Due ritrovi di primavera all'Eco-house: l'1-2 Maggio all'insegna del GREEN WEEK-END e l'8-9 Maggio liberi di essere in un week-end con l'AUM meditation, la condivisione con gli amici e la work-meditation NEL GIARDINO!
A seguire il dettaglio!!!!
1-2 MAGGIO 2010
E' arrivato il momento delle pulizie di Primavera nel giardino all'Eco-house: erba alta da tagliare, ripulire dalla legna secca, preparare le piante all'estate ...
Sabato mattina alle 9.30 cominciamo muniti di guanti, falci, forbici e tagliaerba e la voglia di lavorare all'aperto, di prendersi cura del giardino e renderlo ancora più bello: quindi TUTTI SONO I BENVENUTI A DARE UNA MANO (...anche tutte e due!!!
Tra le 13 e 15 facciamo la pausa PIC-NIC condiviso: portiamo tutti qualcosa di VEGETARIANO da condividere insieme!!!
Nel pomeriggio ricominciamo a prenderci cura del giardino fino alle 18-18.30.
Alle 20 Cena Vegetariana Condivisa: portiamo tutti qualcosa di VEGETARIANO da condividere insieme!!! Per il dopo-cena proponiamo balli, film, musica... e voi?
Domenica 2 Maggio alle 9.30 riprendono le pulizie del giardino!!! Tra le 13 e le 15 ripetiamo il PIC-NIC condiviso vegetariano!!!
Sia che tu abbia la possibilità di venire a dare una mano per entrambi i giorni o solo per un paio di ore sei il benvenuto!
Gli attrezzi da lavoro, forbici, guanti ecc. sono ampiamenti disponibili all'Eco-house: vieni con vestiti comodi, meglio pantaloni e maniche lunghe e scarpe comode.
Se abiti fuori Siracusa e ti piacerebbe comunque venire a darci una mano, contattaci via e-mail e proveremo a organizzarci per trovarti una sistemazione per dormire all'Eco-house!
L'evento sarà disdetto nel caso in cui sia un week-end piovoso!!!
8-9 MAGGIO 2010
Ore 16 AUM MEDITATION
L'AUM è una meditazione sociale attiva di circa 3 ore, un viaggio in 12 fasi che permette di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, fluire e sciogliersi, per assaporare il silenzio e la meditazione (www.aummeditazione.it).
Ore 20 CENA VEGETARIANA
Ore 21.30 DISCO-MEDITATION
Una divertente serata di danza e giochi per incontrare gli altri... con alcuni momenti per tornare a te stesso: ballare e saltare a tempo di musica e fermarsi per sentire il "qui e ora", interagire con gli altri con consapevolezza e sperimentare tutta la nostra energia!!!! :D
DOMENICA 9 MAGGIO
ore 9.30 WORK-MEDITATION NEL GIARDINO
Ci prendiamo cura del giardino tutti insieme, taglieremo l'erba, poteremo, raccogliamo la legna secca, lavoriamo all'aperto in modo consapevole, osservando la natura e osservandoci! :) A fine mattinata - dopo la work meditation - condividiamo il pranzo vegetariano insieme all'aperto!!! :)
CONTRIBUTI
AUM Meditation: 10 euro
AUM Meditation + Cena Vegetariana: 15 euro
Disco Meditation: Ingresso libero (si raccomanda la puntualità!)
Se vieni da fuori Siracusa e hai bisogno di pernottare all'Eco-house ricordati che:
- è necessario avvisarci in anticipo!
- per pernottare occorre portare sacco a pelo o lenzuola, asciugamano e possibilmente saponi biodegradabili (pochè le acque grigie vengono riciclate per annaffiare piante e alberi).
- i contributi per il pernottamento sono: 10 euro camera multipla (4-5 posti), 14 euro camera tripla, 16 euro camera doppia, 18 euro in camera singola (se disponibile).
PER INFORMAZIONI: ecohouse.news@gmail.com o 392.6225084
I CONTRIBUTI PER LE ATTIVITA' CHE SI SVOLGONO ALL'ECO-HOUSE SONO FINALIZZATI AL SUPPORTO DELLA SEDE E DEI PROGETTI DI VOLONTARIATO DELL'ASSOCIAZIONE STREET CHILDREN A FAVORE DEI BAMBINI (www.streetchildren.it).
Lo staff dell'Eco-house collabora esclusivamente su base volontaria e i conduttori dei corsi ed eventi prestano la loro opera gratuitamente.
TRANSUMANZA
QUESTO BLOG E' IN VIA DI SUPERAMENTO. NE STIAMO TRASFERENDO I POST MIGLIORI SUL SITO DI VIVEREALTRIMENTI, DOVE SEGUIRANNO GLI AGGIORNAMENTI E DOVE TROVATE ANCHE IL CATALOGO DELLA NOSTRA EDITRICE. BUONA NAVIGAZIONE!
venerdì 30 aprile 2010
mercoledì 28 aprile 2010
LUNA PIENA -- Mercoledì 28 aprile 2010 -- da Ajahn Munindo
Come un’improvvisa alluvione
può spazzar via un villaggio addormentato
così può la morte distruggere
quelli che cercano solo i fiori casuali
dei piaceri dei sensi.
Dhammapada strofa 47
Il Buddha amava i quieti boschetti di bambù, la cima delle montagne e
raccomandava quei luoghi per coltivare la meditazione. Anche
Mahakassapa, uno dei suoi maggiori discepoli, descrisse con versi
eleganti il piacere di stare nella natura. Questi esseri risvegliati
prediligevano particolari condizioni, ma se si trovavano in ambienti
meno piacevoli, non si lamentavano. Il loro viaggio interiore non
veniva ostacolato se non erano appagate le loro predilezioni. Il
Buddha insegnò una via la cui meta chiamò lo stato del senza-morte,
uno stato che possiamo realizzare se comprendiamo chiaramente la
natura dei nostri sensi, la vista, l’udito, l’odorato, il gusto, il
tatto e la cognizione. Dopo anni di radicale negazione del piacere dei
sensi, il Buddha scoprì una via di mezzo tra l’indulgere e l’evitare.
Questa via di consapevolezza sa perfettamente quando sorge il piacere
sensoriale e impara anche dalle sensazioni di dolore. Nessuna
posizione fissa.
Con Metta,
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Santacittarama
Monastero Buddhista
02030 Frasso Sabino (RI) Italy
Tel: (+39) 0765 872 186 (7:30-10:30, tutti i giorni eccetto lunedì)
Fax: (+39) 06 233 238 629
sangha@santacittarama.org
(alternativa): santa_news@libero.it
www.santacittarama.org
www.forestsangha.org (portal to wider community of monasteries)
www.fsnewsletter.org (newsletter in English)
www.dhammatalks.org.uk (audio files)
può spazzar via un villaggio addormentato
così può la morte distruggere
quelli che cercano solo i fiori casuali
dei piaceri dei sensi.
Dhammapada strofa 47
Il Buddha amava i quieti boschetti di bambù, la cima delle montagne e
raccomandava quei luoghi per coltivare la meditazione. Anche
Mahakassapa, uno dei suoi maggiori discepoli, descrisse con versi
eleganti il piacere di stare nella natura. Questi esseri risvegliati
prediligevano particolari condizioni, ma se si trovavano in ambienti
meno piacevoli, non si lamentavano. Il loro viaggio interiore non
veniva ostacolato se non erano appagate le loro predilezioni. Il
Buddha insegnò una via la cui meta chiamò lo stato del senza-morte,
uno stato che possiamo realizzare se comprendiamo chiaramente la
natura dei nostri sensi, la vista, l’udito, l’odorato, il gusto, il
tatto e la cognizione. Dopo anni di radicale negazione del piacere dei
sensi, il Buddha scoprì una via di mezzo tra l’indulgere e l’evitare.
Questa via di consapevolezza sa perfettamente quando sorge il piacere
sensoriale e impara anche dalle sensazioni di dolore. Nessuna
posizione fissa.
Con Metta,
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)
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Santacittarama
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martedì 20 aprile 2010
Omaggio a Paramhansa Yogananda.
L'edizione originale del 1946 di "Autobiografia di uno yogi" presentata da Swami Kriyananda
Date: Saturday, May 22, 2010
Time: 4:30pm - 7:30pm
Location: MILANO, Grand Hotel Brun, Via Caldera 21
Swami Kriyananda, discepolo diretto del grande maestro Paramhansa Yogananda, torna eccezionalmente in Italia per presentare l'edizione originale di "Autobiografia di uno yogi", il capolavoro immortale del suo Guru, un tesoro spirituale che ha trasformato la vita di migliaia di ricercatori.
Pochi libri del ventesimo secolo hanno avuto, al pari di Autobiografia, un tale impatto spirituale di portata mondiale; pochi hanno unito spiritualmente l’Oriente e l’Occidente; pochi hanno conquistato il cuore di milioni di lettori con il loro spirito universale, ispirandoli nella ricerca della Verità.
Quest’opera straordinaria è ora disponibile in italiano in una nuova traduzione rigorosamente fedele all’originale del 1946, con affascinanti brani inediti.
Questa edizione è un ritorno alla purezza e alle vibrazioni della versione originale, di cui Yogananda curò personalmente la pubblicazione, e ne cattura perfettamente lo spirito in tutta la sua forza e immediatezza.
Swami Kriyananda, discepolo di Yogananda da oltre sessant’anni, ci farà percepire, attraverso i suoi racconti e i suoi ricordi vivissimi, l’amore, la saggezza e le potenti vibrazioni del suo Guru, un grande Maestro illuminato che con la sua vita ha trasformato e ispirato milioni di persone in tutto il mondo.
Un evento storico da non perdere per tutti i ricercatori della Verità!
Ingresso: 10,00 euro
Info e prevendita biglietti
Ananda Edizioni www.ananda edizioni.it - tel .075-9148375 (Maitreyi Roberta) roberta@anandaedizioni.it
MILANO Segreteria Anima / Libreria Esoterica - Galleria Unione, 1
Tel. 02 72080619
Date: Saturday, May 22, 2010
Time: 4:30pm - 7:30pm
Location: MILANO, Grand Hotel Brun, Via Caldera 21
Swami Kriyananda, discepolo diretto del grande maestro Paramhansa Yogananda, torna eccezionalmente in Italia per presentare l'edizione originale di "Autobiografia di uno yogi", il capolavoro immortale del suo Guru, un tesoro spirituale che ha trasformato la vita di migliaia di ricercatori.
