TRANSUMANZA

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mercoledì 4 gennaio 2012

Manifesto della Spiritualità del III Millennio.

Sottoscritto da:
Fritjof Capra (fisico)Deepak Chopra (medico)Paulo Coelho (scrittore)Enya (cantante)
Alejandro Jodorovsky (regista)Loreena McKennitt (cantante)Brian Weiss (psichiatra)

(ripreso da http://creativiculturali.ning.com/)


1. Noi riteniamo che oggi siamo al centro di un grande mutamento di paradigma nel campo spirituale, che sta coinvolgendo tutti gli strati della società occidentale contemporanea e che sarà carico di grandi conseguenze per il nostro futuro.2. Noi non possiamo che constatare che ciò che veniva vissuto fino a qualche decennio fa come l'unico modo di vivere la propria religione, come l'unica possibilità di relazionarsi con lo spirituale, oggi appare alla maggior parte degli uomini come una voce muta, che sta completamente tramontando.3. Noi vediamo che le religioni tradizionali, con le loro credenze, i loro dogmi, i loro ritualismi dimostrano sempre più il fiato corto rispetto alle nuove aspettative spirituali dell'uomo contemporaneo, il quale cerca autentica libertà, realizzazione interiore, piena felicità, quiete e pace amorevole.4. Noi altresì prendiamo atto che le forme spirituali che hanno avuto un loro
successo negli ultimi trent'anni dello scorso secolo, hanno dato una grande spinta verso una rivoluzione spirituale dellecoscienze e in
direzione di una liberazione dalle strettoie e dai vicoli ciechi nei
quali spesso e volentieri conducevano e conducono le visioni tradizionali vigenti precedentemente.
5. Noi tuttavia non abbiamo non potuto notare che anche queste nuove forme di religiosità hanno avuto vita breve, si sono tradotte troppo spesso in enormi affari commerciali e soprattutto sono rimaste a un livello di elaborazione spirituale e filosofica troppo frastagliata, disarticolata e infarcita di tante credenze del tutto inutili, inappropriate, fantasmagoriche e sensazionalistiche.
6. Noi notiamo che oggi c'è un modo nuovo di rapportarsi con le varie forme di spiritualità, caratterizzato soprattutto dallo svincolamento da principi di obbedienza rispetto a autorità ritenute un tempo legiferanti riguardo a ciò che doveva essere ritenuto buono o meno, vero o falso, giusto o sbagliato, da farsi o da vietare, da credere o da rifiutare.
7. Noi registriamo soprattutto che oggi nessuna tradizione spirituale si può sentire al sicuro, certa nelle sue verità e chiusa a influenze derivanti da altre e altrettanto nobili tradizioni. L'apertura e l'abbraccio vicendevole tra le diverse forme di spiritualità e la
nascita di nuovi modi di intenderle e viverle è oggi visto – da sempre più parti – come qualcosa di auspicabile, arricchente e bello.
8. Noi constatiamo nell'uomo contemporaneo una sete di ricerca e di indagine riguardo alla sua più intima essenza e verità, che travalica i confini della tradizione nella quale è vissuto: osserviamo in lui una stupenda richiesta di verità e risposte provenienti dalla sua cultura, ma anche da contesti spirituali lontani dal suo, in quella mutata realtà inter-culturale e globalizzata nel quale oggi viviamo.
9. Noi abbiamo verificato che le forme di spiritualità alle quali
maggiormente si rivolge l'uomo spiritualmente avveduto di oggi sono soprattutto: il cristianesimo, il sufismo, il buddhismo, lo zen, la filosofia indiana e il taoismo.
10. Noi segnaliamo che la nuova modalità con la quale l'uomo contemporaneo si accosta alla spiritualità non è più (o non è tanto) per desideri eminentemente religiosi, per pura ricerca metafisica della verità, per conoscere gli esiti ultimi degli eventi della storia e del suo destino finale, bensì piuttosto con la tenace volontà di vivere, qui e ora, una vita piena e armoniosa, elevata e libera.
11. Noi constatiamo che, abbandonata oramai ogni romantica ricerca di certezze assolute, di verità intoccabili, di intramontabili sicurezze, oggi ci si accosta al mondo della spiritualità, delle medicine alternative, della psicologia umanistica, della meditazione, delle discipline olistiche in genere con un desiderio: il desiderio di essere felici.
12. Noi chiediamo agli scienziati, ai teologi, ai filosofi, agli psicologi, ai ricercatori spirituali, agli intellettuali, a tutti coloro che hanno a cuore la formazione di questa nuova spiritualità emergente, a chi ritiene che sia questa la grande scommessa del nostro tempo, di impegnarsi in ricerche, studi, attività pubbliche, seminari, incontri tesi alla formazione di questo nuovo paradigma.
13. Noi chiediamo soprattutto la nascita di una consapevolezza seria e matura di questa nuova spiritualità, che rigetti tutto ciò fa ancora parte di un retaggio passato, fideistico, immaginifico e
superstizioso.
14. Noi chiediamo a tutti il coraggio di farsi carico di ciò cui i nuovi tempi ci stanno chiamando. Chiediamo a tutti una sincerità totale con se stessi, l'unica che ci permetterà di dire "sì" ai grandi
cambiamenti spirituali della nostra epoca.
15. Noi chiediamo a tutti di vedere in questa nuova mutata situazione la possibilità di costruire, nel rispetto delle altrui sensibilità e opinioni, la propria felicità e libertà.
16. Noi chiediamo a tutti coloro i quali condividono questo sentimento, di farsi sentire, di non rinchiudersi in nuove chiese o in realtà settarie di ogni sorta, di non limitarsi alla condivisione di
questo nuovo paradigma all'interno del proprio gruppo, ma di aprirsi invece al mondo e di affrontarlo: personalmente, spiritualmente, socialmente, culturalmente e politicamente.
17. Noi chiediamo che la spiritualità del III millennio divenga matura, che si liberi dall'accusa di essere una sotto-cultura, una moda passeggera, un abbaglio commerciale.
18. Noi chiediamo che quell'enorme potenzialità e quel ricco serbatoio di idee che sono grandiosamente presenti all'interno di quelle realtà nelle quali già questa nuova forma di spiritualità ha posto le sue radici, liberino finalmente la loro esplosiva carica propulsiva.
19. Noi chiediamo che la spiritualità del III millennio diventi finalmente visibile e operante nella nostra società.
20. Noi chiediamo che la spiritualità del III millennio abbia inizio.