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martedì 27 maggio 2008
Sabato 14 giugno Convegno a Damanhur; "Il cibo che uccide: inquinamento agricolo"
Prima di dare le specifiche dell'evento, due parole di presentazione della comunita' in cui avra' luogo. Cito dal mio testo Comuni, comunita', ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo.
Damanhur oggi è una delle comunità più interessanti nel mondo ed ha relazioni periodiche con altre comunità quali Zegg, Auroville e Findhorn. Le conquiste che Damanhur ha raggiunto in campo economico, sociale e culturale costituiscono un modello che può ispirare lo sviluppo di altre comunità intenzionali. Essendo attivi nel GEN (Global Ecovillage Network) i damanhuriani prediligono l’uso di cibo, abitazioni e tecnologie energetiche sostenibili. L’Associazione Eco-Damanhur è oggi una delle più attive in questo settore e sta acquistando visibilità a livello internazionale.
(Bill Metcalf, corrispondente internazionale di Communities Magazine).
Damanhur è l’esperienza comunitaria con il maggior numero di membri in Italia (oltre 600, di cui 138 bambini). Allo stesso tempo è la più complessa al punto che si è considerata, per un certo periodo, una nazione o, più precisamente, una città-stato -con bandiera e moneta proprie-.
Continuando sull’onda dei primati, l’esperienza di Damanhur -che ha avuto inizio nel 1975- è anche una delle più antiche nel nostro paese.
Viene anche definita una “comunità acquariana” -al pari del vicino Villaggio Verde- ed ha un indiscusso leader carismatico: Oberto Airaudi.
L’idea di fondare una “città del sole” (Damanhur significa letteralmente “città della luce” ed è ripreso da quello di un’antica città egizia dedicata ad Horus -dio della mitologia- abitata da esoteristi ed iniziati dell’epoca) prende corpo nell’ambito di un centro esoterico di Torino (Centro Horus), fondato da Airaudi e Benedetto Lavagna.
Il luogo su cui avviare il progetto comunitario, nel comune di Baldissero Canavese in Valchiusella, non viene scelto casualmente; è un punto di convergenza di importanti “linee sincroniche”.
Nel 1980 vengono eletti, a Damanhur, un governatore e cinque ministri.
L’anno successivo i damanhuriani si dotano della bandiera e della propria valuta interna: il credito, ancora oggi l’unica utilizzabile nel proprio territorio. Parallelamente aumenta il numero di residenti, al punto che, nel giro di pochi anni, la comunità si dota anche di una propria scuola interna (materna ed elementare).
Nel 1989 i cittadini damanhuriani sono più di trecento, decentrati in tre comunità: la capitale Damjl, Tentyris ed Etulte, i cui edifici vengono riscaldati in maniera quasi del tutto autonoma.
Nello stesso periodo si raggiunge anche una parziale autonomia riguardo alla produzione di energia elettrica.
Oggi, stando ai dati del sito internet www.damanhur.org, si contano a Damanhur oltre 60 attività economiche e di servizio.
Cito: “La maggior parte sono cooperative, riunite in un consorzio, che garantisce con il suo marchio la qualità dei loro prodotti, realizzati seguendo principi etici ed ecologici. Le attività damanhuriane spaziano in molti settori: laboratori d’arte -lavorazione del vetro, mosaico, pittura, scultura, restauro-, ristorazione ed agriturismo, informatica, editoria, ricerca terapeutica, bio-architettura e bio-edilizia”.
Il grande dinamismo di Damanhur, il suo incremento demografico, la sua valorizzazione di antichi mestieri e della produzione artistica stanno portando benessere e vitalità nell’area circostante, i cui indici di depressione ed invecchiamento, a quanto scrive Luigi Berzano, sono alti ed allarmanti.
L’agricoltura viene praticata su circa 80 ettari di terreno, seguendo criteri rigorosamente biologici e copre circa il 50% del fabbisogno alimentare dei damanhuriani.
Vengono allevati caprini, suini, bovini ed alcune specie ittiche.
Si producono ortaggi, frutta, latte e latticini, cereali, vino, olio e miele.
Tutti i prodotti in vendita nei negozi damanhuriani vengono controllati dal laboratorio d’analisi comunitario per scongiurare la presenza di OGM.
È inoltre attiva, a Damanhur, una banca dei semi per la conservazione ed il recupero della biodiversità.
Considerando ancora gli aspetti ecologici:
A) Molti cittadini damanhuriani sono attivi, da anni, sul versante del recupero ambientale, partecipando, in collaborazione con l’Università di Torino, ad un programma di riforestazione delle aree circostanti.
B) Viene profuso molto impegno per il conseguimento dell’autosufficienza energetica.