Pochi libri del ventesimo secolo hanno avuto, al pari di Autobiografia, un tale impatto spirituale di portata mondiale; pochi hanno unito spiritualmente l’Oriente e l’Occidente; pochi hanno conquistato il cuore di milioni di lettori con il loro spirito universale, ispirandoli nella ricerca della Verità.
Quest’opera straordinaria è ora disponibile in italiano in una nuova traduzione rigorosamente fedele all’originale del 1946, con affascinanti brani inediti.
Questa edizione è un ritorno alla purezza e alle vibrazioni della versione originale, di cui Yogananda curò personalmente la pubblicazione, e ne cattura perfettamente lo spirito in tutta la sua forza e immediatezza.
Swami Kriyananda, discepolo di Yogananda da oltre sessant’anni, ci farà percepire, attraverso i suoi racconti e i suoi ricordi vivissimi, l’amore, la saggezza e le potenti vibrazioni del suo Guru, un grande Maestro illuminato che con la sua vita ha trasformato e ispirato milioni di persone in tutto il mondo.
Un evento storico da non perdere per tutti i ricercatori della Verità!
Ingresso: 10,00 euro
Info e prevendita biglietti
Ananda Edizioni www.ananda edizioni.it - tel .075-9148375 (Maitreyi Roberta) roberta@anandaedizioni.it
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Tel. 02 72080619
lunedì 19 aprile 2010
Il Comune di Vidracco su Facebook.
Vidracco è il primo Comune della bassa Valchiusella, vallata verdeggiante ed incontaminata, ambiente ideale per tranquille escursioni dalle colline alle montagne, fino ai confini con la Valle d'Aosta.
La stessa valle si e' anche prestata, nel tempo, al collaudo di diverse esperienze comunitarie. La piu' importante e' senz'altro la Federazione di Comunita' di Damanhur, un cui membro, Antonio Bernini (Elfo Frassino), e' sindaco di Vidracco.
In Valchiusella ho avuto anche il piacere di visitare la piccola Comune di Olat (sono meno di dieci membri), inserita in un network di altre piccole realta' comunitarie o, semplicemente, nuclei famigliari che abbiano deciso di viverealtrimenti, all'insegna della cooperazione e dell'ecosostenibilita'.
Il Comune di Vidracco ha scelto, recentmente, di aderire anche a Facebook. Vi invito dunque a visitarne il profilo richiedendone l'amicizia, nella prospettiva di rinforzare, ogni giorno di piu', il nostro network di affinita'.
Articoli attinenti
Un sindaco damanhuriano
La stessa valle si e' anche prestata, nel tempo, al collaudo di diverse esperienze comunitarie. La piu' importante e' senz'altro la Federazione di Comunita' di Damanhur, un cui membro, Antonio Bernini (Elfo Frassino), e' sindaco di Vidracco.
In Valchiusella ho avuto anche il piacere di visitare la piccola Comune di Olat (sono meno di dieci membri), inserita in un network di altre piccole realta' comunitarie o, semplicemente, nuclei famigliari che abbiano deciso di viverealtrimenti, all'insegna della cooperazione e dell'ecosostenibilita'.
Il Comune di Vidracco ha scelto, recentmente, di aderire anche a Facebook. Vi invito dunque a visitarne il profilo richiedendone l'amicizia, nella prospettiva di rinforzare, ogni giorno di piu', il nostro network di affinita'.
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Un sindaco damanhuriano
sabato 17 aprile 2010
La Citta' della Luce: Newsletter Maggio 2010.
Cari Amici,
innanzitutto un saluto a tutti i partecipanti del seminario di Pasqua su Archetipi e Costellazioni. Sono stati giorni intensi e coinvolgenti, in cui abbiamo gioito della compagnia, della condivisione del cibo, del tempo e dello spazio e nel contempo abbbiamo sentito il reciproco sostegno nel sostenere ogni tappa del profondo processo di purificazione.
Un saluto anche ai partecipanti, anzi "alle" partecipanti al seminario di Primo Livello Metodo Usui, un seminario tutto al femminile, divertente, emozionante e coinvolgente.
FERMIAMO GLI OGM!
La Commissione europea ha da poco autorizzato la coltivazione di un OGM in Europa, per la prima volta da 12 anni, privilegiando cosi' i profitti della lobby biotech rispetto alle preoccupazioni dell'opinione pubblica. Secondo la maggioranza degli europei occorrono maggiori informazioni prima di cominciare a coltivare alimenti che possono minacciare la nostra salute e il nostro ambiente.
Raccogliendo un milione di firme, i cittadini europei possono chiedere ufficialmente alla Commissione europea un futuro libero da OGM. Uniamo 1 milione di voci e chiediamo la messa al bando di alimenti OGM, fino a quando sara' effettuata un'adeguata ricerca.
Al Presidente della Commissione Europea Jose' Manuel Barroso:
Ci appelliamo a lei per porre una moratoria all'introduzione degli OGM in Europa e creare un ente scientifico, etico indipendente che svolga ricerche sull'impatto degli OGM e ne determini la regolamentazione.
Per firmare la petizione: http://www.greenpeace.org/italy/futuro-libero-da-OGM
Come di consueto, Vi ricordiamo i nostri prossimi appuntamenti
Seminario di Primo Livello Reiki Metodo Usui: l'Arte della Guarigione
Sabato 8 e Domenica 9 Maggio 2010
Seminario di Costellazioni Familiari e Sistemiche: La Guarigione delle Radici
Sabato 15 e Domenica 16 Maggio 2010 a Bologna
Festival La Citta' Olistica a Modena
Sabato 22 e Domenica 23 Maggio 2010 a Modena
Maratona di Benessere e Consapevolezza
Da Venerdi' 28 Maggio a Domenica 6 Giugno 2010 un programma non stop dedicato a tutti coloro che vogliono conoscere o approfondire il lavoro con Reiki, Costellazioni Familiari, Ayurveda e Yoga. Per coloro che sono interessati alla Formazione una occasione per una full-immersion di 9 giorni nelle discipline olistiche.
Seminario di Costellazioni Familiari e Sistemiche: La Guarigione delle RadiciSabato 29 e Domenica 30 Maggio 2010 a Ripe (An)
Vi auguriamo un Buon Viaggio nella Vostra Vita
Lo Staff della Citta' della Luce
innanzitutto un saluto a tutti i partecipanti del seminario di Pasqua su Archetipi e Costellazioni. Sono stati giorni intensi e coinvolgenti, in cui abbiamo gioito della compagnia, della condivisione del cibo, del tempo e dello spazio e nel contempo abbbiamo sentito il reciproco sostegno nel sostenere ogni tappa del profondo processo di purificazione.
Un saluto anche ai partecipanti, anzi "alle" partecipanti al seminario di Primo Livello Metodo Usui, un seminario tutto al femminile, divertente, emozionante e coinvolgente.
FERMIAMO GLI OGM!
La Commissione europea ha da poco autorizzato la coltivazione di un OGM in Europa, per la prima volta da 12 anni, privilegiando cosi' i profitti della lobby biotech rispetto alle preoccupazioni dell'opinione pubblica. Secondo la maggioranza degli europei occorrono maggiori informazioni prima di cominciare a coltivare alimenti che possono minacciare la nostra salute e il nostro ambiente.
Raccogliendo un milione di firme, i cittadini europei possono chiedere ufficialmente alla Commissione europea un futuro libero da OGM. Uniamo 1 milione di voci e chiediamo la messa al bando di alimenti OGM, fino a quando sara' effettuata un'adeguata ricerca.
Al Presidente della Commissione Europea Jose' Manuel Barroso:
Ci appelliamo a lei per porre una moratoria all'introduzione degli OGM in Europa e creare un ente scientifico, etico indipendente che svolga ricerche sull'impatto degli OGM e ne determini la regolamentazione.
Per firmare la petizione: http://www.greenpeace.org/italy/futuro-libero-da-OGM
Come di consueto, Vi ricordiamo i nostri prossimi appuntamenti
Seminario di Primo Livello Reiki Metodo Usui: l'Arte della Guarigione
Sabato 8 e Domenica 9 Maggio 2010
Seminario di Costellazioni Familiari e Sistemiche: La Guarigione delle Radici
Sabato 15 e Domenica 16 Maggio 2010 a Bologna
Festival La Citta' Olistica a Modena
Sabato 22 e Domenica 23 Maggio 2010 a Modena
Maratona di Benessere e Consapevolezza
Da Venerdi' 28 Maggio a Domenica 6 Giugno 2010 un programma non stop dedicato a tutti coloro che vogliono conoscere o approfondire il lavoro con Reiki, Costellazioni Familiari, Ayurveda e Yoga. Per coloro che sono interessati alla Formazione una occasione per una full-immersion di 9 giorni nelle discipline olistiche.
Seminario di Costellazioni Familiari e Sistemiche: La Guarigione delle RadiciSabato 29 e Domenica 30 Maggio 2010 a Ripe (An)
Vi auguriamo un Buon Viaggio nella Vostra Vita
Lo Staff della Citta' della Luce
giovedì 15 aprile 2010
LUNA NUOVA --- Martedì 13 aprile 2010 --- da Ajahn Munindo
Mi scuso per il ritardo di questa oramai consueta rubrica di commento di versi del Dhammapada. Pur non coincidendo, esattamente, i giorni, credo il contenuto meriti di essere assimilato.
Come una solida roccia
non è scossa dal vento
imperturbato è il saggio
dalla lode e dal biasimo
Dhammapada strofa 81
Chiunque noi siamo, qualsiasi sia la nostra vocazione nella vita,
siamo soggetti al potere della lode e del biasimo. Come vivere in
questo mondo senza diventare vittime di quelle energie? Il Buddha
disse che la risposta è la saggezza. Qualsiasi siano le condizioni
esterne, quando la saggezza è stabile e salda, il nostro cuore resta
fermo. Gli esseri saggi sono in contatto col mondo in cui vivono;
sentono l’impatto delle forze del mondo, ma non perdono l’equilibrio.
