Quando sono seduta
sulla soglia di una taverna,
Io Ishtar, la dea,
Sono prostituta, madre, sposa e divinita'.
Sono cio' che si chiama Vita;
Benche' voi la chiamate Morte.
Inno alla dea Ishtar, 875 a.C.
Cari Amici,
innanzitutto Vi auguriamo di trascorrere una lieta (e soprattutto consapevole) Pasqua, nella piena e gioiosa celebrazione della fine (speriamo) della gelida oscurita' invernale (morte) e del ritorno del calore e della luce (vita).
Non a caso nella religione cristiana in questo periodo dell'anno si celebra la morte, la discesa agli inferi e la resurrezione del Cristo.
Le origini di questa festivita' risalgono tuttavia a migliaia di anni prima della sua nascita.
La Dea Ishtar
Il Mito narra che Ishtar (o Astarte) Dea Madre nell'antica Mesopotamia, perse tragicamente suo marito, Tammuz, ucciso da un cinghiale durante il solstizio estivo.
Decise cosi' di ricercarlo nell'Ade e dopo un viaggio durato sei mesi, ottenne dalla sorella Ereshkigal, Signora degl'Inferi, il consenso di poterlo riportare vivo sulla terra.
E' evidente che il viaggio di Ishtar nell'oltretomba simboleggia l'inverno, mentre il ritorno con il marito rappresenta la primavera.
Il simbolismo astronomico e' palese: la Terra (Ishtar) si unisce con il sole primaverile (Tammuz) e si copre di verde; il sole ardente dell'estate (il cinghiale) uccide la gentilezza della primavera, nuovi semi vengono interrati (i due amanti nell'oltretomba) e dopo l'inverno sterile il ciclo ricomincia.
Il lutto di Ishtar per Tammuz e' l'origine mitica del digiuno nelle principali religioni monoteiste, il Ramadan, ad esempio, una delle cerimonie religiose piu' importanti del mondo islamico, cosi' come anche la Quaresima, il digiuno di quaranta giorni che precede la Pasqua Cristiana.
L'Equinozio di Primavera
L'equinozio di primavera risveglia le risorse vitali, il calore rimette in movimento le energie stagnanti, e' il periodo degli accoppiamenti e nella natura ovunque si manifestano nuovi impulsi di attrazione, unione e procreazione.
Dopo l'inverno, il freddo, il buio, dopo la rigidita' della morte, la primavera torna a riportare la speranza, il calore, la vita, ad annunciare un nuovo ciclo della natura.
Nella cultura nordica Ishtar prese il nome di Ostara o Eostre, patrona della fertilita', il cui culto e usanze festive si diffusero in tutta l'Europa.
In Grecia prese il nome di Estia, e in seguito in tutto l'impero romano venne venerata con il nome di Vesta, e al suo culto fu dedicato l'ordine sacerdotale delle vergini Vestali.
La Festa di Ostara
E' una festa che celebra la fertilita' della terra ed ha un particolare valore soprattutto nel paganesimo dell'area mediterranea dove gia' all'equinozio il ritorno della bella stagione e il rinnovarsi della natura e' evidente.
Con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assorbita dalla Pasqua, la cui data di celebrazione corrisponde al primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera.
Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua e' chiamata Easter, e in tedesco Ostern e anche parecchi elementi della tradizione antica furono inglobati dalla festa cristiana.
Tra questi il coniglio pasquale, simbolo di fertilita' e prosperita', e l'uovo, simbolo dell'embrione primordiale da cui scaturisce l'esistenza.
Tutto cio' che vive ha origine dalle uova, mammiferi, esseri umani e piante che attraverso il seme, che ha la stessa struttura di un uovo (la vita protetta da un guscio esterno) perpetua la vita vegetale.
Vi ricordiamo che durante i giorni di Pasqua (Sabato 3, Domenica 4 e Lunedi' 5 Aprile 2010) si terra' a Ripe (AN) il
Seminario di Primo Livello Avanzato: Il Viaggio dell'Eroe Un Viaggio alla scoperta di Noi Stessi, degli Altri e del Mondo.
Nel corso del seminario avremo modo di esplorare gli Archetipi Junghiani, ossia le varie parti che compongono la nostra Psiche (Anima), che corrispondono poi perfettamente ai 12 Segni dello Zodiaco, ai Pianeti e alle Case dell'Astrologia, (motivo per cui si raccomanda ai partecipanti di portare il Tema Natale e di effettuare il Test degli Archetipi).
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