TRANSUMANZA

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mercoledì 28 gennaio 2009

La comunità della settimana: Federazione di comunità di Damanhur

Damanhur è l’esperienza comunitaria con il maggior numero di membri in Italia (oltre 600, di cui 138 bambini). Allo stesso tempo è la più complessa, al punto che si è considerata una città-stato con bandiera e moneta proprie. Continuando sull’onda dei primati, l’esperienza di Damanhur -che ha avuto inizio nel 1975- è anche una delle più antiche nel nostro paese. Viene anche definita una “comunità acquariana” -al pari del vicino Villaggio Verde- ed ha un indiscusso leader carismatico: Oberto Airaudi. L’idea di fondare una “città del sole” (Damanhur significa “città della luce” ed è ripreso da quello di un’antica città egizia dedicata ad Horus -dio della mitologia- abitata da esoteristi) prende corpo nell’ambito di un centro esoterico di Torino (Centro Horus), fondato da Airaudi e Benedetto Lavagna. Il luogo su cui avviare il progetto comunitario, nel comune di Baldissero Canavese in Valchiusella, non viene scelto casualmente; è un punto di convergenza di importanti “linee sincroniche”. Queste costituirebbero un reticolo energetico che avvolgerebbe il pianeta terra e lo unirebbe all’universo attraverso nove linee maggiori verticali, nove linee maggiori orizzontali e altre linee minori. Queste forze energetiche, che la scienza moderna non sa ancora misurare, ma che i cinesi chiamavano già la “schiena del drago”, trasporterebbero idee, conoscenze, modi di pensare, forme di vita. La Valchiusella (la celtica Val di Chy, come la chiamano i damanhuriani) era, del resto, una vallata ricca di ritrovamenti archeologici; primo fra tutti il “sentiero delle anime”, un complesso sistema di sentieri di montagna ricchi di incisioni rupestri riferiti a riti e funzioni apotropaiche. Nel 1980 vengono eletti, a Damanhur, un governatore e cinque ministri. L’anno successivo si dotano della bandiera e della propria valuta interna: il credito, l’unica utilizzabile nel proprio territorio. Parallelamente aumenta il numero di residenti, al punto che la comunità si dota anche di una propria scuola interna (materna ed elementare). Nel 1989 i cittadini damanhuriani sono più di trecento, decentrati in tre comunità: la capitale Damjl, Tentyris ed Etulte, i cui edifici vengono riscaldati in maniera quasi del tutto autonoma. Nello stesso periodo si raggiunge anche una parziale autonomia riguardo alla produzione di energia elettrica. Oggi, stando ai dati del sito ufficiale, si contano oltre 60 attività economiche e di servizio. Cito: “La maggior parte sono cooperative, riunite in un consorzio, che garantisce la qualità dei loro prodotti, realizzati seguendo principi etici ed ecologici. Le attività damanhuriane spaziano in molti settori: laboratori d’arte -lavorazione del vetro, pittura, scultura, restauro-, ristorazione ed agriturismo, informatica, editoria, ricerca terapeutica, bio-architettura e bio-edilizia”. Il grande dinamismo di Damanhur, il suo incremento demografico, la sua valorizzazione di antichi mestieri e della produzione artistica stanno portando benessere e vitalità nell’area circostante, i cui indici di depressione ed invecchiamento, a quanto scrive il sociologo Luigi Berzano, sono alti ed allarmanti. L’agricoltura viene praticata su circa 80 ettari di terreno, seguendo criteri rigorosamente biologici e copre circa il 50% del fabbisogno alimentare dei damanhuriani. Vengono allevati caprini, suini, bovini ed alcune specie ittiche. Si producono ortaggi, frutta, latte e latticini, cereali, vino, olio e miele. È inoltre attiva una banca dei semi per il recupero e la conservazione della biodiversità. Considerando ancora gli aspetti ecologici: A) Molti cittadini damanhuriani sono attivi, da anni, sul versante del recupero ambientale, partecipando, in collaborazione con l’Università di Torino, ad un programma di riforestazione delle aree circostanti.
B) Viene profuso molto impegno per il conseguimento dell’autosufficienza energetica. Cito dal sito: oggi, la Federazione è autosufficiente al 50% per le acque sanitarie grazie ad impianti di pannelli solari; al 25% per l’elettricità attraverso impianti fotovoltaici; al 90% per il riscaldamento a legna, ricavata dalla cura dei boschi. C) Particolare attenzione viene rivolta alle realizzazioni di bioedilizia, volte al recupero ed al risparmio energetico con la realizzazione di edifici in armonia con l’ambiente naturale, ponendo molta attenzione ad ogni passaggio del processo costruttivo e di reperimento dei materiali. Oggi Damanhur si definisce un’eco-società con una propria stuttura sociale e politica in continua evoluzione. Da un punto di vista abitativo i damanhuriani sono organizzati in 44 nuclei comunitari, in ognuno dei quali vivono una ventina di persone distribuite in “case comuni”. Gli spazi privati sono garantiti dal fatto che coppie e singoli di ogni nucleo hanno diritto ad una propria stanza, mentre bagni cucine ed altri locali sono generalmente in condivisione. Il pensiero damanhuriano e le sue molteplici fonti di ispirazioni trovano espressione anche in una università interna, l’Olami Damanhur. I suoi corsi si basano sull’insegnamento di Airaudi e sono tenuti da insegnanti damanhuriani con un lungo background di studio ed esperienza sul campo. Damanhur, del resto, è in grado di formare anche i più piccoli con una “scuola familiare” che oggi ha circa 19 anni di vita ed offre un percorso formativo fino ai tredici anni di età. La scuola damahuriana viene frequentata da circa 70 allievi, di nazionalità ed età diverse.

