TRANSUMANZA

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martedì 11 giugno 2013

L'angolo del piacere; la cultura e la storia del sigaro.

Di seguito un breve articolo di Fabio Ventura, comparso sul numero di Maggio della rivista Campo De Fiori.
Fabio è un esperto di "fumo lento" e la mia conoscenza con lui è dovuta a due piaceri che mi concedo da anni: la piapa ed il sigaro.
I contributi di Fabio verranno anche condivisi sul blog e sulla pagina facebook del ristorante Piccola Roma Palace di Chiang Mai, con cui Viverealtrimenti è liberamente gemellato, per accorpare i contenuti "epicurei" del nostro progetto divulgativo.
Buona lettura e, per i più audaci, buona fumata!

A Civita Castellana (Viterbo) sulla via principale, che collega la zona vecchia a quella nuova, è ubicata la Tabaccheria Duemila Idee, alla sua sinistra c’è il Ponte Clementino e sulla destra l’Ex Ceramica Marcantoni (ora divenuta un grande centro commerciale). La rivendita, una delle prime licenze storiche della cittadina, dal 1999, è gestita dal signor Fabio Ventura che si avvale del prezioso aiuto della sua collaboratrice Viola.
Entrando nel locale, si è circondati da una calda atmosfera che richiama i sapori di un tempo, l’odore del tabacco si diffonde dagli armadi climatizzati ed il tutto è contornato da accessori di pregio e prestigio in grado di soddisfare tutte le esigenze, annoverando marchi come: Dupont, Zippo, Kelermes, Brebbia, Mastro de Paja, Cerruti e Ungaro (solo per citarne alcuni). Ogni articolo è frutto di un’attenta ricerca eseguita con una grande passione e cura dei minimi dettagli.
Lo spirito di famigliarità e la competenza tecnica con cui vengono accolti i clienti, permette lo scambio di piacevoli opinioni sui tabacchi, sigari, pipe o distillati. Dal 2000, cogliendo le nuove aperture ed esigenze di un mercato in continua evoluzione, il signor Fabio si occupa a pieno del mondo del Fumo di Qualità, abbinandolo ad una prestigiosa carta di distillati. In breve tempo si è trasformato da “semplice porgitore di tabacco ed affini” a punto di riferimento nella zona per tutti gli “AFICIONADOS" e per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla cultura del “Lento Fumo”.
La rivendita detiene riconoscimenti a livello nazionale, quali: Habanos Point (i Puros Cubani),  Davidoff Point (assortimento di Premium Domenicani) e da circa 2 anni è uno dei 500 Specialisti del Toscano in Italia. Grazie a tali certificazioni è garantito il continuo aggiornamento sui prodotti, in grado di soddisfare le numerose richieste degli acquirenti.
A riguardo, nasce la curiosità e la voglia di avvicinare e conoscere meglio questo mondo così vario ed affascinante, e chi meglio del  signor Fabio può darci spiegazioni in merito.
“Tutti gli articoli ed in modo speciale i manufatti hanno un’anima ed una storia, il tabacco è sempre esistito fin dalla notte dei tempi. La collocazione geografica della sua coltivazione era inizialmente l’America centrale, già i popoli antichi di queste zone, come i Maya, utilizzavano questo magico vegetale. Successivamente grazie alle loro migrazioni, la coltura si espanse in America Latina ed America Settentrionale, lungo le rive del Mississipi dove venne fumato nei rituali Indiani.
Il resto del mondo conobbe il tabacco solo dopo il 1492, anno della scoperta delle Americhe. Colombo non fu particolarmente colpito da quest’usanza; egli preferì portare con sé, nel viaggio di ritorno, patate, pomodori e cacao. Ben presto però, gli spagnoli e gli altri conquistadores europei ne rimasero affascinati e decisero d’importarlo nel Vecchio Continente. In un primo momento era abitudine sminuzzarlo ed inalarlo, ma con  il passare degli anni, principalmente in Spagna e in Portogallo, s’iniziò a fumarlo come simbolo di ricchezza. Successivamente si diffuse anche in Francia ed Italia grazie all’ambasciatore francese di istanza in Portogallo, Jean Nicot, da cui derivò il termine nicotina, ed in Gran Bretagna dove il responsabile della nuova moda di fumare fu probabilmente Sir Walter Raleigh.