Per arrivare alla saggezza, dobbiamo prima comprendere il dolore della
perdita d’equilibrio. Molte volte abbiamo ascoltato che la libertà
dalla sofferenza viene dall’essere consapevoli di essa. Sentirsi
feriti da una critica non significa aver fallito; significa che
sappiamo dove e quando abbiamo bisogno di essere attenti.
Con Metta (e scuse per il ritardo questa volta)
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Santacittarama
Monastero Buddhista
02030 Frasso Sabino (RI) Italy
Tel: (+39) 0765 872 186 (7:30-10:30, tutti i giorni eccetto lunedì)
Fax: (+39) 06 233 238 629
sangha@santacittarama.org
(alternativa): santa_news@libero.it
www.santacittarama.org
www.forestsangha.org (portal to wider community of monasteries)
www.fsnewsletter.org (newsletter in English)
www.dhammatalks.org.uk (audio files)
Come una solida roccia
non è scossa dal vento
imperturbato è il saggio
dalla lode e dal biasimo
Dhammapada strofa 81
Chiunque noi siamo, qualsiasi sia la nostra vocazione nella vita,
siamo soggetti al potere della lode e del biasimo. Come vivere in
questo mondo senza diventare vittime di quelle energie? Il Buddha
disse che la risposta è la saggezza. Qualsiasi siano le condizioni
esterne, quando la saggezza è stabile e salda, il nostro cuore resta
fermo. Gli esseri saggi sono in contatto col mondo in cui vivono;
sentono l’impatto delle forze del mondo, ma non perdono l’equilibrio.
Per arrivare alla saggezza, dobbiamo prima comprendere il dolore della
perdita d’equilibrio. Molte volte abbiamo ascoltato che la libertà
dalla sofferenza viene dall’essere consapevoli di essa. Sentirsi
feriti da una critica non significa aver fallito; significa che
sappiamo dove e quando abbiamo bisogno di essere attenti.
Con Metta (e scuse per il ritardo questa volta)
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Santacittarama
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Viverealtrimenti riannoda, a Cambridge, le fila del suo lungo viaggio.
I lettori abituali di viverealtrimenti avranno probabilmente notato che, nell’ultimo mese, i post loadati sul blog-magazine sono stati, soprattutto, newsletters di comunità intenzionali ed ecovillaggi. E’ dunque mancata, in questo periodo, la dimensione creativa, il racconto di matrice in buona parte nomadica o altri contributi che non siano stati, semplicemente, la divulgazione di materiale di altri, pur legati a questo piccolo media da affinità di vario ordine e grado. Oggi si può spezzare questa fase di austerità creativa, calato nell’archetipo stesso della città collegiale: Cambridge. Una località francamente inusuale per viverealtrimenti che ha nell’Asia il suo terreno d’elezione dove, difatti, ha elaborato variegati percorsi per circa 9 mesi prima di raggiungere questa “isola piovosa” (bella definizione di Federico Rampini per la Gran Bretagna) e questo storico centro irradiatore di conoscenza. Meraviglioso se non fosse per molti gelidi sguardi, una tensione diffusa e palpabile, tipica di quei posti che abbiano la fama di “essere più su”.
Gli ultimi contributi per la sezione nomadismo giungevano dallo Sri Lanka e poi dal Tamil Nadu. Gli itinerari tamil, dopo Madurai, sono continuati in alcune città templari, in particolare Thanjavur e Chidambaram dove si trova il famoso tempio di Shiva Nataraj. L’esperienza dei templi tamil meritava davvero di essere vissuta. Sembra siano appartenuti a generazioni di giganti per l’assoluta mancanza di risparmio sullo spazio e sul materiale.
Le loro molte colonne, proporzionatamente monumentali, sono sapientemente cesellate. I virtuosismi architettonici dei grandi ambienti hanno previsto magistralmente suggestioni di penombra dove si muovono, furtivi, i pipistrelli, la cui presenza rende l’aria gravida di odore di guano.
Il cuore dei templi tamil, nel centro degli stessi, ricorda facilmente un utero di pietra, non a caso risponde al nome sanscrito Garbha Griha (grembo/casa). Il buio uterino è particolarmente intenso e sarebbe assoluto se non fosse rischiarato da fiammelle su lucernai ancora sapientemente cesellati, ad illuminare statue dalle fattezze arcaiche di divinità hindu inghirlandate di fresco.
Il tempio più suggestivo l’ho visto a Kumbakonam dove mi sono fermato per necessità. Mi muovevo con corriera governativa e quel giorno il numero di passeggeri era praticamente insostenibile. Era appena finita una delle innumerevoli festività hindu e molti tornavano a casa da visite a parenti o da fugaci rimpatriate ai villaggi d’origine.
Ero diretto a Chidambaram, sedendo in un bus con un numero incalcolabile di persone attorno e, al momento di cambiare mezzo per percorrere gli ultimi 50-60 chilometri, sono stato vittima di un indomabile scoraggiamento, vedendo quante persone lo stavano aspettando, in un’aura di caotico nervosismo, sul marciapiede.
Ho deciso dunque di pernottare in quella città di cui non conoscevo nemmeno il nome. Avrei tuttavia trovato un buon hotel e, l’indomani, un antico e macroscopico tempio di Vishnu. Poco sfruttato, in realtà, in quanto la località, al contrario della poco distante Chidambaram, non è particolarmente presa d’assalto dai turisti. Ho raggiunto il Garbha Griha, vivendone la suggestiva dimensione uterina. Vi ho riposato senza tempo, le spalle poggiate ad una grande colonna in una penombra da ambienti di gobbo di Nôtre Dame ed ho in qualche modo ritrovato le profondità di alcuni stati meditativi, difficili da raggiungere in contesti ordinari. Lasciato il tempio ed i suoi grandi stucchi di pietra delle tronche torri esterne (tra cui si scorgeva qualche sparuta posizione del kamasutra, versione tamil di bassorilievi ben più stupefacenti ed arditi sui noti templi di Khajuraho), mi sono lasciato camminare per quella città innominata, trovando un’India che molti spererebbero di incontrare in giri, talora vani, per il paese: un fiume dove donne in sottili sottovesti colorate, rese aderenti dall’acqua in cui stavano immerse fino a sopra le ginocchia, lavavano placidamente i panni della propria famiglia e poi, continuando a camminare, lo sfumare dell’abitato urbano in una dimensione arcaica di villaggio con galline, capre e maialini bradi su strade sempre più impolverate e maltenute. Lì sono stato invitato in una casupola a vedere, seduto su una stuoia, il film Avatar in versione pirata in lingua spagnola. Un gruppo di ragazzi in dothi mi ha fatto corona attorno. Siamo poi usciti, camminando lungo binari di una linea secondaria, visitando un vecchio edificio abbandonato per poi lavarci i piedi alla fondana del villaggio, pompando, a turno, l’acqua, gli uni sui piedi degli altri. Dopo la successiva tappa di Chidambaram, ho raggiunto la rutilante Chennai, una sorta di Shangai indiana, in cui pullulano i ristoranti ed i localini trendy, con selezione all’ingresso, servizio pedante e qualità mediocre del cibo. Terreno d’elezione dell’homo tromphius, l’indiano ricco o che sta vivendo il vertiginoso processo dell’arricchimento e non fa davvero nulla per non farlo pesare, in ogni modo, al suo prossimo che non esita a “negare” in ogni modo, ignorandolo deliberatamente o, nel momento in cui deve interagirci forzatamente, dando vita ad una recita del tutto asettica, senza la minima concessione ad un “tiepido calore” umano. In una vertigine spazio-temporale, è la stessa tristezza che è possibile cogliere qui a Cambridge, dove l’homo tromphius alberga in una tunica di carne bianca, spesso grassa e punteggiata di nei chiari a volte un po’ rigonfi. Pelle a volte arrossata da postumi di sbornia, gonfia di lievito di birra o di fermentazioni alcoliche più impegnative, della ritenzione idrica da alimentazione malsana. Cambiano le tuniche di carne ma non la sostanza ovvero, ahimè, la stessa, umana idiozia. Fortunatamente a Chennai ho avuto modo di raggiungere presto il quartier generale della Società Teosofica, lungo il corso del fiume Adyar che dà il nome all’intero sobborgo. Ho sostato lì due settimane, spendendo del buon tempo nella grande biblioteca (ospita circa 250000 testi), leggendo e scrivendo e conoscendo gente interessante in occasione dei pasti leggeri ed insolitamente sani. Varanasi, dove sarebbe terminato il mio viaggio dallo Sri Lanka, era ancora troppo fredda allora (Gennaio avanzato) e non spasimavo per raggiungerla in fretta. Dopo una sosta comoda ad Adyar ho dunque raggiunto Calcutta. L’impatto con il nord dell’India è stato un minimo traumatico: più freddo, più povero, più duro e disperato. Il Tamil Nadui, come mi diceva in Sri Lanka il mio amico Peter, ospita, in effetti, un popolo industrioso, con una buona attitudine imprenditoriale. Anche in posti periferici, in terra tamil, ho trovato buoni, talora ottimi ristoranti, alberghi accoglienti anche se, in alcuni casi, particolarmente economici. Città con bei giochi di luminarie la sera che incoraggiavano una sensazione di sollievo per un palpabile, progressivo arricchimento di quella terra. Calcutta, invece, mi si offriva cadente alla vista mattutina dal taxi. Cadente nel suo sopore da notte non integralmente terminata e, in molti casi, maldormita. Mi si offriva sporca e lacera nei muri e nei cartelloni pubblicitari. Fognosa, fumosa di focherelli stentati, inadeguati a contenere l’intirizzire di corpi mattinieri innanzi ai desolati chai shop. Calcutta portuale e sinistra, colta e sensuale, mistica ed arcaica, con ancora in uso il suo altare sacrificale per l’offerta di caprette sgozzate alla dea Kali mentre fuori pullulano, colorate, tinte in faccia e con la porporina sulle palpebre, prostitute spesso in erba. Per compensare, ho nutrito la mia permanenza in città all’Hotel Oberoi, celeberrimo nel paese. Ho mangiato pappardelle al sugo di lepre, anatra all’arancia, bevendo vino passabile (per non spendere cifre spropositate) incontrando ancora l’homo tromphius nelle sue variegate, plurisfumate tuniche di carne ed ero poi, nuovamente, nelle strade affogate nei mercati, nei vicoli loschi con patchwork di robivecchi sugli striminziti balconi. Occhi ammiccanti di donne, nugoli di prostitute, a sera, anche a Sudder Street dove avevo il mio albergo, poco distante dal fastoso Oberoi. Non credo altra città possa essere cosi’ portuale, accattivante e venefica come Calcutta, retrò con i suoi grammofoni ed i tanti vinile venduti, su strade importanti o secondarie, per un sacco di granaglie. Calcutta mi seguiva con le sue atmosfere immutabili sul treno. Me la sono portata fino a Varanasi dove siamo giunti con circa 12 ore di ritardo. Era il 5 febbraio e la città era ancora stretta in una crudele morsa di freddo. Un freddo incontrastabile per la disarmante precarietà di tutto: i muri di sabbia della casa del dharma, dove alloggio nei miei soggiorni varanasini, permeabilissimi all’umidità, l’assenza di vetri alle finestre, i molti spazi aperti da cui il freddo entrava senza chiedere il permesso, la pateticità degli scaldini a gas che saturavano l’aria di un odore molliccio, di precarietà quotidiana. Ho trascorso un mese a Varanasi, nella casa del dharma e poi quasi 20 giorni ad Haridwarr dove il Gange è più impetuoso e freddo, per il Mahakumbh Mela, il più importante raduno hindu. Sono stato ospite in un campo di tende spartane ed ho partecipato ad un incontro con Jasmuheen, la donna australiana che, acquisita una capacità che ha avuto precedenti importanti in yogi e yogini, vive di solo prana da circa 16 anni, avendo trasceso il bisogno stesso di mangiare. I suoi capelli sono color canarino, ha begli occhi celesti, espressivi come quelli di una bambina matura per la sua età e particolarmente intelligente. Una vibrazione eterea, composta e vitale. Con Jasmuheen ed altri partecipanti all’incontro abbiamo fatto godibili bagni nella fredda Ganga, conosciuto tanti baba, cantato mantra e meditato in silenzio. Non ho potuto non tenere un diario di tutto l’evento che condividerò in questo blog-magazine.
