Di questo ecovillaggio ho parlato in un articolo per il mensile ecologico AAM Terranuova, di cui riporto, di seguito, uno stralcio:
disabitato d’inverno, variamente vissuto d’estate, Ces, a 1450 m.s.m., risuona dello sciabordio di un’impetuosa cascata-mantra.
Dal sedicesimo secolo al secondo dopoguerra, tante famiglie contadine si avvicendano nelle venticinque case in pietra; poi le allettanti comodità del mondo moderno sradicano anche i più volonterosi.
Ces viene dunque abbandonato ai camosci, fino a quando, all’indomani dei moti sessantottardi, giovani della vicina cittadina di Locarno, organizzati in una “comunità di ricerca” (politica, ecologica e sociale), decidono di avventurarsi in un’ardua azione di recupero.
Nei loro intenti, ancora attuali, Ces sarà luogo di un progetto alternativo “aperto”, dove la cristallina selvaticità dell’ambiente possa coniugarsi alla ricerca di una purezza interumana.
A partire dal 1972 vengono organizzati diversi campi estivi che coinvolgono giovani a livello internazionale. L’anno dopo viene formalizzata la “Fondazione per la rinascita di Ces” che ha tuttora, con i suoi 35 membri, la responsabilità del borgo montano.
Oggi le case sono in buona parte ristrutturate e fornite tutte di pannelli fotovoltaici. In molti casi si sono mantenuti gli originali tetti in pietra mentre gli interni sono stati rivestiti in legno.
CES
6747 Chironico, Canton Ticino, Svizzera.
E-mail ces.org@svizzera.org