MCF si autodefinisce “un’organizzazione di volontariato per l’autopromozione della famiglia e della persona” e sostiene, da molti anni, esperienze di vita comunitaria tra famiglie e gruppi.
Ha una struttura piuttosto complessa che prevede, accanto alle comunità familiari, gruppi di condivisione, gruppi di servizio e gruppi di lavoro. Considerando specificamente le comunità familiari, l’idea è stata elaborata da Bruno ed Enrica Volpi, a seguito di un “illuminante” viaggio nelle realtà di villaggio africane ed ha avuto come primo esito la fondazione della comunità di Villapizzone, a Milano, nel 1978.
Un elemento interessante ed originale di MCF sta nell’aver concepito e realizzato una complementarità tra la dimensione familiare e quella comunitaria.
Ad entrambe viene conferito un imprescindibile valore, mentre spesso la comunità intenzionale (in particolare quella più vicino al modello della comune degli anni ‘60 e ‘70) è stata ed è concepita e vissuta come momento di ridimensionamento o addirittura superamento della famiglia.
Altri valori portanti di MCF sono la sobrietà, la comunanza dei beni, il mutuo aiuto e l’aiuto dei bisognosi.
Le comunità di questo movimento sono dunque “aggregati” di famiglie che condividono spazi di vario genere in città o campagna.
La comunità di Villapizzone, ad esempio, si è sviluppata in una ex cascina, riorganizzata come “condominio solidale” alla periferia di Milano.
Volendo fare un “esempio rurale” si può invece citare Il Ponte -composta di due famiglie che vivono in una ex canonica in provincia di Como- oppure Berzano: una struttura agricola di trenta ettari di terreno che ne ospita cinque.
Il “condominio solidale” è stata l’idea più originale di Bruno Volpi ed i suoi collaboratori. Rappresenta difatti un modo di portare la dimensione comunitaria nelle periferie metropolitane o nei centri cittadini.
Molti membri di MCF lavorano in cooperative dell’associazione che si occupano di sgomberi, ricicli, ambiente, ristrutturazioni ecc., altri hanno lavori “ordinari”. Non di rado le donne si occupano solo della dimensione domestica.
MCF è una di quelle realtà dove è molto sentito l’aspetto comunitario, ragion per cui tutte le risorse economiche, sia dagli introiti delle cooperative che dai lavori esterni dei membri dell’associazione confluiscono sui conti correnti delle diverse comunità. Ogni famiglia riceve, mensilmente, un assegno in bianco per prelevare la cifra che le occorre per i propri bisogni interni.
Naturalmente l’etica dei consumi è improntata ad una certa frugalità e difatti i conti correnti registrano, il più delle volte, un buon attivo.
Le diverse realtà comunitarie godono di ampia autonomia e si autogestiscono da un punto di vista economico ed organizzativo pur in presenza di un organismo formato dai rappresentanti delle comunità aderenti, Il Capitolo, che si riunisce una volta al mese con l’intento di custodire, arricchire e migliorare la vita comunitaria.
Attualmente sono 18 le comunità familiari di MCF: 3 in Piemonte, una in Toscana, una in Friuli Venezia Giulia e le rimanenti in Lombardia.
Esistono inoltre degli esperimenti comunitari “in progress” nel centro-sud, in particolare uno vicino Roma ed un altro in Sicilia.
MCF -Mondo di Comunita' e Famiglia-
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