Il 25 marzo, infine, dopo una breve sosta a Delhi, è stato il momento di tornare in Europa. Londra ― dopo l’India, irrimediabilmente più profana di quanto non sia già ― mi ha aperto le prospettive di un primo mondo dove inizia qualche timido black-out, dove tutto è razionalizzato fin negli aspetti più minuti (aiuto!), dove alle 5 cominciano a chiudere gli uffici e ad aprire i pubs. Sembra davvero che Londra sia di tutti e, un po’ meno, degli inglesi. Ho goduto di chiacchierate telefoniche, in hindi, sulla metropolitana, di indiani che mi sembrava di ritrovare, socialmente realizzati, dopo averli lasciati, miserabili, sotto i ponteggi grigi di Delhi. Tanti africani, caraibici, estremo-orientali. Tanti italiani, tanti francesi, spagnoli ed est-europei. Sono stato un po’ in Cina a Chinatown, in Belgala ed in Bangladesh a Brick Lane, in Argentina a Broadway Market, nel cuore d’Italia in un buon ristorante italiano di Shoreditch, essendo sempre, inequivocabilmente, nella grande, pluriaccogliente, capitale inglese. Mi è sembrato di vivere, in questi giorni, un sobrio sogno di buona globalizzazione, stemperato da risvegli di provincia, a Warringhton, nel nord dell’Inghilterra ed ora in questa apollinea Cambridge, in una delle tante biblioteche, su di una poltrona di pelle crepata. Fuori il sole illumina pallido i severi, pseudo-gotici edifici di pietra ed ogni tanto il vento di Siberia caccia al chiuso i pedoni delle strade linde da rasentare l’inospportabilità. Il college del mio amico Simon ha un cancello alto, inscavalcabile che si apre elettronicamente avvicinando la tessera magnetica ad una cellula foto-elettrica. Altrimenti rimane chiuso, anche per amici, amanti o parenti, senza che la presenza del portiere apra uno spiraglio ad una ragionevolezza pur blandamente umana. Con Simon abbiamo visto le foto di suoi viaggi, alcune di Varanasi, fatte dal balcone della casa del dharma inondata dai raggi di sole. Non ho potuto non emozionarmi, sembrava di risentire i tanti rumori, gli odori, sembrava di essere ancora lì, a due passi dal centro di Smriti-yoga-teacher, di fianco ad una stalla urbana, con vista su un Gange vissuto oggi come 5000 anni fa. Sembrava ancora di essere nel passato e in uno strano, parzialmente anacronistico presente, in una dimensione che ha trasceso le speculazioni temporali, la distinzione tra logico ed illogico, tra si e no ed ancora una volta, pur nell’apolllinea ed esistenzialmente mortifera Cambridge, ho sentito di essere inequivocabilmente vivo, pronto per molti ritorni e, di tanto in tanto, per l’eccitazione di qualche nuova partenza.
Gli ultimi contributi per la sezione nomadismo giungevano dallo Sri Lanka e poi dal Tamil Nadu. Gli itinerari tamil, dopo Madurai, sono continuati in alcune città templari, in particolare Thanjavur e Chidambaram dove si trova il famoso tempio di Shiva Nataraj. L’esperienza dei templi tamil meritava davvero di essere vissuta. Sembra siano appartenuti a generazioni di giganti per l’assoluta mancanza di risparmio sullo spazio e sul materiale.
Le loro molte colonne, proporzionatamente monumentali, sono sapientemente cesellate. I virtuosismi architettonici dei grandi ambienti hanno previsto magistralmente suggestioni di penombra dove si muovono, furtivi, i pipistrelli, la cui presenza rende l’aria gravida di odore di guano.
Il cuore dei templi tamil, nel centro degli stessi, ricorda facilmente un utero di pietra, non a caso risponde al nome sanscrito Garbha Griha (grembo/casa). Il buio uterino è particolarmente intenso e sarebbe assoluto se non fosse rischiarato da fiammelle su lucernai ancora sapientemente cesellati, ad illuminare statue dalle fattezze arcaiche di divinità hindu inghirlandate di fresco.
Il tempio più suggestivo l’ho visto a Kumbakonam dove mi sono fermato per necessità. Mi muovevo con corriera governativa e quel giorno il numero di passeggeri era praticamente insostenibile. Era appena finita una delle innumerevoli festività hindu e molti tornavano a casa da visite a parenti o da fugaci rimpatriate ai villaggi d’origine.
Ero diretto a Chidambaram, sedendo in un bus con un numero incalcolabile di persone attorno e, al momento di cambiare mezzo per percorrere gli ultimi 50-60 chilometri, sono stato vittima di un indomabile scoraggiamento, vedendo quante persone lo stavano aspettando, in un’aura di caotico nervosismo, sul marciapiede.
Ho deciso dunque di pernottare in quella città di cui non conoscevo nemmeno il nome. Avrei tuttavia trovato un buon hotel e, l’indomani, un antico e macroscopico tempio di Vishnu. Poco sfruttato, in realtà, in quanto la località, al contrario della poco distante Chidambaram, non è particolarmente presa d’assalto dai turisti. Ho raggiunto il Garbha Griha, vivendone la suggestiva dimensione uterina. Vi ho riposato senza tempo, le spalle poggiate ad una grande colonna in una penombra da ambienti di gobbo di Nôtre Dame ed ho in qualche modo ritrovato le profondità di alcuni stati meditativi, difficili da raggiungere in contesti ordinari. Lasciato il tempio ed i suoi grandi stucchi di pietra delle tronche torri esterne (tra cui si scorgeva qualche sparuta posizione del kamasutra, versione tamil di bassorilievi ben più stupefacenti ed arditi sui noti templi di Khajuraho), mi sono lasciato camminare per quella città innominata, trovando un’India che molti spererebbero di incontrare in giri, talora vani, per il paese: un fiume dove donne in sottili sottovesti colorate, rese aderenti dall’acqua in cui stavano immerse fino a sopra le ginocchia, lavavano placidamente i panni della propria famiglia e poi, continuando a camminare, lo sfumare dell’abitato urbano in una dimensione arcaica di villaggio con galline, capre e maialini bradi su strade sempre più impolverate e maltenute. Lì sono stato invitato in una casupola a vedere, seduto su una stuoia, il film Avatar in versione pirata in lingua spagnola. Un gruppo di ragazzi in dothi mi ha fatto corona attorno. Siamo poi usciti, camminando lungo binari di una linea secondaria, visitando un vecchio edificio abbandonato per poi lavarci i piedi alla fondana del villaggio, pompando, a turno, l’acqua, gli uni sui piedi degli altri. Dopo la successiva tappa di Chidambaram, ho raggiunto la rutilante Chennai, una sorta di Shangai indiana, in cui pullulano i ristoranti ed i localini trendy, con selezione all’ingresso, servizio pedante e qualità mediocre del cibo. Terreno d’elezione dell’homo tromphius, l’indiano ricco o che sta vivendo il vertiginoso processo dell’arricchimento e non fa davvero nulla per non farlo pesare, in ogni modo, al suo prossimo che non esita a “negare” in ogni modo, ignorandolo deliberatamente o, nel momento in cui deve interagirci forzatamente, dando vita ad una recita del tutto asettica, senza la minima concessione ad un “tiepido calore” umano. In una vertigine spazio-temporale, è la stessa tristezza che è possibile cogliere qui a Cambridge, dove l’homo tromphius alberga in una tunica di carne bianca, spesso grassa e punteggiata di nei chiari a volte un po’ rigonfi. Pelle a volte arrossata da postumi di sbornia, gonfia di lievito di birra o di fermentazioni alcoliche più impegnative, della ritenzione idrica da alimentazione malsana. Cambiano le tuniche di carne ma non la sostanza ovvero, ahimè, la stessa, umana idiozia. Fortunatamente a Chennai ho avuto modo di raggiungere presto il quartier generale della Società Teosofica, lungo il corso del fiume Adyar che dà il nome all’intero sobborgo. Ho sostato lì due settimane, spendendo del buon tempo nella grande biblioteca (ospita circa 250000 testi), leggendo e scrivendo e conoscendo gente interessante in occasione dei pasti leggeri ed insolitamente sani. Varanasi, dove sarebbe terminato il mio viaggio dallo Sri Lanka, era ancora troppo fredda allora (Gennaio avanzato) e non spasimavo per raggiungerla in fretta. Dopo una sosta comoda ad Adyar ho dunque raggiunto Calcutta. L’impatto con il nord dell’India è stato un minimo traumatico: più freddo, più povero, più duro e disperato. Il Tamil Nadui, come mi diceva in Sri Lanka il mio amico Peter, ospita, in effetti, un popolo industrioso, con una buona attitudine imprenditoriale. Anche in posti periferici, in