i cantautori che avevano una voce potente per il vaffanculo, e invece non l'anno fatto a tempo debito. Io credo che in qualche maniera la canzone possa influire sulla coscienza sociale, almeno a livello epidermico, Noto che ci sono tante persone che vengono nel camerino alla fine di ogni spettacolo e che mi dicono: siamo cresciuti con le tue canzoni e abbiamo fatto crescere i nostri figli con le tue canzoni. E non so fino a che punto sia una cosa giusta. Credo che in qualche misura le canzoni possano orientare le persone a pensare in un determinato modo e a comportarsi di conseguenza.
[Intervista di Luciano Lanza (1993). Ora in Signora Libertà, Signorina Anarchia, p. 17]

* * * *

È il ritratto dei diversi aspetti dell'Italia e dell'Occidente in genere alla fine degli anni Ottanta. Ancora una volta De André fa inconsciamente la parte del profeta con la chitarra, citando, all'inzio, la Baggina, cioè la Casa di riposo per anziani Pio Albergo Trivulzio di Milano, che nel giro di poco tempo diventerà celeberrima; di lì partirà la prima denuncia per corruzione di tangentopoli. Si passa poi ai semafori, occupati da immigrati polacchi con le loro spazzole da lavavetri, i loro mercatini e i loro traffici di prostituzione, per arrivare ai trafficanti di saponette diretti all'Est. Subito dopo vediamo "la scimmia del quarto Reich" simboleggiare la preoccupante ripresa di movimenti neonazisti in Germania e un po' in tutta Europa; infine la piramide di Cheope, monumento tanto imponente quanto inutile, ricostruito oggi "schiavo per schiavo / comunista per comunista". Uno sguardo è riservato ad una pagina ancora sanguinante del nostro recente passato: il terrorismo. Renato Curcio, il capo storico delle Brigate Rosse, è ritratto come un carbonaro, un prigioniero politico ancora in carcere, nonostante non abbia mai ammazzato nessuno, perché non ha voluto rinnegare il proprio passato. Il riferimento a Pietro Maroncelli attraverso l'amputazione della gamba riporta l'ambientazione nel secolo scorso, come a dire che le condizioni sanitarie in Italia, e in particolare nelle carceri, non sono migliorate poi molto. Nella canzone c'è anche posto per condannare alcuni colleghi, troppo propensi a cantare o a scrivere canzoni cambiando continuamente cavallo da battaglia a seconda dell'argomento più alla moda: "voi che avete cantato per i longobardi e i centralisti / per l'Amazzonia e per la pecunia", denuncia tagliente, questa, e fatta da chi sicuramente aveva tutto il diritto di farla. Tra questa folla di personaggi passano, quasi non visti, gli addetti alla nostalgia, tra i quali "il cadavere di Utopia": utopia della libertà, utopia dell'anarchia, cresciuta nel '68 e morta in mezzo alla città moderna e civile, dove chi vuole rimanere libero lo può restare soltanto se ha un cannone nel cortile.
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 147-148]

* * * *

Ecco un esempio di come anche il mondo della musica possa esprimere forti motivazioni di tipo morale e politico. Nell'albume Le nuvole, del 1990, che la critica specializzata considera unanimamente un capolavoro della moderna canzone d'autore, Fabrizio De André ha inserito (tra tante altre invenzioni verbali e musicali) una polemica e tagliente invettiva, scritta in collaborazione con l'etnomusicologo Mauro Pagani, contro lo sfascio dell'Italia contemporanea (o, forse, di quella che potrebbe essere l'Italia in un immediato futuro).
Il testo possiede una sua valenza specifica, che è possibile cogliere anche indipendentemente dall'accompagnamento strumentale [...]. Ricordiamo comunque che la strumentazione è limitata ad alcuni elementi essenziali: chitarra, violino e "kazoo" (un piccolo tubo di canna al cui interno una membrana vibra emettendo un suono aspro; si tratta di uno strumento "povero", usato nei riti magici dell'Africa occidentale e diffuso nel sud degli Stati Uniti, poi adottato da jazzisti e cantanti folk).
L'esecuzione musicale, vibrante e quasi angosciosa (ad un certo punto si avverte anche il sibilo di una sirena), si chiude con un assordante canto di cicale, che possiamo interpretare in due modi: come elemento di ulteriore polemica dell'autore nei confronti di una umanità che - nonostante tutto - vuole continuare irresponsabilbente a divertirsi, o come allusione al fatto che ogni forma di protesta contro i pericoli che ci sovrastano è ormai ridotta a un inutile e monotno canto, un fastidioso e petulante cicaleccio in sottofondo, del quale nessuno quasi più si accorge.
Dopo una strofa introduttiva (vv. 1-12), che ci presenta un uomo in fuga in una spettrale alba milanese, il testo si snoda attraverso tre segmenti di disuguale lunghezza (vv. 13-29, 38-58, 67-81), intervallati da un triplice ritornello di otto versi (vv. 30-37, 59-66, 82-89; il primo verso di ognuno è sempre uguale) e suggellati da una quartina di chiusura (vv. 90-93), che richiama vagamente il classico congedo della canzone petrarchesca. All'interno di questi otto segmenti complessivi, le scansioni narrative si susseguono ad intervalli di quattro versi (vv. 1-4, 5-8, 9-12, ecc.); si sottraggono a questa misura fissa soltanto due blocchi narrativi di cinque versi (vv. 25-28 e 42-46) e l'intero segmento dei vv. 67-81. Tali precisazioni ci sembrano necessarie per capire meglio il senso del componimento, del tuto privo di segni interpuntivi (sono soltanto segnalati col trattino i discorsi dei vv. 41, 51-54, 65-66, 72-81).
Andrà sottolineato anche, per un'ulteriore definizione degli aspetti formali del testo, l'uso del- la rima o, più frequentemente, dell'assonanza, tipica dei componimenti destinati ad essere musicati. De André ha sostenuto in un'intervista che l'uso della rima nasce dal bisogno di creare già nei versi un'unità armonica, un effetto sonoro indipendente da quello creato dalla melodia e dal canto. Ciò è particolarmente importante quando nella canzone (come in questo caso) si voglia privilegiare il contenuto: la rima e l'assonanza, infatti, servono a far sì che i versi rimangano meglio impressi nella memoria.
Il testo ci presenta dunque, in un accumulo di apparente incoerenza, lo scenario cupo di uno sfacelo imminente; lo stesso titolo, che stravolge la denominazione di una festosa ricorrenza della cristianità, è indicativo del senso di abbandono, di corruzione e di morte che incombe sulla realtà. Anziché essere il tradizionale giorno della spensieratezza, la Domenica celebra qui i momenti di una crisi irreversibile, fino al disfacimento finale delle salme delle vittime e alle esequie, paradossalmente dolci (cfr. i flauti del v. 84), degli ideali utopici di una società perfetta e felice.
I riferimenti, non sempre decifrabili con sicurezza, appaiono immersi in una calma sinistra e allucinante, in un caos metropolitano di folle anormalità (nella registrazione musicale si avverte anche in sottofondo, in corrispondenza dei vv. 59-66, il suono lacerante di una sirena): il crollo delle ideologie, la morte dei profughi, la folle allegria di chi ancora si illude, la retorica dei discorsi politici, i sussulti di un'estrema difesa individuale nell'imminenza della catastrofe (vv. 55-58), il dissolversi dei miti prima della pace terrificante (v. 89) che normalizzerà ogni cosa.
Il senso della resa collettiva viene espresso con un linguaggio che spazia dalla citazione colta (vv. 40, 65) all'espressione scurrile (vv. 15, 24, 50, 71, 81). Il tono prevalente è quello del duro sarcasmo e dell'aspra denuncia, uniche armi rimaste a chi può soltanto essere testimone dell'immenso naufragio della nostra cosiddetta civiltà, che ha provveduto ad annullare ogni voce di dissenso e a livellare ogni forma di antagonismo.
Ci sembra comunque che il testo esprima anche un convincimento di segno positivo. Se c'è ancora una coscienza civile, e se essa ancora riesce a provare rabbia e indignazione, non deve chiudersi in sé, nelle catacombe ( v. 68). È vero, forse non è più possibile cambiare il mondo, come si intendeva fare nei tumultuosi decenni appena trascorsi; ma almeno evitiamo di pensare soltanto ai fatti nostri, perché l'esercizio dell'ironia feroce può essere l'antidoto più efficace contro lo squallore dilagante e l'arrogante ipocrisia del potere".
[Paolo Briganti - Walter Spaggiari, Poesia & C., pp. 396-400]

