TRANSUMANZA

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venerdì 30 gennaio 2009

Il discorso di Benares.

Dopo la lezione sul buddhismo di lunedì credo possa essere interessante riportare il primo discorso del Buddha dopo la sua esperienza di "comprensione" (bodhi) o "illuminazione". Questa ha avuto luogo a Bodhgaya, nell'attuale stato del Bihar (India), sotto un albero sacro: il Ficus Religiosa. In un prossimo post spenderemo qualche parola in più sull'albero e sulla "comprensione" di Gautama Siddharta. Oggi cerchiamo di compiere un vertiginoso salto spazio-temporale, ritrovandoci nel Parco delle gazzelle, appena fuori Benares, in quello che attualmente è il sobborgo di Sarnath. Siamo, grossomodo, nel 528 a.C. (difficili essere precisi con le date quando si parla di India) ed il posto è, indiscutibilmente, un "ombellico del mondo", dove ogni ricercatore spera di trovare un maestro o dei discepoli, dove pionieri di prospettive filosofiche possibili o impossibili si sfidano a duello dialettico.
Gautama Siddharta, fresco di "comprensione" (dunque da poco meritevole del titolo onorifico di Buddha: colui che ha compreso), vi ritrova i 5 asceti con cui aveva trascorso molto tempo in severissima ascesi, che lo avevano onorato come un maestro per poi abbandonarlo indignati quando lui accettò del cibo da una donna, a Bodhgaya, evitando in questo modo di soccombere agli eccessivi rigori digiunisti.
Di fronte a loro tiene questo suo primo sermone, in pali Dhammacakkappavattanasutta: "il discorso per mettere in movimento la ruota del dharma", enunciando ed argomentando le quattro nobili verità ed insegnando la "via di mezzo".
I cinque vecchi condiscepoli chiedono di essere ordinati monaci e, a seguito della risposta affermativa del Buddha, nasce, accanto al primo gioiello del buddhismo (lo stesso Buddha) ed al secondo (il dharma), il terzo gioiello (il sangha, letteralmente sarebbe l’equivalente di ecclesia ma viene speso reso, in italiano, con il termine "assemblea"): la comunità monastica.
Nel luogo del Dhammacakkappavattanasutta, nel Parco delle gazzelle di Sanrnath, è stato eretto il Dhamekh Stupa(nella foto), ancora oggi meta di pellegrinaggi di buddhisti da tutto il mondo.
La seguente versione del Discorso di Benares è stata ripresa dal sito www.gianfrancobertagni.it.


Namo Tassa Bhagavato Arahato Sammasambuddhassa

1. Questo é quanto ho udito. (Evam me sutam.)
C'era una volta (in un certo tempo) (ekam samyam) il Sublime (bhagava) che dimorava presso Benares (Varanasi) (baranasiyam), nel luogo di Isipatana (isipatane) ,nel Parco dei Cervi o Gazzelle (migadayo).
Lí il Sublime si diresse a un gruppo di cinque monaci, asceti .

2. Due a mio avviso sono, o monaci (bikkhave), i fini estremi(anta) della vita ascetica (pabbajitena) da non perseguire.
Quali sono?
Costantemente attaccato ai piaceri sensuali(kamesukhallikanuyoga), ció é basso(hino), volgare(gammo), ordinario(pothujjaniko), innobile (anariyo) e senza utilitá di bene (anatthasamhito);
quali altri? percuotersi, auto-mortificazione(attakilamathanuyogo), ció é doloroso (dukkho), innobile e senza utilitá.
Questo di questi, o monaci, non praticando ha realizzato la via di mezzo (majjhama patipada) il Tathagata , che genera la visione (cakkhukarani), che genera la saggezza (ñanakarani), porta la calma (upasamaya), porta la sapienza (abhiññaya), porta l'illuminazione (sambhodaya), porta il Nirvana (nibbana) .
3. Quale é la (sa), o monaci, linea di condotta (patipada) giusta, media(majjhama) che il Tathagata ha scoperto e che genera la visione, genera la saggezza, porta la pace, porta la sapienza, porta l'illuminazione, porta il Nirvana?
Questo! Il nobile ottuplice sentiero (ariyo atthangiko maggo) proprio cosí:

(pañña) saggezza

Retta Opinione,(sammaditthi)
Retto Pensiero, (sammasankappo)

(sila) moralitá

Retta Parola, (sammavaca)
Retta Azione, (sammakammanto)
Retta Vita, (sammaajivo)

(samadhi) concentrazione

Retto Volontá, (sammavayamo)
Retta Attenzione (sammasati)
Retta Concentrazione.(sammasamadhi)

Questo é la, o monaci, linea di condotta (patipada) giusta, media(majjhama) che il Tathagata ha scoperto e che genera la visione, genera la saggezza, porta la pace, porta la sapienza, porta l'illuminazione, porta il Nirvana.