Cito dal sito:
Oggi, la Federazione è autosufficiente al 50% per le acque sanitarie grazie ad impianti di pannelli solari; al 25% per l’elettricità attraverso impianti fotovoltaici e piccole turbine idriche; al 90% per il riscaldamento a legna, ricavata dalla cura dei boschi. Inoltre, il 35% dei damanhuriani utilizza auto a bio-diesel e il 40% auto a metano o gpl. A breve, la Federazione ha in programma la realizzazione di una centrale a metano da utilizzare sia per il riscaldamento che per il carburante delle auto.
C) Particolare attenzione viene rivolta alle realizzazioni di bioedilizia, volte al recupero ed al risparmio energetico.
Obiettivo della bioedilizia (o dell’edilizia bioclimatica) damanhuriana è la realizzazione di edifici in armonia con l’ambiente naturale, ponendo molta attenzione ad ogni passaggio del processo costruttivo e di reperimento dei materiali.
Oggi Damanhur si definisce un’eco-società: una federazione di comunità ed ecovillaggi con una propria stuttura sociale e politica in continua evoluzione.
Da un punto di vista abitativo i damanhuriani sono organizzati in 44 nuclei comunitari, in ognuno dei quali vivono una ventina di persone distribuite in “case comuni”.
Gli spazi privati sono garantiti dal fatto che coppie e singoli di ogni nucleo hanno diritto ad una propria stanza, mentre bagni cucine ed altri locali sono generalmente oggetto di condivisione.
Il pensiero damanhuriano, su cui non mi soffermo per evitare di banalizzarlo7 e le sue molteplici fonti di ispirazioni trovano espressione anche in una università interna, l’Olami Damanhur.
I suoi corsi si basano sull’insegnamento di Airaudi e sono tenuti da insegnanti damanhuriani con un lungo background di studio ed esperienza sul campo.
Damanhur, del resto, è in grado di formare anche i più piccoli, comprendendo sul suo territorio una “scuola familiare” che oggi ha circa 19 anni di vita ed offre un percorso formativo fino ai tredici anni di età.
La scuola damahuriana viene frequentata da circa 70 allievi, di nazionalità ed età diverse.
Una breve presentazione del convegno
La societa' moderna deve affrontare due contrapposte esigenze: ridurre l'inquinamento chimico alimentare e aumentare la produzione agricola per sfamare una popolazione mondiale in costante crescita.
Come soddisfare entrambe le necessita'?
Su un piatto della bilancia c'e' l'agricoltura convenzionale: attraverso l'uso di prodotti di sintesi, da un lato assicura protezione da parassiti e produzioni abbondanti, ma dall'altro crea consistenti problemi per l'ambiente e la salute, senza offrire alternativa all'escalation di prodotti sempre piu' tossici.
Sull'altro piatto della bilancia c'e' l'agricoltura biologica: utilizza prodotti la cui provenienza organica garantisce da effetti collaterali pericolosi, ma non ha ancora dato prova di garantire una produzione quantitativamente ed economicamente concorrenziale rispetto all'agricoltura convenzionale.
Chi garantira' la salute globale?
Convegno organizzato dall'Accademia dell'Equilibrio.
Programma del convegno
9.15- Saluto delle autorita'
9.30- Il terreno agrario: un patrimonio da salvare, Augusto Marchesini (Libero Docente in Chimica Agraria, Universita' degli Studi di Milano).
10.00- La realta' del fenomeno dell'intossicazione da antiparassitari, Enrico Pira (Medicina del Lavoro, Universita' degli Studi di Torino).
Coffe Breack
11.30- La relazione tra prodotti fitosanitari, tumori ed altre malattie, Lucia Miligi (UO di Epidemiologia ambientale ed occupazionale CSPO di Firenze).
12.00- Tutela della salute edell'economia nel mondo dell'agricoltura: obblighi e responsabilita', Raffaele Guariniello (Sostituo Procuratore della Repubblica in Torino).
12.30- Discussione.
Pausa pranzo
14.30- Consigli per prevenire le intossicazioni in agricoltura, Abele Giovanni Rangoni (Libero docente in clinica urologica).
15.00- TFF, Trasferimento Farmacologico Frequenziale: una scoperta scientifica a sostegno dell'agricoltura, Massimo Citro (medico, psicoterapeuta, ricercatore, scrittore).
15.30- La soluzione di un'agricoltura sostenibile e' il biologico? Chi ci garantisce della sua genuinita'? Gabriella Fornaro Melusine (laboratorio di biologia molecolare Damanhur)
16.00- Intervento preordinato del Presidente dell'Associazione Consumatori Italia Gavino Sanna.
16.30- Discussione.
Moderatore: Giovanni Carlo Fiorucci (Docente di Microbiologia Clinica, Universita' degli Studi di Torino).
Riferimenti utili
Damanhur
Via pramarzo,3 - 10080 Baldissero Canavese - Italia
Telefono: +39 0124 512226 - Fax: +39 0124 512371
www.damanhur.org
info@damanhur.org