* * * *

Una durissima invettiva sulla falsa pace sociale raggiunta subito dopo la caduta del Muro di Berlino [...]. Nel pezzo, per inciso, Fabrizio ha una delle sue intuizioni citando la Baggina, così come viene chiamata a Milano la Casa di riposo per anziani Pio Albergo Trivulzio. Due anni dopo, da lì, sarebbe esploso il caso di Tangentopoli che avrebbe spazzato i vecchi partiti.
Perché quella scimmia del Quarto Reich che balla sopra il muro? "Sono molto preoccupato, in Germania Est ci sono state violazioni di tombe ebraiche", spiegava allora l'autore, "ed è una cosa che si sta diffondendo in tutta Europa; mi sembra un rigurgito nazista". Tra epica e lirica c'è anche la piramide di Cheope: "Un monumento aberrante e inutile, direi berlusconiano". Nella famosa domenica delle salme vengono inviati "fanti, cavalli, cani e un somaro ad annunciare l'amputazione della gamba di Renato Curcio, il carbonaro"... Dice De André: "Curcio non si è dissociato, non ha approfittato di questa regola non morale; e vedo circolare gente che ha tanti omicidi sulle spalle... Curcio non ha ammazzato nessuno. E d'altra parte non vorrei che gli succedesse quanto accadde a Maroncelli nel carcere austriaco. Anche perché tengo a sottolineare l'aspetto sanitario delle carceri italiante!".
Di chi è la colpa? De André si getta nel mucchio anche se non ha certo niente da spartire con i cantautori che hanno cantato "sui trampoli e in ginocchio / coi pianoforti a tracolla / vestiti da Pinocchio"; con chi ha cantato "per i longobardi, i centralisti, per l'Amazzonia, la pecuncia nei palastilisti".
Erano gli anni dell'edonismo reaganiano e, in Italia, del craxismo. Al Palatrussardi alcuni socialisti intervenivano a tutti i grandi concerti in compagnia di "bambole fasciate di rosso".
[Alfredo Franchini, Uomini e donne di Fabrizio De André, pp. 55-56]


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La domenica delle salme è un grande affresco in stile Brueghel: in esso la supposta fine della storia viene smascherata per quello che è: un'altra delle tante menzogne che i poteri utilizzano per celare l'avidità oscena del loro agire.
De André li vede tutti, non ne perde uno: "i trafficanti di saponette [che mettono] pancia verso est", "la scimmia del quarto Reich [che balla] la polka sopra il muro", "il ministro dei temporali / in un tripudio di tromboni / [che auspica] la democrazia / con la tovaglia sulla mani e le mani sui coglioni".
La "fine della storia" è anche il tempo in cui "la piramide di Cheope / [vuole] essere ricostruita in quel giorno di festa / masso per masso / schiavo per schiavo / comunista per comunista"; tanto non c'è ribellione: "La domenica delle salme / non si udirono fucilate / il gas esilarante / presidiava le strade / la domenica della salme / si portò via tutti i pensieri / e le regine del tua culpa / affollarono i parrucchieri". E po, per essere liberi, basta avere "un cannone nel cortile". Sembra di vedere in questa umanità del dopo-genocidio la carta del Matto dei tarocchi, gli occhi al cielo e un piede già nel baratro a simboleggiare l'irresponsabilità di chi, accomagnando "il cadavere di Utopia", canta "quant'è bella giovinezza / non vogliamo più invecchiare".
E tra i responsabili di questa "pace terrificante", gli stessi cantautori: "voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio / coi pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio / voi che avete cantato per i longobardi e i centralisti / per l'Amazzonia e per la pecunia / nei palastilisti / e dai padri Maristi / voi avevate voci potenti / lingue allenate a battere il tamburo / voi avevate voci potenti / adatte per il vaffanculo".
Come non rivedere, quasi fosse un vecchio documentario, le immagini di chi, nei decenni scorsi, guadagnava un applauso in più (con il corrispettivo aumento del conto in banca), recitando solidarietà con saluti a pugno chiuso e che oggi, magari, l'applauso in più e l'ingrossamento del portafoglio lo guadagna con monili tricolori all'occhiello della giacca?
Ma come, insieme a loro, non vedere anche tutti coloro i quali applaudivano o si indignavano a comando e che continuano ancora oggi, impotenti comparse, a "gonfiarsi" nelle piazze (il popolo delle piazze) e davanti ai tribunali "in un coro / di vibrante protesta" quando la politica della società dello spettacolo lo richieda - magari, guarda caso, proprio all'ora del TG?
Ma le nuvole, si sa, "vanno / vengono", sono il simbolo arcaico di un divenire incessante sul quale l'uomo non ha alcun potere se non quello di imparare a "guardare" anche con la luce alterata di un cielo oscurato.
Ed è quello che Fabrizio De André fa con Anime salve (1996), la sua produzione più recente, dando ancora voce, e quindi spessore di dignità, a chi tra le nuvole deve comunque vivere subendone, spesso per primo, i rovesci.


Tutto vero ma allora l'individuo in ricerca che cosa deve fare? La risposta è ancora nella politica, nella "rivoluzione" o queste sono solo illusioni da ascrivere, ormai, ad un recente passato? Ci salverà Grillo, Renzi, Bersani? Forse Monti, magari, in un ritorno di fiamma, Berlusconi? Oppure vogliamo cedere alla tentazione di pensare che ci sia solo spazio, a questo punto, per una disperazione colta ed autodistruttrice?
Naturalmente "ai posteri l'ardua sentenza", personalmente penso che sia irrinunciabile, innanzitutto, comprendere...sulla scia di "colui che ha compreso"!
In altre parole, chiudendo con una citazione da Allen Ginsberg: "gli esperimenti debbono continuare". Iniziamo a chiudere gli occhi e ad osservare...ed a ciascuno la propria comprensione!

martedì 20 novembre 2012

Metodo Gerson sì, metodo Gerson no?!