Secondo alcuni, la parola tabacco, fu un’alterazione di Tobago, il nome di un’isola dei caraibi mentre, secondo un’altra teoria, essa deriva dalla provincia messicana di Tabasco, gli Indios Taino di Cuba utilizzavano la parola Cohiba o Cojoba per indicare la pianta del tabacco.
Il termine Sigaro invece, deriva da Sikar, che in lingua Maya significa fumare, e in Spagna divenne Cigarro. Sebbene le prime piantagioni siano apparse nel 1612 in Virginia e successivamente nel Maryland, in un primo momento il tabacco venne fumato nelle pipe. Solo nel 1762 apparve il primo sigaro, quando Israel Putnam, divenuto Generale Americano durante le Guerre d’Indipendenza rientrò in patria da Cuba con un vastissimo assortimento di Havana.
L’usanza di fumare sigari partì dalla Spagna dove, nel 1717, iniziò la fabbricazione di sigari meccanizzati utilizzando tabacco cubano (Sevillas). Nel 1790 la produzione si era estesa in Francia e Germania, mentre in Gran Bretagna s’iniziò a produrre solo nel 1820, dove fu necessaria una legge parlamentare per regolarne la produzione ed a causa di una nuova imposta sulle importazioni, i sigari stranieri erano considerati un “bene di lusso”.
Ben presto, in Europa emerse la richiesta di sigari di qualità superiore e i Sevillas furono soppiantati da sigari di provenienza cubana (a quel tempo colonia spagnola). Grazie ad un decreto del 1821 di Re Ferdinando VII di Spagna, si incentivò la produzione di sigari cubani, creando così il monopolio dello stato spagnolo. Tra i gentiluomini della Francia e della Gran Bretagna si diffuse l’abitudine di fumare sigari a tal punto che nei treni furono aggiunte carrozze fumatori e negli alberghi vennero predisposte apposite sale (Fumoir) mentre nell’abbigliamento nasce la moda della giacca da “Smoking” (per evitare che gli abiti prendessero l’odore del fumo) e alla fine del XIX secolo, si consolidò la tradizione di fumare il sigaro dopo cena sorseggiando un bicchiere di Porto o di Brandy.
A partire dal XVI secolo, il Sigaro, divenne simbolo nazionale di Cuba; i contadini cubani si trasformarono in Vegueros, ossia coltivatori di tabacco. Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò la differenziazione dei marchi, dei formati (Vitolas) e l’introduzione della scatola e dell’anello.
I produttori di sigari divennero il fulcro della classe lavoratrice cubana e nacque un’usanza unica, che persiste ancora oggi: la lettura di testi letterari di Zola, Dumas e Victor Hugo, ai Torcedos (esecutori manuali dell’assemblaggio delle foglie di tabacco), utile a ridurre la noia e a migliorare l’istruzione dei lavoratori.
Verso la metà del XIX secolo, a causa della Rivoluzione Cubana, essi emigrarono prima in Florida poi,  nella vicina Repubblica Domenicana, portando con sé i preziosi semi cubani e i loro saperi; di lì a poco iniziò una nuova era, la differenziazione tra PUROS CUBANI e i PREMIUM DOMENICANI…..ma questa è un’altra storia, che merita di essere approfondita successivamente.
Il Sigaro ha sempre avuto un’immagine molto forte che è invece mancata alla sigaretta, nonostante la sua popolarità. Certo, alcuni marchi di sigarette evocano associazioni mentali ben precise, ma solo per effetto pubblicitario.
I sigari hanno invece acquisito la loro immagine non solo grazie a persone come Winston Churchill, Edoardo VII, ai produttori cinematografici di Hollywood e ai personaggi del Jet Set, ma anche per le importanti occasioni in cui vennero e vengono fumati.”

Il Fumo Nuoce Gravemente alla Salute, i minori non devono Fumare

Fabio Ventura