4. In questo e adesso (idam kho pana), o monaci,
la Nobile Veritá del Dolore(dukkham ariyasaccam):
la nascita(jatipa) é dolore, la vecchiaia(jarapi) é dolore, la malattia(vyadhipi) é dolore, la morte (marananpi) é dolore ,
unirsi(sampayogo) con cose non gradevoli é dolore, separarsi(vippayogo) da cose gradevoli é dolore, il non ottenere ció che si desidera é dolore
e pure i seguenti cinque aggregati di attacamento, di coesione all/dell'esistenza (pañcupadanakkhandha).

5. In questo e adesso ,o monaci, la Nobile Veritá dell'Origine del Dolore/
del Dolore Originato (dukkahasamudayo ariyasaccam):
È la brama(tanha) che produce nuove rinascite (ponobhavika), che assieme al piacere e la passione trova sempre godimento tanto quí che tanto lá. Sarebbe a dire il desiderio dei sensi (kamatanha), la sete dell'esistenza (bhavatanha) e l'attaccamento alla non-esistenza (vibhavatanha).

6. In questo e adesso , o monaci, la Nobile Veritá della Cessazione del Dolore
(dukkhanirodho ariyasaccam):
É la totale estinzione e cessazione di questo medesimo desiderio e il suo abbandono(tanhaya asesaviraganirodho cago), la sua rinuncia (patinissaggo), il liberarsi da questo medesimo (mutti), la sua avversione (analayo).

7. In questo e adesso , o monaci, la Nobile Veritá del Sentiero che Conduce alla Cessazione del Dolore (dukkhanirodhagamini patipada ariyasaccam):
In questo Nobile Ottuplice Sentiero, proprio cosí:

Retta Opinione
Retto Pensiero,
Retta Parola,
Retta Azione,
Retta Vita,
Retto Volontá,
Retta Attenzione
Retta Concentrazione

8. Questa é la Nobile Veritá del Dolore. Proprio cosí(me), o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione(cakkhum udapadi), originó la conoscenza(ñanam u.), sorse la saggezza(pañña u.), originó la sapienza(vijja u.) e venne la luce(aloko u.).

9. Questa Nobile Veritá del Dolore deve essere intesa (pariññeyyanti). Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

10. Questa Nobile Veritá del Dolore é stata intesa(pariññatanti). Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

11. Questa é la Nobile Veritá dell'Origine del Dolore. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

12. Questa Nobile Veritá dell'Origine del Dolore deve essere sdradicata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

13. Questa Nobile Veritá dell'Origine del Dolore é stata sdradicata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

14. Questa é la Nobile Veritá della Cessazione del Dolore .Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

15. Questa Nobile Veritá della Cessazione del Dolore deve essere realizzata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

16. Questa Nobile Veritá della Cessazione del Dolore é stata realizzata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

17. Questa é la Nobile Veritá che Conduce alla Cessazione del Dolore. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

18. Questa Nobile Veritá che Conduce alla Cessazione del Dolore deve essere praticata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

19. Questa Nobile Veritá che Conduce alla Cessazione del Dolore é stata praticata. Proprio cosí, o monaci, in relazione a cose anteriormente a me sconosciute, sorse la visione, originó la conoscenza, sorse la saggezza, originó la sapienza e venne la luce.

20. Mentre, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quatro Nobili Veritá nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti non mi furono totalmente pura, non rivelai a tutto il mondo con le sue divinitá, ivi Mara e Brahma, e all'umanitá con i suoi asceti, brahmini, e uomini che ho realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione(anuttaram sammasambodhim).

21. Quando, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quatro Nobili Veritá nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti mi fu totalmente pura, allora rivelai a tutto il mondo con le sue divinitá, ivi Mara e Brahma, e all'umanitá con i suoi asceti, brahmini, e uomini che ho realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione.
E sorse in me la conoscenza e la profonda visione: Irriversibile é la liberazione della mia mente.
Questo é la mia ultima nascita. Non c'é una nuova esistenza

22. Cosí quanto disse il Sublime. I cinque monaci si rallegrarono delle parole del Sublime.