Un documentario interessante, a ciascuno le sue conclusioni!


venerdì 7 settembre 2012

Gaya, il futuro della politica

Mi sembra giusto condiivdere questo video, tratto dal sito della Casaleggio Associati, "pietra angolare" del blog di Grillo.
Buona visione e buona riflessione!

giovedì 14 giugno 2012

Messaggio da Mahavatar Babaji

La crisi finanziaria mondiale non lascia indifferenti i grandi yogi...

sabato 3 marzo 2012

Elisabetta e Tomaso liberi subito.

Rapida comunicazione di servizio: aggreghiamoci tutti al gruppo su Facebook Tomaso Libero, per sostenere le famiglie di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, ingiustamente condannati all'ergastolo a Varanasi (India).
Per chi volesse saperne di piu', Viverealtrimenti non ha trascurato di divulgare alcune cruciali informazioni.

sabato 17 dicembre 2011

Bhagavad Gita Trial in Russia.

Di seguito una mail ricevuta dagli amici di Bibliothe' che mi sembra giusto condividere con i lettori di questo blog-magazine che ha con la cultura indiana un rapporto problematico (nel senso di "critico") ma profondo.

Cari amici,
vi scriviamo per mettervi al corrente di un fatto grave che sta accadendo in Russia.
La "Bhagavad-gita", il testo in lingua sanscrita più famoso nel mondo, che rappresenta una delle opere più importanti di spiritualità nella storia dell'umanità, il cui valore è stato riconosciuto da tutte le scuole di pensiero indovediche e celebrato da grandi filosofi, spiritualisti e pensatori occidentali (Hegel, Schopenhauer, Jung...), rischia di essere censurata in tutta la Russia e di essere classificata come testo estremista alla pari di "Mein Kampf" di Hitler (cfr. http://en.wikipedia.org/wiki/Bhagavad_Gita_trial_in_Russia).
Se passerà questo provvedimento, verranno impediti la stampa, il possesso e la diffusione in tutta la Russia di questa grande opera di filosofia perenne e universale.
Chiunque si sentisse, per onestà intellettuale, di sottoscrivere la petizione aperta per dar voce al dissenso nei confronti di tale iniziativa e per sostenere la libertà di pensiero e di credo, può consultare la seguente pagina web:

http://www.petitions24.com/gita

La sottoscrizione è valida se fatta entro domani.
Vi preghiamo di diffondere questa comunicazione alle persone che conoscete.
Vi ringraziamo sin d'ora per la vostra attenzione e per il vostro importante contributo.

Segreteria CSB (Centro Study Bhaktivedanta)

lunedì 21 novembre 2011

Viverealtrimenti su Nederland 3.

Alcuni mesi fa, io e Smriti venimmo invitati a Delhi da una troupe televisiva olandese che stava preparando una serie in quattro puntate sulla sessualità in paesi extraeuropei. Vennero considerate l'Uganda, la Cina, Cuba e l'India. La troupe, capeggiata da una deliziosa e simpatica Sunny Bergmann, era soprattutto interessata a Smriti per le connessioni tra yoga e sessualità ma venni presto coinvolto anche io come suo partner ed in virtù della mia discreta esperienza di vita in India e di stima per la cultura tantrica. La vita sessuale di una coppia mista, in un contesto particolarmente sessuofobico come quello indiano, ha stuzzicato non poco Sunny e, probabilmente, il suo pubblico. Ci siamo dunque resi disponibili per un'intervista testimoniando la nostra esperienza. Non posso che invitare i lettori di Viverealtrimenti a vedere la puntata in questione, andata in onda giovedì 17 novembre alle 20.55 su Nederland 3.
Scusandomi per il mio marcato accento italiano emerso dal mio discorso in inglese, vi auguro buona visione.

giovedì 27 ottobre 2011

CRISI FINANZIARIA: Il testo della lettera del governo alla Ue

Mi sembra giusto condividere il testo della lettera del Governo Italiano (oggetto di esplicito dileggio in Europa) alla Unione Europea, sperando di stimolare alcune riflessione su base non ideologica o pregiudiziale ma concreta.
Buona lettura!


PREMESSA

L’Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Quest’estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all’aumentato avanzo primario, il nostro debito scenderà.

Tuttavia, siamo consapevoli della necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente.

La situazione italiana va letta tenendo in debita considerazione gli equilibri più generali che coinvolgono l’intera area europea. Mesi di tensioni sui mercati finanziari e di aggressioni speculative contro i debiti sovrani sono, infatti, il segnale inequivocabile di una debolezza degli assetti istituzionali dell’area euro.

Per quel che riguarda l’Italia, consapevoli di avere un debito pubblico troppo alto e una crescita troppo contenuta, abbiamo seguito sin dall’inizio della crisi una politica attenta e rigorosa.

Dal 2008 ad oggi il nostro debito pubblico è cresciuto, in rapporto al Pil, meno di quello di altri importanti paesi europei. Inoltre, la disciplina da noi adottata ha portato a un bilancio primario in attivo. Situazione non comune ad altri Paesi.

Se problemi antichi, come quello del nostro debito pubblico, danno luogo oggi a ulteriori e gravi pericoli, ciò è soprattutto il segno che la causa va cercata non nella loro sola esistenza, ma nel nuovo contesto nel quale ci si è trovati a governarli.


A. I FONDAMENTALI DELL’ECONOMIA

Il Governo italiano ha risanato i conti pubblici e conseguirà l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Il debito pubblico in rapporto al PIL è stato ricondotto su un sentiero di progressiva riduzione.

Nel 2014 avremo un avanzo di bilancio (corretto per il ciclo) pari allo 0,5% del PIL, un avanzo primario pari al 5,7% del PIL e un debito pubblico al 112,6% del PIL. Per realizzare questo obiettivo sono state approvate durante l’estate in tempi record due importanti manovre di finanza pubblica che comporteranno una correzione del deficit tendenziale nel quadriennio 2011-2014 pari rispettivamente a 0,2%, 1,7%, 3,3% e 3,5% del PIL. Nel 2011 si prevede un avanzo primario consistente pari allo 0,9% del PIL. Nonostante l’aumento delle spese per il servizio del debito, questo consentirà la riduzione del rapporto debito/PIL già nel 2012. I dati relativi ai primi otto mesi dell’anno in corso sono coerenti con questi obiettivi.

È doveroso segnalare che la nuova serie dei conti nazionali indica che nel 2010 il Pil italiano è cresciuto dell’1,5% e non dell’1,3% e, nei due anni della crisi, il Pil si è ridotto meno di quanto prima stimato (-1,2% invece di -1,3% nel 2008 e -5,1% invece di -5,2% nel 2009).