terra tamil, ho trovato buoni, talora ottimi ristoranti, alberghi accoglienti anche se, in alcuni casi, particolarmente economici. Città con bei giochi di luminarie la sera che incoraggiavano una sensazione di sollievo per un palpabile, progressivo arricchimento di quella terra. Calcutta, invece, mi si offriva cadente alla vista mattutina dal taxi. Cadente nel suo sopore da notte non integralmente terminata e, in molti casi, maldormita. Mi si offriva sporca e lacera nei muri e nei cartelloni pubblicitari. Fognosa, fumosa di focherelli stentati, inadeguati a contenere l’intirizzire di corpi mattinieri innanzi ai desolati chai shop. Calcutta portuale e sinistra, colta e sensuale, mistica ed arcaica, con ancora in uso il suo altare sacrificale per l’offerta di caprette sgozzate alla dea Kali mentre fuori pullulano, colorate, tinte in faccia e con la porporina sulle palpebre, prostitute spesso in erba. Per compensare, ho nutrito la mia permanenza in città all’Hotel Oberoi, celeberrimo nel paese. Ho mangiato pappardelle al sugo di lepre, anatra all’arancia, bevendo vino passabile (per non spendere cifre spropositate) incontrando ancora l’homo tromphius nelle sue variegate, plurisfumate tuniche di carne ed ero poi, nuovamente, nelle strade affogate nei mercati, nei vicoli loschi con patchwork di robivecchi sugli striminziti balconi. Occhi ammiccanti di donne, nugoli di prostitute, a sera, anche a Sudder Street dove avevo il mio albergo, poco distante dal fastoso Oberoi. Non credo altra città possa essere cosi’ portuale, accattivante e venefica come Calcutta, retrò con i suoi grammofoni ed i tanti vinile venduti, su strade importanti o secondarie, per un sacco di granaglie. Calcutta mi seguiva con le sue atmosfere immutabili sul treno. Me la sono portata fino a Varanasi dove siamo giunti con circa 12 ore di ritardo. Era il 5 febbraio e la città era ancora stretta in una crudele morsa di freddo. Un freddo incontrastabile per la disarmante precarietà di tutto: i muri di sabbia della casa del dharma, dove alloggio nei miei soggiorni varanasini, permeabilissimi all’umidità, l’assenza di vetri alle finestre, i molti spazi aperti da cui il freddo entrava senza chiedere il permesso, la pateticità degli scaldini a gas che saturavano l’aria di un odore molliccio, di precarietà quotidiana. Ho trascorso un mese a Varanasi, nella casa del dharma e poi quasi 20 giorni ad Haridwarr dove il Gange è più impetuoso e freddo, per il Mahakumbh Mela, il più importante raduno hindu. Sono stato ospite in un campo di tende spartane ed ho partecipato ad un incontro con Jasmuheen, la donna australiana che, acquisita una capacità che ha avuto precedenti importanti in yogi e yogini, vive di solo prana da circa 16 anni, avendo trasceso il bisogno stesso di mangiare. I suoi capelli sono color canarino, ha begli occhi celesti, espressivi come quelli di una bambina matura per la sua età e particolarmente intelligente. Una vibrazione eterea, composta e vitale. Con Jasmuheen ed altri partecipanti all’incontro abbiamo fatto godibili bagni nella fredda Ganga, conosciuto tanti baba, cantato mantra e meditato in silenzio. Non ho potuto non tenere un diario di tutto l’evento che condividerò in questo blog-magazine.
Il 25 marzo, infine, dopo una breve sosta a Delhi, è stato il momento di tornare in Europa. Londra ― dopo l’India, irrimediabilmente più profana di quanto non sia già ― mi ha aperto le prospettive di un primo mondo dove inizia qualche timido black-out, dove tutto è razionalizzato fin negli aspetti più minuti (aiuto!), dove alle 5 cominciano a chiudere gli uffici e ad aprire i pubs. Sembra davvero che Londra sia di tutti e, un po’ meno, degli inglesi. Ho goduto di chiacchierate telefoniche, in hindi, sulla metropolitana, di indiani che mi sembrava di ritrovare, socialmente realizzati, dopo averli lasciati, miserabili, sotto i ponteggi grigi di Delhi. Tanti africani, caraibici, estremo-orientali. Tanti italiani, tanti francesi, spagnoli ed est-europei. Sono stato un po’ in Cina a Chinatown, in Belgala ed in Bangladesh a Brick Lane, in Argentina a Broadway Market, nel cuore d’Italia in un buon ristorante italiano di Shoreditch, essendo sempre, inequivocabilmente, nella grande, pluriaccogliente, capitale inglese. Mi è sembrato di vivere, in questi giorni, un sobrio sogno di buona globalizzazione, stemperato da risvegli di provincia, a Warringhton, nel nord dell’Inghilterra ed ora in questa apollinea Cambridge, in una delle tante biblioteche, su di una poltrona di pelle crepata. Fuori il sole illumina pallido i severi, pseudo-gotici edifici di pietra ed ogni tanto il vento di Siberia caccia al chiuso i pedoni delle strade linde da rasentare l’inospportabilità. Il college del mio amico Simon ha un cancello alto, inscavalcabile che si apre elettronicamente avvicinando la tessera magnetica ad una cellula foto-elettrica. Altrimenti rimane chiuso, anche per amici, amanti o parenti, senza che la presenza del portiere apra uno spiraglio ad una ragionevolezza pur blandamente umana. Con Simon abbiamo visto le foto di suoi viaggi, alcune di Varanasi, fatte dal balcone della casa del dharma inondata dai raggi di sole. Non ho potuto non emozionarmi, sembrava di risentire i tanti rumori, gli odori, sembrava di essere ancora lì, a due passi dal centro di Smriti-yoga-teacher, di fianco ad una stalla urbana, con vista su un Gange vissuto oggi come 5000 anni fa. Sembrava ancora di essere nel passato e in uno strano, parzialmente anacronistico presente, in una dimensione che ha trasceso le speculazioni temporali, la distinzione tra logico ed illogico, tra si e no ed ancora una volta, pur nell’apolllinea ed esistenzialmente mortifera Cambridge, ho sentito di essere inequivocabilmente vivo, pronto per molti ritorni e, di tanto in tanto, per l’eccitazione di qualche nuova partenza.
domenica 11 aprile 2010
Il 5x1000 per il CONACREIS
Anche oggi giro ai lettori di viverealtrimenti una e-mail che ho ricevuto dalla segreteria del CONACREIS, sperando di essere un minimo efficace con il mio contributo per una importante campagna di sensibilizzazione:
AIUTACI CON IL 5x1000
In attesa che l'Agenzia delle Entrate pubblichi le modalità per devolvere la quota del 5x1000 relativa al periodo di imposta 2009, ricordiamo, a chi già sta provvedendo a presentare la propria dichiarazione dei redditi, che è possibile destinare la propria quota del 5x1000, apponendo la firma in uno degli appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione ed il codice fiscale del CO.N.A.C.R.E.I.S:97159560586
L'operazione è semplice e gratuita!
e con questa azione ci aiuterai a continuare a realizzare progetti che valorizzano le conoscenze, le esperienze ed opportunità di utilità sociale del variegato mondo associativo della ricerca etica, interiore e spirituale.
Per informazioni ed aiuto puoi scrivere a: segreteria@conacreis.it, oppure telefonare allo 0125 789 773 (dal lunedì al venerdì ore 10-12 e ore 16-18)
www.conacreis.it
AIUTACI CON IL 5x1000
In attesa che l'Agenzia delle Entrate pubblichi le modalità per devolvere la quota del 5x1000 relativa al periodo di imposta 2009, ricordiamo, a chi già sta provvedendo a presentare la propria dichiarazione dei redditi, che è possibile destinare la propria quota del 5x1000, apponendo la firma in uno degli appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione ed il codice fiscale del CO.N.A.C.R.E.I.S:97159560586
L'operazione è semplice e gratuita!
e con questa azione ci aiuterai a continuare a realizzare progetti che valorizzano le conoscenze, le esperienze ed opportunità di utilità sociale del variegato mondo associativo della ricerca etica, interiore e spirituale.
Per informazioni ed aiuto puoi scrivere a: segreteria@conacreis.it, oppure telefonare allo 0125 789 773 (dal lunedì al venerdì ore 10-12 e ore 16-18)
www.conacreis.it
sabato 10 aprile 2010
Bioedilizia, autocostruzione e case di paglia: una risposta sostenibile alle necessita' del territorio.
Ho il piacere di estendere a tutti l'invito ricevuto da Antonio Bernini, Sindaco di Vidracco e Presidente del CONACREIS, per l'incontro in titolo che si terra' nel territorio in cui ricade la Federazione di Comunita' di Damanhur.
