TRANSUMANZA

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martedì 6 gennaio 2009

La comunita' della settimana: Fattoria Macinarsi.

Il proprietario della fattoria è Antonio, un ragazzo originario di Milano che da oltre dieci anni si è trasferito in questa nicchia di campagna emiliana, vivendo con gli introiti dell’attività agricola Ha un piccolo allevamento di bovini, equini, ovini e caprini, coltiva, con modalità biologiche, cereali, foraggio e fragole e, per consumo domestico-comunitario, può contare su ortaggi, carne e uova di animali da cortile ed i prodotti apistici di sette alveari. Faccio un primo sopralluogo a Macinarsi nel settembre del 2003 ed ha come esito un articolo su AAM Terra Nuova: Guarire in campagna. Nella fattoria è infatti attivo un progetto-pilota, in convenzione con la ASL parmense, di accoglienza di persone con disagi psicologici. La metodologia è semplice e poco strutturata: coinvolgerle nella vita lavorativa della campagna e stimolarle a concorrere a creare, in fattoria, un caldo habitat comunitario. Al momento sono due le persone “in trattamento antipsichiatrico” ed hanno tra i 40 ed i 50 anni. I risultati ottenuti da Antonio da qualche anno a questa parte -stando a quanto dicono i medici che seguono, “sullo sfondo”, il progetto- sono davvero sorprendenti. La proprietà della fattoria si estende su circa 72 ettari e conta 4 strutture abitative, costruite in “sasso locale”, di cui una sola è attualmente abitata. Le altre sono in via di ristrutturazione per futuri ed ambiziosi progetti. Al momento vivono stabilmente a Macinarsi cinque adulti (Antonio, la mamma -purtroppo gravemente malata-, Ioanna che la assiste giorno e notte ed i due ospiti in convenzione) ma ci sono sempre una o due persone in più che si fermano più o meno a lungo. La fattoria ha le potenzialità per accogliere altre due coppie, con l’idea che almeno un membro di ciascuna si dedichi alle attività produttive del posto. Un obiettivo di Antonio, infatti, è quello di allargare l’attuale nucleo comunitario. I requisiti richiesti agli eventuali aspiranti neo-comunitari sono un minimo di esperienza di vita comunitaria in campagna e la disponibilità a vivere un periodo di prova di almeno un anno e mezzo. Antonio è anche propenso ad integrare nuove attività nella vita della fattoria ed è particolarmente motivato ad incrementare l’accoglienza psichiatrica. Un obiettivo portante di Macinarsi infatti -al pari di altre esperienze comunitarie come Il Forteto in Italia e l’ecovillaggio antroposofico di Hertha, in Danimarca- è promuovere un’esperienza di vita in comune tra persone più o meno sane ed altre con disagio. L’impostazione della fattoria-comunità è piuttosto essenziale; Antonio ha uno spirito che definirei di “francescanesimo libertario”. In cucina campeggia, sul ripiano di una credenza in legno tappezzata di foto e manifestini, la guida-mattone al “consumo critico” ed è una delle regole cui dovrebbero cercare di attenersi anche gli ospiti quella di “consumare criticamente”, accanto ad una certa parsimonia nel consumo dell’acqua e un po’ di tutto il resto. In casa sono diverse le sopravvivenze degli anni ’60 e ’70: le maioliche del bagno, i mobili, i vecchi interruttori, fino ad una caffettiera -da sei- con fiori gialli dipinti su sfondo rosso, classe 1971. La vocazione tendenzialmente “pauperista” non compromette, tuttavia, un orientamento che valorizza, cautamente, ciò che “di buono” offre il contemporaneo. Nel piccolo soggiorno non mancano TV, stereo, DVD e postazione-informatica con annesso modem ADSL. Niente eccessi, dunque, nemmeno ideologici e costante valorizzazione del buon senso. A Macinarsi né la dimensione economica né quella organizzativa sono formalizzate. Ciascun membro della fattoria ha una propria economia individuale (Antonio è imprenditore agricolo, la mamma pensionata, Ioanna è regolarmente stipendiata ed i due ospiti in convenzione usufruiscono di borse-lavoro) mentre le spese comuni escono dal reddito della fattoria. Da un punto di vista organizzativo ci si accorda sulla distribuzione degli incarichi in maniera del tutto naturale ed il problema di come gestire la vita quotidiana della fattoria sembra non porsi proprio. La fluidità è una delle caratteristiche apprezzabili di questo posto, in cui convivono comodamente rilassatezza ed efficienza.

Fattoria Macinarsi
Localita’ S.Martino 6, 43043 Borgo Val di Taro (PR)
Tel. 0525.99648
E-mail fattoriamacinarsi@hotmail.com