Come conseguenza della revisione contabile operata da Eurostat il rapporto deficit/Pil, che è stato confermato a 4,6% per il 2010, è praticamente allineato a quello della Germania, rivisto dal 3,3% al 4,3%. Si noti, inoltre, che l’Eurostat ha rettificato al rialzo anche i rapporti deficit/Pil della Francia (dal 7% al 7,1%), della Spagna (dal 9,2% al 9,3%), della Grecia (dal 10,5% al 10,6%) e del Portogallo (dal 9,1% al 9,8%).

In conclusione, nel 2010 l’Italia aveva, insieme alla Germania, il comportamento largamente più virtuoso in termini di indebitamento netto in rapporto al Pil.


B. CREARE CONDIZIONI STRUTTURALI FAVOREVOLI ALLA CRESCITA

Siamo ora impegnati nel creare le condizioni strutturali favorevoli alla crescita. Il Governo ritiene necessario intervenire sulla composizione del bilancio pubblico per renderla più favorevole alla crescita.

Con questo obiettivo il Governo intende operare su quattro direttrici nei prossimi 8 mesi:

- Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all’attività economica, così da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori;

- Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese;

- Entro 6 mesi, l’adozione di misure che favoriscano l’accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l’efficacia;

- Entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione.

Nei prossimi 4 mesi è, ad ogni modo, prioritario aggredire con decisione il dualismo Nord-Sud che storicamente caratterizza e penalizza l’economia italiana. Tale divario si estrinseca in un livello del Pil del Centro-Nord Italia che eguaglia il livello delle migliori realtà europee, e quello del Mezzogiorno, che è collocato in fondo alla graduatoria europea.

A riguardo, l’esecutivo è intenzionato a utilizzare pienamente i fondi strutturali, impegnandosi in una loro revisione globale, inclusi quelli per lo sviluppo delle infrastrutture, allo scopo di migliorarne l’utilizzo e ridefinirne le priorità in stretta collaborazione con la Commissione Europea. Tale revisione consentirà un’accelerazione, una riconsiderazione delle priorità dell’uso dei Fondi e una regia rafforzata, dove l’Italia è disposta a chiedere un sostegno tecnico alla commissione europea per la realizzazione di questo ambizioso obiettivo. Il programma straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno è definito in maniera evocativa “Eurosud” e nasce dalla convinzione che la crescita del Sud è la crescita dell’Italia intera.

Il Governo, quindi, definirà ed attuerà la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013. Tale revisione risponde alle Raccomandazioni del Consiglio del 12 luglio 2011 sul Programma Nazionale di Riforma dell’Italia.

Esso si basa su una più forte concentrazione dei Programmi sugli investimenti maggiormente in grado di rilanciare la competitività e la crescita del Paese, segnatamente intervenendo sul potenziale non utilizzato nel Sud, e su un più stringente orientamento delle azioni ai risultati (istruzione, banda larga, ferrovie, nuova occupazione). Tale revisione potrà comportare una riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi comunitari.

Le risorse resesi disponibili a seguito di questa riduzione saranno programmate attraverso un percorso di concertazione tra il Ministro delegato alle politiche di coesione, il Commissario europeo competente e le regioni interessate basato su una cooperazione rafforzata con la Commissione europea attraverso un apposito gruppo di azione.

Tale piano d’azione sarà definito entro il 15 novembre 2011.

La creazione delle condizioni strutturali per la crescita dell’intero Paese passa inevitabilmente per la revisione delle politiche di:

a. promozione e valorizzazione del capitale umano;

b. efficientamento del mercato del lavoro;

c. apertura dei mercati in chiave concorrenziale;

d. sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione;

e. semplificazione normativa e amministrativa;

f. modernizzazione della pubblica amministrazione;

g. efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia;

h. accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia;

i. riforma dell’architettura costituzionale dello Stato.

a. Promozione e valorizzazione del capitale umano

L’accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base delle prove INVALSI), definendo per l’anno scolastico 2012-13 un programma di ristrutturazione per quelle con risultati insoddisfacenti; si valorizzerà il ruolo dei docenti (elevandone, nell’arco d’un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale relativo); si introdurrà un nuovo sistema di selezione e reclutamento.

Si amplieranno autonomia e competizione tra Università. Si accrescerà la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall’ANVUR e si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di iscrizione, con l’obbligo di destinare una parte rilevante dei maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà anche uno schema nazionale di prestiti d’onore.

Da ultimo, tutti i provvedimenti attuativi della riforma universitaria saranno approvati entro il 31 dicembre 2011.

b. Efficientamento del mercato del lavoro

È prevista l’approvazione di misure addizionali concernenti il mercato del lavoro.

1. In particolare, il Governo si impegna ad approvare entro il 2011 interventi rivolti a favorire l'occupazione giovanile e femminile attraverso la promozione: a. di contratti di apprendistato contrastando le forme improprie di lavoro dei giovani; b. di rapporti di lavoro a tempo parziale e di contratti di inserimento delle donne nel mercato del lavoro; c. del credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle aree più svantaggiate.

2. Entro maggio 2012 l’esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro a. funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato; b. più stringenti condizioni nell'uso dei "contratti para-subordinati" dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato.

c. Apertura dei mercati in chiave concorrenziale

Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell’Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata, la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali.

Le principali disposizioni contenute nella bozza di disegno di legge sulla concorrenza riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e dell’assicurazione obbligatoria sui veicoli. Le misure relative al mercato assicurativo sono state definite all’interno di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che è già stata approvata dalla camera dei deputati ed è attualmente all’esame del senato. Le misure concernenti i mercati della distribuzione carburanti sono state integralmente inserite nel Decreto Legge n.98/2011 e pertanto sono già in vigore. Si è preferito adottare uno strumento legislativo quale il decreto che garantisce l’immediata efficacia degli interventi. nel medesimo decreto legge sono state inserite anche altre disposizioni di apertura dei mercati e liberalizzazioni, tra cui si ricorda in particolare la liberalizzazione in via sperimentale degli orari dei negozi. Nel frattempo, fra i primi in Europa, l’Italia ha aperto alla concorrenza il mercato della distribuzione del gas: sono stati adottati e saranno a breve pubblicati nella gazzetta ufficiale i regolamenti che disciplinano le gare per l’affidamento della distribuzione del gas in ambiti territoriali più ampi dei comuni.

Già con il Decreto Legge n.138/2011 sono state adottate incisive misure finalizzate alla liberalizzazione delle attività d’impresa e degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali. In particolare già si prevede che le tariffe costituiscano soltanto un riferimento per la pattuizione del compenso spettante al professionista, derogabile su accordo fra le parti. Il provvedimento sullo sviluppo conterrà recherà altre misure per rafforzare l’apertura degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali.

Sempre in materia di ordini professionali, nella manovra di agosto, in tema di accesso alle professioni regolamentate, è stato previsto che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Inoltre, già in sede di conversione della manovra di luglio (DL n. 98/2011) è stato previsto che il Governo, sentita l'Alta Commissione per la Formulazione di Proposte in materia di Liberalizzazione dei Servizi, elaborerà proposte per la liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche da presentare alle categorie interessate. Dopo 8 mesi dalla conversione del decreto legge, tali servizi si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolato.