Bioedilizia e' da sempre sinonimo di qualita' e oggi soluzioni innovative permettono anche un alto risparmio energetico ed economico grazie all'utilizzo dei materiali del territorio. La "filiera corta" dell'edilizia puo' coinvolgere l'agricolutra e l'artigianato piemontese, per una versione eco-sostenibile del piano-casa
Venerdi' 30 Aprile 2010 a Vidracco, nel salone pluriuso si terra' l'incontro in titolo
Ore 17.30
Relatori
Prof. Ing. Carlo Caldera - Politecnico di Torino, DISET (Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali)
Arch. Alessandro Fassi - Progettista, Ricercatore
Dott. Giovanni Papa - Coordinatore Network Casa Gaia
Ing. Davide Ambrosio - Politecnico di Torino, DITAC (Dottorato Innovazione Tecnologia per l'Ambiente Costruito)
Arch. Valeria Rocco - Politecnico di Torino, DITAC (Dottorato Innovazione Tecnologia per l'Ambiente Costruito)
Arch. Inti China Ramirez Cancan - Associazione Nazionale Edilpaglia, GEN Europe (Global Ecovillage Network)
Arch. Verra Ivano - Presidente della sezione Inbar di Torino
Arch. Elisa D'Agostino - Delegata Inbar Canavese (Istituto Nazionale Bioarchitettura), Commissione Locale del Paesaggio Valchiusella
Dott. Marco Balagna - Assessore Agricoltura, Montagna, Tutela Fauna e Flora, Parchi e Aree Protette della Provincia di Torino
Introduce: Dott. Antonio Bernini, Sindaco di Vidracco.
P.S. L'immagine di questo post si trova all'indirizzo http://nuke.castelcrescente.org/TEMATICHE/BBioarchitettura/tabid/98/Default.aspx
Bioedilizia e' da sempre sinonimo di qualita' e oggi soluzioni innovative permettono anche un alto risparmio energetico ed economico grazie all'utilizzo dei materiali del territorio. La "filiera corta" dell'edilizia puo' coinvolgere l'agricolutra e l'artigianato piemontese, per una versione eco-sostenibile del piano-casa
Venerdi' 30 Aprile 2010 a Vidracco, nel salone pluriuso si terra' l'incontro in titolo
Ore 17.30
Relatori
Prof. Ing. Carlo Caldera - Politecnico di Torino, DISET (Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali)
Arch. Alessandro Fassi - Progettista, Ricercatore
Dott. Giovanni Papa - Coordinatore Network Casa Gaia
Ing. Davide Ambrosio - Politecnico di Torino, DITAC (Dottorato Innovazione Tecnologia per l'Ambiente Costruito)
Arch. Valeria Rocco - Politecnico di Torino, DITAC (Dottorato Innovazione Tecnologia per l'Ambiente Costruito)
Arch. Inti China Ramirez Cancan - Associazione Nazionale Edilpaglia, GEN Europe (Global Ecovillage Network)
Arch. Verra Ivano - Presidente della sezione Inbar di Torino
Arch. Elisa D'Agostino - Delegata Inbar Canavese (Istituto Nazionale Bioarchitettura), Commissione Locale del Paesaggio Valchiusella
Dott. Marco Balagna - Assessore Agricoltura, Montagna, Tutela Fauna e Flora, Parchi e Aree Protette della Provincia di Torino
Introduce: Dott. Antonio Bernini, Sindaco di Vidracco.
P.S. L'immagine di questo post si trova all'indirizzo http://nuke.castelcrescente.org/TEMATICHE/BBioarchitettura/tabid/98/Default.aspx
domenica 4 aprile 2010
La Citta' della Luce: Newsletter di Pasqua.
Quando sono seduta
sulla soglia di una taverna,
Io Ishtar, la dea,
Sono prostituta, madre, sposa e divinita'.
Sono cio' che si chiama Vita;
Benche' voi la chiamate Morte.
Inno alla dea Ishtar, 875 a.C.
Cari Amici,
innanzitutto Vi auguriamo di trascorrere una lieta (e soprattutto consapevole) Pasqua, nella piena e gioiosa celebrazione della fine (speriamo) della gelida oscurita' invernale (morte) e del ritorno del calore e della luce (vita).
Non a caso nella religione cristiana in questo periodo dell'anno si celebra la morte, la discesa agli inferi e la resurrezione del Cristo.
Le origini di questa festivita' risalgono tuttavia a migliaia di anni prima della sua nascita.
La Dea Ishtar
Il Mito narra che Ishtar (o Astarte) Dea Madre nell'antica Mesopotamia, perse tragicamente suo marito, Tammuz, ucciso da un cinghiale durante il solstizio estivo.
Decise cosi' di ricercarlo nell'Ade e dopo un viaggio durato sei mesi, ottenne dalla sorella Ereshkigal, Signora degl'Inferi, il consenso di poterlo riportare vivo sulla terra.
E' evidente che il viaggio di Ishtar nell'oltretomba simboleggia l'inverno, mentre il ritorno con il marito rappresenta la primavera.
Il simbolismo astronomico e' palese: la Terra (Ishtar) si unisce con il sole primaverile (Tammuz) e si copre di verde; il sole ardente dell'estate (il cinghiale) uccide la gentilezza della primavera, nuovi semi vengono interrati (i due amanti nell'oltretomba) e dopo l'inverno sterile il ciclo ricomincia.
Il lutto di Ishtar per Tammuz e' l'origine mitica del digiuno nelle principali religioni monoteiste, il Ramadan, ad esempio, una delle cerimonie religiose piu' importanti del mondo islamico, cosi' come anche la Quaresima, il digiuno di quaranta giorni che precede la Pasqua Cristiana.
L'Equinozio di Primavera
L'equinozio di primavera risveglia le risorse vitali, il calore rimette in movimento le energie stagnanti, e' il periodo degli accoppiamenti e nella natura ovunque si manifestano nuovi impulsi di attrazione, unione e procreazione.
Dopo l'inverno, il freddo, il buio, dopo la rigidita' della morte, la primavera torna a riportare la speranza, il calore, la vita, ad annunciare un nuovo ciclo della natura.
Nella cultura nordica Ishtar prese il nome di Ostara o Eostre, patrona della fertilita', il cui culto e usanze festive si diffusero in tutta l'Europa.
In Grecia prese il nome di Estia, e in seguito in tutto l'impero romano venne venerata con il nome di Vesta, e al suo culto fu dedicato l'ordine sacerdotale delle vergini Vestali.
La Festa di Ostara
E' una festa che celebra la fertilita' della terra ed ha un particolare valore soprattutto nel paganesimo dell'area mediterranea dove gia' all'equinozio il ritorno della bella stagione e il rinnovarsi della natura e' evidente.
Con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assorbita dalla Pasqua, la cui data di celebrazione corrisponde al primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera.
Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua e' chiamata Easter, e in tedesco Ostern e anche parecchi elementi della tradizione antica furono inglobati dalla festa cristiana.
Tra questi il coniglio pasquale, simbolo di fertilita' e prosperita', e l'uovo, simbolo dell'embrione primordiale da cui scaturisce l'esistenza.
Tutto cio' che vive ha origine dalle uova, mammiferi, esseri umani e piante che attraverso il seme, che ha la stessa struttura di un uovo (la vita protetta da un guscio esterno) perpetua la vita vegetale.
Vi ricordiamo che durante i giorni di Pasqua (Sabato 3, Domenica 4 e Lunedi' 5 Aprile 2010) si terra' a Ripe (AN) il
Seminario di Primo Livello Avanzato: Il Viaggio dell'Eroe Un Viaggio alla scoperta di Noi Stessi, degli Altri e del Mondo.
Nel corso del seminario avremo modo di esplorare gli Archetipi Junghiani, ossia le varie parti che compongono la nostra Psiche (Anima), che corrispondono poi perfettamente ai 12 Segni dello Zodiaco, ai Pianeti e alle Case dell'Astrologia, (motivo per cui si raccomanda ai partecipanti di portare il Tema Natale e di effettuare il Test degli Archetipi).
La Conoscenza dell'Inconscio, dei Miti, dei Simboli e degli Archetipi Universali costituisce l'asse centrale della formazione per diventare Operatore Olistico, un punto di riferimento che ci permette di osservare costantemente con obiettivita' storica e scientifica ogni manifestazione umana, senza cadere nella trappola della fede religiosa, del misticismo inteso come fuga dalla realta'.
Il Viaggio dell'Eroe, adeguatamente esplorato e integrato, e' una chiave per aprire le porte del corpo, del cuore, della mente e dello spirito, comprendendo il vero significato dell'esistenza individuale e collettiva.
sulla soglia di una taverna,
Io Ishtar, la dea,
Sono prostituta, madre, sposa e divinita'.
Sono cio' che si chiama Vita;
Benche' voi la chiamate Morte.
Inno alla dea Ishtar, 875 a.C.
Cari Amici,
innanzitutto Vi auguriamo di trascorrere una lieta (e soprattutto consapevole) Pasqua, nella piena e gioiosa celebrazione della fine (speriamo) della gelida oscurita' invernale (morte) e del ritorno del calore e della luce (vita).
Non a caso nella religione cristiana in questo periodo dell'anno si celebra la morte, la discesa agli inferi e la resurrezione del Cristo.
Le origini di questa festivita' risalgono tuttavia a migliaia di anni prima della sua nascita.
La Dea Ishtar
Il Mito narra che Ishtar (o Astarte) Dea Madre nell'antica Mesopotamia, perse tragicamente suo marito, Tammuz, ucciso da un cinghiale durante il solstizio estivo.
Decise cosi' di ricercarlo nell'Ade e dopo un viaggio durato sei mesi, ottenne dalla sorella Ereshkigal, Signora degl'Inferi, il consenso di poterlo riportare vivo sulla terra.
E' evidente che il viaggio di Ishtar nell'oltretomba simboleggia l'inverno, mentre il ritorno con il marito rappresenta la primavera.
Il simbolismo astronomico e' palese: la Terra (Ishtar) si unisce con il sole primaverile (Tammuz) e si copre di verde; il sole ardente dell'estate (il cinghiale) uccide la gentilezza della primavera, nuovi semi vengono interrati (i due amanti nell'oltretomba) e dopo l'inverno sterile il ciclo ricomincia.
Il lutto di Ishtar per Tammuz e' l'origine mitica del digiuno nelle principali religioni monoteiste, il Ramadan, ad esempio, una delle cerimonie religiose piu' importanti del mondo islamico, cosi' come anche la Quaresima, il digiuno di quaranta giorni che precede la Pasqua Cristiana.