Federazione di Comunità di Damanhur
Via Pramarzo 3, 10080, Baldissero Canavese (TO)
Tel. 0124512226, fax 0124512371
E-mail federation@damanhur.org
sito internet www.damanhur.org


Prossimo appuntamento a Damanhur

Il 28 febbraio 2009 presso il Centro Congressi Adriano Olivetti — Damanhurcrea — Via Baldissero, 21 10080 Vidracco (TO) (tel. 0125.789999) si terrà il convegno Economia reale e di carta. Analisi e alternative alla crisi.
Ne anticipiamo qui una breve presentazione:

Nel 1968 Robert Kennedy tenne un discorso all'Università del
Kansas: "Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base
dell'indice Dow Jones né i successi del Paese sulla base del
Prodotto Interno Lordo. Il PIL non comprende l'inquinamento
dell'aria, cresce con la produzione di missili e testate nucleari.
Non tiene conto né della giustizia dei nostri tribunali né del-
l'equità dei rapporti fra noi. Non misura il nostro coraggio, la
nostra saggezza e la nostra conoscenza. Misura tutto, eccetto
ciò che rende la vita degna di essere vissuta”.
Quarant'anni dopo, la crisi finanziaria mondiale mostra quanto
siano fragili i sistemi economici attuali, fondati su una ricchezza
solo apparente, che non si trasforma in beni e servizi reali per la
gente, ma serve solo ad innescare circuiti speculativi, fondati su
denaro tutto virtuale.
Il convegno affronta questo importante tema, spiegando come
in Italia questo sistema perverso sia stato incoraggiato e soste-
nuto con leggi studiate per favorirlo e per eliminare le responsa-
bilità civili e penali che derivano dalla speculazione, e lo pone a
confronto con il modello scelto dalla Federazione di Damanhur,
in cui l'economia è al servizio della qualità della vita individuale
e collettiva.

Relatori
Antonio Bernini: Presidente Conacreis - Damanhur;
Gianluigi De Marchi: Giornalista de “La Stampa”;
Alberto Filetti: Dottore in Economia - Damanhur;
Giovanni Carlo Fiorucci: Dir. scientifico Centro Congressi A.Olivetti - Damanhur;
Bruno Tinti: Magistrato;
Marco Travaglio: Giornalista e scrittore.

Moderatore
Giovanni Bracco: Capo Redazione romana de “Il Sole 24 ORE”.

28.02.2009 - dalle 14.00 alle 19.30
www.creaconvegni.it