Verranno rafforzati i presidi a tutela della concorrenza nel campo dei servizi pubblici locali, con l’introduzione a livello nazionale di sistemi di garanzia per la qualità dei servizi nei comparti idrico, dei rifiuti, dei trasporti, locali e nazionali e delle farmacie comunali, seguendo rispettivamente questa sequenza temporale 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi e 12 mesi.

Per quanto riguarda la riforma dei servizi pubblici locali che il Governo italiano - riprendendo quanto già previsto dall’articolo 23 bis del DL 112/2008 - ha approvato nella manovra di agosto 2011 escludendo il settore idrico a seguito di un referendum popolare. Con le disposizioni che si intende varare si rafforza il processo di liberalizzazione e privatizzazione prevedendo che non è possibile attribuire diritti di esclusiva nelle ipotesi in cui l’ente locale affidante non proceda alla previa verifica della realizzabilità di un sistema di concorrenza nel mercato, ossia di un sistema completamente liberalizzato. Inoltre, viene previsto un ampliamento delle competenze dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché un sistema di benchmarking al fine di assicurare il progressivo miglioramento della qualità di gestione e di effettuare valutazioni comparative delle diverse gestioni.

d. Sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione

Entro il 2011, al fine di favorire la crescita delle imprese il Governo prevede di utilizzare la leva fiscale per agevolare la capitalizzazione delle aziende, con meccanismi di deducibilità del rendimento del capitale di rischio. Verranno potenziati gli schemi a partecipazione pubblica di venture capital e private equity, preservando la concorrenza nei relativi comparti.

Il Governo trasformerà le aree di crisi in aree di sviluppo, rendendo più semplice ed efficace la procedura per definire i programmi di rilancio, che potranno essere finanziati anche con risorse comunitarie.

Forte impegno dell’esecutivo verso le PMI, destinando loro il 50% delle risorse non utilizzate ogni anno del Fondo Rotativo per il Sostegno alle imprese e per gli investimenti in ricerca.

Questi interventi – insieme al Contratto di Sviluppo, già operativo – rientrano a pieno titolo nell’ambito del riordino generale degli incentivi contenuto nello Statuto delle Imprese, che diventerà legge nelle prossime settimane.

Per garantire la liquidità delle imprese si prevede un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche Amministrazioni locali nei confronti delle imprese stesse al fine di consentire lo sconto e successivo pagamento da parte delle banche, in conformità alle procedure di calcolo Eurostat e senza impatto addizionale sull’indebitamento della Pubblica Amministrazione.

e. Semplificazione normativa e amministrativa

Il Governo incentiva la costituzione di “zone a burocrazia zero” in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, anche attraverso la creazione dell’U.L.G. – Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi.

Il Governo mira a semplificare la costituzione del bilancio delle S.r.l., la digitalizzazione del deposito dell’atto di trasferimento delle quote delle società e lo snellimento in materia di vigilanza delle società di capitali e degli organi di controllo.

I rapporti con la pubblica amministrazione diventeranno più snelli grazie alla completa sostituzione dei certificati con delle autocertificazioni, mentre le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione resteranno valide solo nei rapporti tra privati.

I controlli sulle imprese si ispireranno a criteri di semplicità e proporzionalità, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni che possano recare intralcio al normale esercizio delle attività imprenditoriali.

Da ultimo, per quanto riguarda la semplificazione amministrativa verrà completata nei prossimi 6 mesi la strategia di revisione della regolamentazione settoriale, elaborando proposte puntuali di semplificazione dei procedimenti e monitorandone gli effetti. Verrà rafforzata e accelerata l’attuazione del programma di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi derivanti da obblighi di tipo informativo previsti da leggi statali (MOA). Inoltre, ove la disciplina sia di fonte regionale e locale, verranno rafforzati ed estesi gli incentivi previsti dalla manovra estiva per i procedimenti amministrativi relativi all’avvio e alla svolgimento dell’attività d’impresa. L’obiettivo è quello di migliorare il posizionamento dell’Italia nella graduatoria internazionale relativa al Doing Business, nei prossimi 3 anni.

f. Modernizzazione della pubblica amministrazione

La pubblica amministrazione è un volano fondamentale della crescita. Stiamo creando le condizioni perché la pubblica amministrazione sia pronta ad accompagnare la ripresa, svolgendo una funzione di servizio allo sviluppo e non di zavorra burocratica. Ecco perché la semplificazione, la trasparenza e la meritocrazia sono fondamentali. Un tassello rilevante è costituito dalla piena attuazione della Riforma Brunetta della pubblica amministrazione, in particolar modo dalle misure che rafforzano il ruolo della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (istituita nel dicembre del 2009) e le cui competenze saranno integrate con il disegno di legge in materia di anticorruzione, già approvato dal Senato, e attualmente all’esame della Camera dei Deputati. Esso rappresenta un passaggio importante per la completa implementazione della riforma della pubblica amministrazione in quanto individua una nuova governance per l’attività di prevenzione e contrasto della corruzione, affidando le funzioni alla Commissione e individuando con estrema puntualità le modalità di accrescimento del livello di trasparenza della pubblica amministrazione.

Per rendere più efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del turnover del personale) renderemo effettivi con meccanismi cogenti/sanzionatori: a. la mobilità obbligatoria del personale; b. la messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente riduzione salariale e del personale; c. il superamento delle dotazioni organiche.

Contestualmente all’entrata in vigore della legge costituzionale recante l’abolizione e la razionalizzazione delle province è prevista l’approvazione di una normativa transitoria per il trasferimento del relativo personale nei ruoli delle regioni e dei comuni.

g. Efficientamento e snellimento dell’amministrazione della giustizia

Proseguendo sulla linea delle misure definite in estate, verranno rafforzati il contrasto della litigiosità e la prevenzione del contenzioso (anche attraverso la costituzione presso il Ministero della Giustizia di un gruppo tecnico che individui situazioni a forte incidenza di litigiosità e proponga specifici interventi di contrasto). Entro il 30 aprile 2012 verrà completato il progetto in corso presso il Ministero della Giustizia per la creazione di una banca dati centralizzata per le statistiche civili e per quelle fallimentari. Verranno rafforzati i meccanismi incentivanti per gli uffici virtuosi di cui alla Legge n. 111 del 2011. L’obiettivo è quello della riduzione della durata delle controversie civili di almeno il 20 per cento in 3 anni.

h. Accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia

Oltre alla realizzazione degli investimenti già concordati con le società concessionarie, il Governo solleciterà una maggiore partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31 dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al project financing, con una più chiara ed efficiente allocazione dei rischi tra le parti e accrescendo le certezze sulla redditività dell’opera e la prevenzione di comportamenti di tipo monopolistico nella determinazione dei pedaggi. Verrà rafforzata la qualità della programmazione finanziaria pubblica, definendo obiettivi pluriennali di spesa e concentrando le risorse su progetti considerati strategici.