L'Equinozio di Primavera
L'equinozio di primavera risveglia le risorse vitali, il calore rimette in movimento le energie stagnanti, e' il periodo degli accoppiamenti e nella natura ovunque si manifestano nuovi impulsi di attrazione, unione e procreazione.
Dopo l'inverno, il freddo, il buio, dopo la rigidita' della morte, la primavera torna a riportare la speranza, il calore, la vita, ad annunciare un nuovo ciclo della natura.
Nella cultura nordica Ishtar prese il nome di Ostara o Eostre, patrona della fertilita', il cui culto e usanze festive si diffusero in tutta l'Europa.
In Grecia prese il nome di Estia, e in seguito in tutto l'impero romano venne venerata con il nome di Vesta, e al suo culto fu dedicato l'ordine sacerdotale delle vergini Vestali.
La Festa di Ostara
E' una festa che celebra la fertilita' della terra ed ha un particolare valore soprattutto nel paganesimo dell'area mediterranea dove gia' all'equinozio il ritorno della bella stagione e il rinnovarsi della natura e' evidente.
Con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assorbita dalla Pasqua, la cui data di celebrazione corrisponde al primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera.
Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua e' chiamata Easter, e in tedesco Ostern e anche parecchi elementi della tradizione antica furono inglobati dalla festa cristiana.
Tra questi il coniglio pasquale, simbolo di fertilita' e prosperita', e l'uovo, simbolo dell'embrione primordiale da cui scaturisce l'esistenza.
Tutto cio' che vive ha origine dalle uova, mammiferi, esseri umani e piante che attraverso il seme, che ha la stessa struttura di un uovo (la vita protetta da un guscio esterno) perpetua la vita vegetale.
Vi ricordiamo che durante i giorni di Pasqua (Sabato 3, Domenica 4 e Lunedi' 5 Aprile 2010) si terra' a Ripe (AN) il
Seminario di Primo Livello Avanzato: Il Viaggio dell'Eroe Un Viaggio alla scoperta di Noi Stessi, degli Altri e del Mondo.
Nel corso del seminario avremo modo di esplorare gli Archetipi Junghiani, ossia le varie parti che compongono la nostra Psiche (Anima), che corrispondono poi perfettamente ai 12 Segni dello Zodiaco, ai Pianeti e alle Case dell'Astrologia, (motivo per cui si raccomanda ai partecipanti di portare il Tema Natale e di effettuare il Test degli Archetipi).
La Conoscenza dell'Inconscio, dei Miti, dei Simboli e degli Archetipi Universali costituisce l'asse centrale della formazione per diventare Operatore Olistico, un punto di riferimento che ci permette di osservare costantemente con obiettivita' storica e scientifica ogni manifestazione umana, senza cadere nella trappola della fede religiosa, del misticismo inteso come fuga dalla realta'.
Il Viaggio dell'Eroe, adeguatamente esplorato e integrato, e' una chiave per aprire le porte del corpo, del cuore, della mente e dello spirito, comprendendo il vero significato dell'esistenza individuale e collettiva.
sabato 3 aprile 2010
Hodos: Newsletter Aprile 2010..
La Comunità Hodos è costituita da un gruppo di persone che, all'interno di una prospettiva psicosintetica, intendono utilizzare e promuovere una serie di strumenti orientati alla progressiva integrazione delle molteplici parti del nostro Io, allo sviluppo della nostra unicità e della nostra creatività e, in definitiva, alla piena espressione del nostro potenziale umano.
In particolare, i gruppi, i seminari e i ritiri di Hodos si servono di una varietà di metodi, tutti orientati al motto della psicosintesi «conosci, possiedi, trasforma te stesso»: drammatizzazioni, meditazioni, esercizi bioenergetici, tecniche di coppia come lo «specchio», analisi di gruppo e così via.
Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.psicosintesi.org Se ancora non l'hai fatto, t'invitiamo anche ad iscriverti al Blog di Fabio Guidi, dedicato all'applicazione della Psicosintesi nella vita quotidiana. Riceverai una mail ogni volta che sarà pubblicato un post.
Su un piano più teorico, approfondisci le tematiche psicosintetiche attraverso la nuova rubrica di Fabio Guidi sul portale www.riflessioni.it
Leggi il nuovo articolo su I cinque strati dell'inconscio.
Per iscrizioni o comunicazioni:info@psicosintesi.org
Primavera 2010
Gruppi di Psicosintesi
I Gruppi di Psicosintesi costituiscono l'attività di base del nostro Lavoro, in quanto strumento potente di osservazione e studio di sé.
I prossimi seguono il seguente calendario:
Mese Giorni
Aprile 24-25
Maggio 22-23
Giugno 26-27
I Gruppi , vere e proprie immersioni nel lavoro psicosintetico, intendono offrire una reale concreta «esperienza» della Psicosintesi e non una semplice informazione teorica, che spesso costituisce l'alibi migliore per non lavorare veramente su di sé.
All'interno di questi gruppi sono utilizzati dramma-tizzazioni, esercizi bioenergetici, meditazioni e diverse altre tecniche di lavoro individuale, di coppia o di gruppo, mantenendo sempre l'attenzione su ciò che avviene 'qui e ora'. Segue l'elaborazione del materiale emerso secondo la prospettiva psicosintetica.
Si ricorda che il numero dei partecipanti è limitato
e che è pertanto consigliabile, se interessati,
prenotare per tempo. Maggiori informazioni possono essere richieste tramite e-mail.
L'uomo non può fare nulla: tutto accade
G. I. Gurdjieff è un autore essenziale per afferrare determinati princìpi del Lavoro psicosintetico. In questa e nelle prossime newsletter verranno offerti alcuni passi che illustrano il suo pensiero in proposito.
[...] Un'altra conversazione è rimasta nella mia memoria. Domandavo a Gurdjieff che cosa un uomo dovesse fare per assimilare il suo insegnamento.
“Cosa deve fare?" esclamò come se la domanda lo sorprendesse. "Ma egli è incapace di fare qualcosa. Deve prima di tutto comprendere certe cose. Ha migliaia d'idee false e di concezioni false soprattutto su di sé e deve cominciare con il liberarsi perlomeno da alcune di esse, se vuole acquistare qualcosa di nuovo. Altrimenti, il nuovo sarebbe edificato su una base falsa ed il risultato sarebbe ancora peggiore”.
"Come ci si può liberare dalle idee false?" domandai. "Noi dipendiamo dalle forme della nostra percezione. Le idee sono prodotte dalle forme della nostra percezione".
Gurdjieff scosse la testa.
“Di nuovo voi parlate di un'altra cosa. Voi parlate degli errori derivanti dalle percezioni, ma non si tratta di questo. Nei limiti di date percezioni si può sbagliare più o meno. Come vi ho già detto, la suprema illusione dell'uomo è la sua convinzione di poter fare. Tutti pensano di poter fare, vogliono fare, e la loro prima domanda riguarda sempre ciò che dovranno fare. Ma a dire il vero, nessuno fa qualcosa e nessuno può fare qualcosa. Questa è la prima cosa che bisogna capire. Tutto accade. Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, tutto ciò che viene da lui - tutto questo accade.
E questo capita allo stesso modo come la pioggia cade perché la temperatura si è modificata nelle regioni superiori dell'atmosfera, come la neve fonde sotto i raggi del sole, come la polvere si solleva con il vento.
L'uomo è una macchina. Tutto quello che fa, tutte le sue azioni, le sue parole, pensieri, sentimenti, convinzioni, opinioni, abitudini, sono i risultati di influenze esteriori, di impressioni esteriori. Di per se stesso un uomo non può produrre, un solo pensiero, una sola azione. Tutto quello che dice, fa, pensa, sente - accade. L'uomo non può scoprire nulla, non può inventare nulla. Tutto questo accade.”
In particolare, i gruppi, i seminari e i ritiri di Hodos si servono di una varietà di metodi, tutti orientati al motto della psicosintesi «conosci, possiedi, trasforma te stesso»: drammatizzazioni, meditazioni, esercizi bioenergetici, tecniche di coppia come lo «specchio», analisi di gruppo e così via.
Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.psicosintesi.org Se ancora non l'hai fatto, t'invitiamo anche ad iscriverti al Blog di Fabio Guidi, dedicato all'applicazione della Psicosintesi nella vita quotidiana. Riceverai una mail ogni volta che sarà pubblicato un post.
Su un piano più teorico, approfondisci le tematiche psicosintetiche attraverso la nuova rubrica di Fabio Guidi sul portale www.riflessioni.it
Leggi il nuovo articolo su I cinque strati dell'inconscio.
Per iscrizioni o comunicazioni:info@psicosintesi.org
Primavera 2010
Gruppi di Psicosintesi
I Gruppi di Psicosintesi costituiscono l'attività di base del nostro Lavoro, in quanto strumento potente di osservazione e studio di sé.
I prossimi seguono il seguente calendario:
Mese Giorni
Aprile 24-25
Maggio 22-23
Giugno 26-27
I Gruppi , vere e proprie immersioni nel lavoro psicosintetico, intendono offrire una reale concreta «esperienza» della Psicosintesi e non una semplice informazione teorica, che spesso costituisce l'alibi migliore per non lavorare veramente su di sé.
All'interno di questi gruppi sono utilizzati dramma-tizzazioni, esercizi bioenergetici, meditazioni e diverse altre tecniche di lavoro individuale, di coppia o di gruppo, mantenendo sempre l'attenzione su ciò che avviene 'qui e ora'. Segue l'elaborazione del materiale emerso secondo la prospettiva psicosintetica.
Si ricorda che il numero dei partecipanti è limitato
e che è pertanto consigliabile, se interessati,
prenotare per tempo. Maggiori informazioni possono essere richieste tramite e-mail.
L'uomo non può fare nulla: tutto accade
G. I. Gurdjieff è un autore essenziale per afferrare determinati princìpi del Lavoro psicosintetico. In questa e nelle prossime newsletter verranno offerti alcuni passi che illustrano il suo pensiero in proposito.
[...] Un'altra conversazione è rimasta nella mia memoria. Domandavo a Gurdjieff che cosa un uomo dovesse fare per assimilare il suo insegnamento.