Il Governo è impegnato nella definizione nelle prossime 10 settimane di alcune opere immediatamente cantierabili, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potranno beneficiare, a titolo di contributo al finanziamento, della defiscalizzazione (IRAP, IRES) a vantaggio dei concessionari dell’opera stessa. Inoltre sono previste una serie di semplificazioni e velocizzazioni nelle procedure di approvazione dei progetti da parte del CIPE e la suddivisione degli appalti in lotti funzionali per garantire alle PMI un accesso facilitato.

Si prevede lo sblocco degli investimenti privati grazie alla semplificazione delle procedure relative ai contratti di programma dei maggiori aeroporti italiani. Infine, sono previste norme mirate all’ottimizzazione delle gestioni negli impianti portuali e di semplificazione in materia di trasporto eccezionale su gomma.

Da ultimo, è in corso di predisposizione una garanzia “reale” dello Stato (attraverso propri beni immobili, e non solo di natura finanziaria) per i mutui prima casa di giovani coppie, prive di contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questo garantirà un nuovo impulso al mercato immobiliare e alle nuove famiglie.

i. Riforma dell’architettura costituzionale dello Stato

Il Governo italiano è impegnato in un processo di complessiva riforma costituzionale. Essa riguarda tanto l’assetto costituzionale dei poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni di sviluppo del mercato e una disciplina più rigorosa delle finanze pubbliche.

Pur nella complessità del processo di revisione costituzionale l’Italia intende giungere all’approvazione della prima lettura di tali disegni di legge costituzionale entro i prossimi 6/12 mesi.

In particolare, quanto alla riforma dello Stato, si tratta dei seguenti provvedimenti:

a. Disegno di legge (già approvato in prima lettura alla Camera) sulla modifica dell’elettorato attivo e passivo per l’elezione al Parlamento nazionale al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile alla vita politica.

b. Due disegni di legge (all’esame del Parlamento) di riforma complessiva dell’organizzazione dei vertici delle istituzioni politiche, con particolare riferimento alla riduzione significativa del numero dei parlamentari, all’abolizione delle province, alla riforma in senso federale dello Stato, alla maggiore efficienza dei meccanismi decisionali e al rafforzamento del ruolo dell’esecutivo e della maggioranza.

Sul secondo versante, relativo alla disciplina del mercato e al rigore della finanza pubblica, si prevede:

a. Un disegno di legge (la cui approvazione è in corso proprio in questi giorni presso la Camera dei deputati) di riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonché alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell’efficienza e del merito.

b. Un disegno di legge sull’introduzione del vincolo di pareggio di bilancio sul modello già seguito in altri ordinamenti europei.

A tal fine si deve ricordare che l’articolo 138 della Costituzione Italiana impone che le leggi costituzionali ad intervallo non minore di tre mesi. Quindi, anche con la massima celerità possibile, le riforme costituzionali richiedono dei tempi minimi imprescindibili.

Le conseguenti leggi attuative saranno successivamente attuate senza indugio, non essendovi vincoli temporali nell’ambito della Costituzione.


C. UNA FINANZA PUBBLICA SOSTENIBILE


Le pensioni

Nella attuale legislatura la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi.

Grazie al meccanismo di aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010 (art. 12 commi 12-bis e 12-ter, DL 78/2010, come modificato con art. 18 comma 4, DL 98/2011), il Governo italiano prevede che il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026.

Sono già stati rivisti i requisiti necessari per l’accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all’evoluzione della speranza di vita.

La delega fiscale e assistenziale previdenziale

Il provvedimento di iniziativa governativa è già all’esame del Parlamento e sarà approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all’emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012. Comunque, anche al fine di accrescere la fiducia degli investitori, nel rispetto del percorso di risanamento programmato, il Governo ha fornito, con la Legge 148 del 14 settembre 2011, le risorse che saranno reperite con l’esercizio della delega per la riforma dei sistemi fiscale e assistenziale sulla base degli attuali regimi di favore fiscale e delle sovrapposizioni fra agevolazioni e conseguenti inefficienze ad oggi individuate. Tali risorse ammontano ad almeno 4 miliardi di euro nell’anno 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2014. Contestualmente, per dare massima garanzia sul rispetto dei saldi è stata introdotta una clausola di salvaguardia. La clausola prevede che, in caso di ritardo nell’attuazione della delega oltre il 30 settembre 2012, le agevolazioni fiscali vigenti saranno ridotte del 5% per l’anno 2012 e del 20% a decorrere dal 2013. In alternativa, anche parziale, si è stabilita la possibilità di disporre con decreto del Presidente del consiglio, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, la rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l’accisa.

In breve, qualora la delega non fosse esercitata entro il 30 settembre 2012 o le nuove disposizioni fiscali e assistenziali non siano in grado di garantire un sufficiente effetto positivo sul deficit (almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014), si avrà una riduzione automatica delle agevolazioni fiscali che garantirà comunque il raggiungimento degli obiettivi di risparmio. Viceversa, se la delega verrà esercitata entro il termine e le nuove disposizioni garantiranno effetti di risparmio almeno pari a quelli previsti, non si procederà dunque al taglio automatico delle agevolazioni.

Le dismissioni

Entro il 30 novembre 2011, il Governo definirà un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi di proventi all’anno nel prossimo triennio. Previo accordo con la Conferenza Stato-Regioni, gli enti territoriali dovranno definire con la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da essi controllate. I proventi verranno utilizzati per ridurre il debito o realizzare progetti di investimento locali.

La razionalizzazione della spesa pubblica

Il Governo ribadisce l’impegno a definire entro il 31 dicembre 2011 il programma per la riorganizzazione della spesa previsto dalla Legge 14 settembre 2011, n. 148, in particolare per quanto riguarda: l’integrazione operativa delle agenzie fiscali; la razionalizzazione di tutte le strutture periferiche dell’amministrazione dello Stato e degli enti della previdenza pubblica in modo da creare sinergie e ottimizzare l’uso delle risorse; il coordinamento delle attività delle forze dell’ordine; la razionalizzazione dell’organizzazione giudiziaria nel suo complesso in modo da accelerare i tempi della giustizia civile; e la riorganizzazione della rete consolare e diplomatica. Il Governo attuerà i primi interventi dal 1° gennaio 2012 e darà conto dei progressi realizzati con cadenza trimestrale.

Debito pubblico

Entro il 31 dicembre 2011, il governo affiderà l’elaborazione di un piano organico per l’abbattimento del debito attraverso anche le dismissioni ad una commissione ristretta di personalità di prestigio, in collaborazione con gli enti territoriali e con le principali istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali.

Il costo degli apparati istituzionali

Il Governo riconosce la necessità di rafforzare gli interventi volti a ridurre i costi degli apparati istituzionali. In particolare, verrà perseguita entro il 2012, una razionalizzazione e soppressione delle provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi. Verrà rafforzato il regime di incompatibilità fra le cariche elettive ai diversi livelli di governo.

Il pareggio di bilancio

Il disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di pareggio di bilancio è già all’esame della Camera dei Deputati. L’obiettivo è quello di una sua definitiva approvazione entro la metà del 2012.

Con le modifiche introdotte con la Legge n.39/2011 alla “Legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009) è stata rivista la normativa relativa alle coperture finanziarie delle leggi a vantaggio del rafforzamento della relativa disciplina fiscale. In particolare, per la copertura degli oneri correnti della legge di stabilità è stata circoscritta la possibilità di utilizzare il miglioramento del risparmio pubblico, escludendo la possibilità di finanziare con tali risorse nuove o maggiori spese correnti.

Definire le ulteriori misure correttive eventualmente necessarie

Il Governo monitorerà costantemente l’andamento dei conti pubblici. Qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il Governo interverrà prontamente. L’utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili sarà vincolato all’accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l’obiettivo per l’indebitamento netto del prossimo anno.


D. CONCLUSIONI

Siamo sicuri che, con l’impegno di tutti, scaturito dalla consapevolezza che ci troviamo a fronteggiare problemi che riguardano l’intera Unione e la tenuta stessa della moneta comune, dunque problemi non circoscrivibili a questa o quella debolezza o forza nazionali, consegneremo ai giovani un’Europa più forte e più coesa.

sabato 27 agosto 2011

Le proposte di Viverealtrimenti per il manifesto proposto dal CONACREIS

Ho il piacere di condividere con i lettori di Viverealtrimenti alcune riflessioni che ho postato sul forum del CONACREIS per contribuire alla realizzazione di un manifesto di spiritualità laica, libera e consapevole.
Il contributo:

Dopo aver letto i precedenti contributi, sono ben felice di darne uno mio per un manifesto di spiritualità laica, libera e consapevole, persuaso che ogni genere di movimento ed istanza trasformatrice necessiti di coordinate teoriche se non "precise" almeno "sufficientemente delineate".
Veniamo dunque ad analizzare alcune parole chiave:


Globalizzazione


La globalizzazione rappresenta il nostro presente ed il nostro futuro e credo debba dunque divenire l'imprescindibile cornice di riferimento entro cui sviluppare ipotesi e prassi di trasformazione sociale. Ovvio che esista una globalizzazione "buona" ed una deteriore e che si debba lavorare ad implementare l'una arginando gli effetti negativi dell'altra ma, per dirla con uno slogan, "le contraddizioni e le problematiche della globalizzazione debbono essere risolte nella globalizzazione stessa!".


Intercultura


Una delle sfide più belle della globalizzazione è il dialogo interculturale. Un dialogo che non sia, necessariamente, un "minuetto" e non tema di rappresentare un momento di "incontro/scontro". Le differenze, difatti, ci sono e sono profonde e sono uno dei motivi per cui vale la pena accettare la sfida.
Un serio [senza mai perdere "la tenerezza" ed il senso dell'umorismo] e profondo dialogo interculturale può essere una grande occasione di crescita collettiva. La città ecologica di Auroville, nel sud dell'India, una delle realtà più importanti del GEN (Global Ecovillage Network), lo testimonia bene.
Credo dunque un elemento essenziale di un prossimo futuro possa essere il viaggio e, entrando più nello specifico, la promozione di scambi tra diverse comunità intenzionali ed ecovillaggi nel mondo, per favorire un dialogo al contempo interculturale ed intercomunitario.


Società plurale


La società plurale, punto d'arrivo del miglior pensiero liberale, non può che essere, a sua volta, conseguenza della globalizzazione. La reazione è spesso quella di ripiegarsi su se stessi, sulla propria specificità e l'aumento di consensi alla destra radicale in Europa o, addirittura, i recenti fatti tragici della Norvegia, sono esemplificativi in questo senso.
Una "chiusura difensiva etnica" credo possa essere considerata una sorta di "malattia infantile" del Villaggio Globale.
Credo, allo stesso tempo, sia giusto lavorare ad una sempre più equilibrata società plurale [molto può aiutare una conoscenza più approfondita dell'altro, of course], plurale anche negli stili di vita oltre che multietnica e per questo credo che un fenomeno, intrinsecamente eterodosso, come le comunità intenzionali e gli ecovillaggi, debba essere esplicitamente incoraggiato ed implementato.


Una sobria prosperita'


Credo sia il movimento delle comunità intenzionali e degli ecovillaggi, sia una moderna spiritualità laica, libera e consapevole debbano essere improntati ad una cultura del benessere, di una "sobria prosperità". Credo dunque sia bene implementare "business dal volto umano" (realtà come la cooperativa Inner Life di Ananda sono un buon esempio in questo senso).
Credo anche che le comunità intenzionali e gli ecovillaggi debbano offrire concrete ed appetibili opportunità lavorative a coloro che sognano di lasciare la città ed un lavoro alienante. In parte questo è già una realtà e credo si debba continuare a camminare, in maniera decisa, in questa direzione.


Tradizione


Vivendo in Oriente da diversi anni, ho imparato ad apprezzare il concetto di tradizione, di cui l'Occidente e', invece, maggiormente "orfano".
La tradizione (da tradere: consegnare, trasmettere dei "contenuti") ha il grande vantaggio di una solidità millenaria pur con tutte le sue crepe e contraddizioni. Credo la tradizione debba essere un elemento con cui imparare a confrontarsi, senza necessariamente abbracciarla in maniera acritica. Credo piuttosto sia utile come bussola, nel momento in cui indica una direzione avendo chiara la quale si può anche decidere di procedere in direzioni diverse.
Credo dunque una ricerca spirituale moderna possa trarre giovamento da un approfondimento di diverse tradizioni religiose e, non meno importanti, filosofiche: dall'induismo, al cristianesimo, dal buddismo all'Islam passando per quelle che possono sembrare espressioni di "un'antitradizione" - l'illuminismo e la secolarizzazione - che tuttavia possono essere considerate, oggi, alla stregua di più giovani espressioni tradizionali.
Trovo che la New age abbia avuto un ruolo positivo nella "sprovincializzazione del sacro", nell'additare tante, diverse espressioni dello stesso, pur presentandole in maniera superficiale. Finita la vulgata New age credo sia giunto il momento dell'approfondimento, dello studio dei profondi patrimoni culturali i cui innumerevoli epigoni, consapevoli o meno, si stanno oggi iniziando a confrontare, in maniera "più ravvicinata" nell'agorà della globalizzazione.
Non è ovviamente necessario approfondire tutte le espressioni della tradizione [per quanto una conoscenza generale, "a maglie larghe",sia auspicabile), non ce ne sarebbe il tempo materiale. Ciascuno può approfondire quella o quelle che sente piu' vicino, facendone un proprio parametro di riferimento.
Per dirla ancora con uno slogan: "oggi, un'attitudine spirituale [termine a cui preferisco quello di crescita integrale] non deve essere necessariamente reinventata quanto, semplicemente, riscoperta!".

Epilogo

Quanto presentato in questo documento è, ovviamente, appena una bozza, materiale grezzo da utilizzare in un crescente "sforzo teorico" collettivo per tentare qualche passo evolutivo come singoli, comunità e, un po' iperbolicamente, umanità.
Tutto il meglio

Manuel Olivares

www.viverealtrimenti.com
www.viverealtrimenti.blogspot.com

venerdì 26 agosto 2011

Manifesto per la spiritualità laica, libera e consapevole.