“Cosa deve fare?" esclamò come se la domanda lo sorprendesse. "Ma egli è incapace di fare qualcosa. Deve prima di tutto comprendere certe cose. Ha migliaia d'idee false e di concezioni false soprattutto su di sé e deve cominciare con il liberarsi perlomeno da alcune di esse, se vuole acquistare qualcosa di nuovo. Altrimenti, il nuovo sarebbe edificato su una base falsa ed il risultato sarebbe ancora peggiore”.
"Come ci si può liberare dalle idee false?" domandai. "Noi dipendiamo dalle forme della nostra percezione. Le idee sono prodotte dalle forme della nostra percezione".
Gurdjieff scosse la testa.
“Di nuovo voi parlate di un'altra cosa. Voi parlate degli errori derivanti dalle percezioni, ma non si tratta di questo. Nei limiti di date percezioni si può sbagliare più o meno. Come vi ho già detto, la suprema illusione dell'uomo è la sua convinzione di poter fare. Tutti pensano di poter fare, vogliono fare, e la loro prima domanda riguarda sempre ciò che dovranno fare. Ma a dire il vero, nessuno fa qualcosa e nessuno può fare qualcosa. Questa è la prima cosa che bisogna capire. Tutto accade. Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, tutto ciò che viene da lui - tutto questo accade.
E questo capita allo stesso modo come la pioggia cade perché la temperatura si è modificata nelle regioni superiori dell'atmosfera, come la neve fonde sotto i raggi del sole, come la polvere si solleva con il vento.
L'uomo è una macchina. Tutto quello che fa, tutte le sue azioni, le sue parole, pensieri, sentimenti, convinzioni, opinioni, abitudini, sono i risultati di influenze esteriori, di impressioni esteriori. Di per se stesso un uomo non può produrre, un solo pensiero, una sola azione. Tutto quello che dice, fa, pensa, sente - accade. L'uomo non può scoprire nulla, non può inventare nulla. Tutto questo accade.”
giovedì 1 aprile 2010
Aprile al Villaggio Verde
Carissimi Amici e Soci
contando di farVi cosa gradita inviamo come ogni mese il calendario con le attività che saranno proposte al Villaggio Verde.
Tra le altre attività ci sentiamo di segnalare in particolare la giornata di domenica 11 dedicata al ricordo di Jiddu Krishnamurti: preghiamo gli interessati di darci conferma della loro partecipazione in aniticipo via email o telefono.
A tutti facciamo comunque gli auguri di trascorrere una serena Pasqua ed un vivificante inizio di Primavera.
Un cordiale saluto dal Consiglio Direttivo dell'Associazione Amici del Villaggio Verde.
SEMINARI - INCONTRI - EVENTI
APRILE 2010
Da Ven 2 a Mar 6
Seminario di introduzione alla realizzazione dell’Orto Sinergico (A cura dell’associazione Kanbio)
Sab 10
h 15.00 Meditazione delle Fiamme Alchemiche di Saint Germain con Eddy Seferian
h 17.00 I ncontro del Gruppo di Studio di Metafisica con il facilitatore Fausto Spinelli: La Pratica della Presenza “Io Sono”
Dom 11
Incontro del Gruppo Teosofico Villaggio Verde:
h 10.30-17.30 Giornata in ricordo di J. Krishnamurti a cura di Olga Fedeli, responsabile del Comitato Italiano della Krishnamurti Foundation
h 12.30 Pranzo aperto a tutti i soci
h 14.30 Presentazione degli incontri esperienziali di Psicodramma.
Dom 18
h 15.00 Incontro della Fondazione Bernardino del Boca : Testimonianza
h 17.30 Proiezione dei video delle conferenze tenute al Villaggio Verde dal prof. Bernardino del Boca. Primo incontro. A cura di Graziella Rondano
Sab 24
h 15.00 Prima lezione di prova degli Incontri Esperienziali di Psicodramma a cura di Carla Ortona, Psicologa
h 17.30 Incontro del Gruppo di Studio di Metafisica con il facilitatore Fausto Spinelli: Il Controllo degli Elementi.
Dom 25
h 15.00 Incontro del Gruppo Teosofico Villaggio Verde: La Dottrina Segreta di H.P. Blavatsky; riflessioni e correlazioni con il pensiero di Bernardino del Boca. Gruppo di Studio condotto da Valeria Locatelli
CORSI e ATTIVITÀ Settimanali
Sempre(su appuntam.to)
Approccio al Cavallo: Lezioni di equitazione naturale e escursioni a cavallo. Con Paolo Zoni (0163 80975–3493790625)
Martedì mattina
h 10.30-11.30
o Martedì pomer.
h 14.30-15.30
Hatha Yoga: corso base di respirazione, ginnastica, rilassamento e meditazione. Con Isabella Cosentino (0163 80964)
Martedì sera
h 19.00-20.15
o Sabato mattina
h 10.30 -11.45
Qi-Gong: ginnastica respiratoria e meditazione dinamica cinese per il benessere psicofisico. Con Sumio Ebisuno (0163 80964)
Sabato pom.
h 14.00-19.00 Laboratorio gratuito di Recitazione Cinematografica con Gianfranco Fumagalli e Gianluca Sacchi (0163 835183 – 0163 80561)
Giorno e orario da concordare
Esperienze di Psicodramma con Carla Ortona (329 47.90.218 - carlaor@libero.it)
Associazione di Promozione Sociale "Amici del Villaggio Verde"
Loc. S. Germano - 28010 Cavallirio (Novara)
Tel: 0163 80447 (Ufficio) - 80964 (Isabella) - 80975 (Lorenza)
333 7639262 (Mirai)
Si ricorda che la partecipazione alle nostre attività è riservata ai soci dell'Associazione.
TESSERA 2010: euro 25.00 comprensivo di assicurazione CONACREIS valida in tutti i centri affiliati al Coordinamento Nazionale delle Associazioni e Comunità di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale.
Per maggiori informazioni su di noi VISITATE I NOSTRI SITI:
www.villaggioverde.org,
www.fondazionebernardinodelboca.it,
Per approfondimenti sulle attività che proponiamo visitate i
SITI AMICI:
www.agricolturasinergica.it
www.campusdirecitazionecinematografica.blogspot.com
www.metafisicaitalica.it
www.conacreis.it
www.teosofica.org
Se dovete aggiornare i vostri dati mandateci un messaggio a
info@villaggioverde.org
contando di farVi cosa gradita inviamo come ogni mese il calendario con le attività che saranno proposte al Villaggio Verde.
Tra le altre attività ci sentiamo di segnalare in particolare la giornata di domenica 11 dedicata al ricordo di Jiddu Krishnamurti: preghiamo gli interessati di darci conferma della loro partecipazione in aniticipo via email o telefono.
A tutti facciamo comunque gli auguri di trascorrere una serena Pasqua ed un vivificante inizio di Primavera.
Un cordiale saluto dal Consiglio Direttivo dell'Associazione Amici del Villaggio Verde.
SEMINARI - INCONTRI - EVENTI
APRILE 2010
Da Ven 2 a Mar 6
Seminario di introduzione alla realizzazione dell’Orto Sinergico (A cura dell’associazione Kanbio)
Sab 10
h 15.00 Meditazione delle Fiamme Alchemiche di Saint Germain con Eddy Seferian
h 17.00 I ncontro del Gruppo di Studio di Metafisica con il facilitatore Fausto Spinelli: La Pratica della Presenza “Io Sono”
Dom 11
Incontro del Gruppo Teosofico Villaggio Verde:
h 10.30-17.30 Giornata in ricordo di J. Krishnamurti a cura di Olga Fedeli, responsabile del Comitato Italiano della Krishnamurti Foundation
h 12.30 Pranzo aperto a tutti i soci
h 14.30 Presentazione degli incontri esperienziali di Psicodramma.
Dom 18
h 15.00 Incontro della Fondazione Bernardino del Boca : Testimonianza
h 17.30 Proiezione dei video delle conferenze tenute al Villaggio Verde dal prof. Bernardino del Boca. Primo incontro. A cura di Graziella Rondano
Sab 24
h 15.00 Prima lezione di prova degli Incontri Esperienziali di Psicodramma a cura di Carla Ortona, Psicologa
h 17.30 Incontro del Gruppo di Studio di Metafisica con il facilitatore Fausto Spinelli: Il Controllo degli Elementi.
Dom 25
h 15.00 Incontro del Gruppo Teosofico Villaggio Verde: La Dottrina Segreta di H.P. Blavatsky; riflessioni e correlazioni con il pensiero di Bernardino del Boca. Gruppo di Studio condotto da Valeria Locatelli
CORSI e ATTIVITÀ Settimanali
Sempre(su appuntam.to)
Approccio al Cavallo: Lezioni di equitazione naturale e escursioni a cavallo. Con Paolo Zoni (0163 80975–3493790625)
Martedì mattina
h 10.30-11.30
o Martedì pomer.
h 14.30-15.30
Hatha Yoga: corso base di respirazione, ginnastica, rilassamento e meditazione. Con Isabella Cosentino (0163 80964)
Martedì sera
h 19.00-20.15
o Sabato mattina
h 10.30 -11.45
Qi-Gong: ginnastica respiratoria e meditazione dinamica cinese per il benessere psicofisico. Con Sumio Ebisuno (0163 80964)
Sabato pom.
h 14.00-19.00 Laboratorio gratuito di Recitazione Cinematografica con Gianfranco Fumagalli e Gianluca Sacchi (0163 835183 – 0163 80561)
Giorno e orario da concordare
Esperienze di Psicodramma con Carla Ortona (329 47.90.218 - carlaor@libero.it)
Associazione di Promozione Sociale "Amici del Villaggio Verde"
Loc. S. Germano - 28010 Cavallirio (Novara)
Tel: 0163 80447 (Ufficio) - 80964 (Isabella) - 80975 (Lorenza)
333 7639262 (Mirai)
Si ricorda che la partecipazione alle nostre attività è riservata ai soci dell'Associazione.
TESSERA 2010: euro 25.00 comprensivo di assicurazione CONACREIS valida in tutti i centri affiliati al Coordinamento Nazionale delle Associazioni e Comunità di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale.
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Per approfondimenti sulle attività che proponiamo visitate i
SITI AMICI:
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