Conacreis vuole proporre a soci e amici un "Manifesto per la spiritualità laica, libera e consapevole".
Il documento è in fase di elaborazione e tutti possono contribuire con idee, considerazioni e proposte.
Si tratta di uno strumento che vogliamo utilizzare per definire insieme finalità, obiettivi e caratteristiche di un'identità culturale che può essere condivisa da associazioni grandi e piccole, movimenti spirituali, ecovillaggi e pensatori laici.
A partire da questo confronto vorremmo dare il via ad un "movimento culturale e spirituale" rivolto ad una società italiana ed europea in continua e rapida evoluzione.
L'importante ricchezza di valori etici e di libero pensiero, espressione d'esperienze antiche e nuove, può essere utile riferimento di vita per chi è alla ricerca di un "mondo migliore".
Il tuo contributo per noi sarà importante.
Nel Forum puoi trovare i primi elaborati inviati da alcuni membri del Consiglio Direttivo del Conacreis. Sono pubblicati in ordine di arrivo e mi auguro siano stimolo ad una riflessione che porti apertura e condivisione.

lunedì 4 luglio 2011

C.I.R. informa... ultime indicazioni di percorso solidale

Di seguito una comunicazione del periodico autoprodotto CIR (Corri-
spondenze ed informazioni Rurali), legato ad istanze di ecologia profonda, bio-
regionalismo e vita comunitaria


Cari amiche e amici,
dall'ultimo incontro del C.I.R. in Abruzzo è emerso il desiderio di chiarire il percorso di cambiamento ed evoluzione che il C.I.R. ha attraversato negli ultimi anni. A questo proposito vogliamo condividere con chi già conosce o ha partecipato a qualche incontro, questi nuovi intenti che sentiamo ci accomunano. Una dei maggiori aspetti di differenza che distinguiamo questi incontri dai precedenti (e quindi anche i contenuti della rivista) sono sicuramente la voglia di prestare maggiore attenzione alla modalità di comunicazione, formazione -informazione (una comunicazione non alienata e violenta, basata sull'empatia, ascolto, collegamento con il proprio e altrui sentire).

-L'uso del bastone della parola e del metodo del consenso sulle decisioni (le decisioni vengono prese non facendo prevalere una maggioranza su una minoranza, ma cercando di valorizzare l'opinione di tutti partecipanti al cerchio fino a raggiungere soluzioni unanimi).

-L'essenzialità del supporto pratico-operativo nella realtà che ci ospiterà; ad esempio nel villaggio di Eva (Pescomaggiore, l'Aquila) dove si è svolto l'ultimo incontro del C.I.R., si è realizzato un grande orto sinergico, un impianto di fitodepurazione e un bagno a secco very chic, e mezza casa in balle di paglia.

-Il mutuo appoggio trova così applicazione pratica e reale, diventando il motivo ispiratore degli incontri e permette di renderli un'occasione di vera condivisione pratica e teoria, oltre che empatica di quello che diciamo e scriviamo, realizzandoci...

-Applicazione di altre forme di economia alternative (potenziamento dello scambio e del dono). Ci stiamo occupando attualmente di aggiornare l'indirizzario esistente.
A questo proposito entusiasti di contattarvi nella nuova evoluzione poetica di questa rete, vi invitiamo a comunicare attraverso la modalità che sentite più appropriate, la conferma della vostra adesione e/o aggiornamento sulla vostra arricchente partecipazione sia all'indirizzario che agli incontri chiarendo il luogo, l'indirizzo attuale dove potervi contattare e-mail-telefono, quello che offrite e chiedete (e-mail: cir.informa@gmail.com oppure telefonicamente contattando Alessandro 334947515, Luana 3474384451 oppure meglio tramite lettera indirizzata a Luana Brucculeri Via Chiarugi, 21 Firenze) entro la data del prossimo incontro del C.I.R. che si svolgerà a fine estate.

Saluti, con amore

La Redazione del C.I.R.

venerdì 24 giugno 2011

Implementare la nostra presenza su internet

Ho il piacere di annunciare ai lettori di Viverealtrimenti che la pagina facebook della RIVE ha superato i 1000 fan. Non sono molti ma considerando che nessuno le sta seriamente dietro ed e' stata addirittura osteggiata da persone ancora aggrappate a bazzecole (quisquiglie, pinzillacchere) ideologiche possono essere considerati una minima base di partenza.
Invito, naturalmente, tutti ad aderire.
E' invece partito in pole position il blog della Rete delle Reti che sta gia' avendo buoni riscontri proprio su facebook. Ricordo che si tratta di un blog aperto, a disposizione di coloro che, coinvolti in un modo o nell'altro in ambito ecologico e comunitario, abbiano qualcosa da dire. Abbiamo anche disposto, il giorno della sua creazione, che rappresentanti di comunita' intenzionali ed ecovillaggi e di reti ecologiche e comunitarie possano avere accesso diretto al blog, postandovi quanto desiderano. E' sufficiente che richiedano "un invito" a Davide, uno dei fondatori, il cui indirizzo email e': pellegrini.davide AT gmail.com
La pagina facebook della Viverealtrimenti editrice batte invece la fiacca. Diamole una mano, mi raccomando.

lunedì 20 giugno 2011

Un nuovo blog per "una rete espansiva via via piu' ricca ed eterogenea".

E' nato ieri il blog de La Rete delle Reti. Si ipotizzava da tempo di giungere ad una convergenza tra diverse reti eco comunitarie presenti in Italia. Ieri abbiamo voluto fare un passo concreto in questa direzione che vuole essere, naturalmente, appena un primo passo. Di seguito una breve presentazione del nuovo blog.

19 Giugno 2011; siamo un piccolo gruppo riunito in casa di amici, persone con molti anni di esperienza nel mondo del bioregionalismo, dell'ecologia profonda, delle comunita' intenzionali e degli ecovillaggi ed altre semplicemente alla ricerca di una vita diversa.
Elaboriamo la proposta di un senior comunitario, Mario Cecchi, figura carismatica della Confederazione dei Villaggi Elfici: perche' non aggregare le diverse reti del mondo ecologista e comunitario italiano (dalla Rete Bioregionale Italiana, alla RIVE - Rete Italiana villaggi Ecologici - al CIR - Corrispondenze ed Informazioni Rurali - alla Rete del Co-housing ecc...) in una piu' ampia "Rete delle Reti"? Idea eccellente che, in questo tranquillo angolo di Appennino decidiamo di rendere subito operativa, attraverso un blog condiviso, con user name e password comuni. Un blog grossomodo provvisorio che possa aprire la strada ad un sito se non ad un portale. Un blog contenitore di tante diverse istanze: ecologiche, comunitarie, di societa' solidale, di personal development. Un blog aperto ai contributi di molti, senza filtri o similcensori, cui possano avere accesso diretto decine di persone che possano essere a loro volta referenti di altre decine, finanche centinaia per un virtuoso effetto domino comunicativo. Un blog per presentarsi, chiarirsi, confrontarsi, scambiare informazioni, "barattare conoscenze" come singoli e comunita', associazioni ed i tanti diversi nodi di una rete espansiva, via via piu' ricca ed eterogenea.