In un paese dove l’uso della “violenza didattica”, nelle scuole, sembra essere ancora abbastanza diffuso, sta raggiungendo la Lok Sabha, la "casa inferiore" del parlamento indiano (equiparabile, pur lontanamente ed un po’ arbitrariamente, alla nostra “Camera”) un progetto di legge particolarmente illuminato.
È il Right Education Bill 2009 che prevede non solo che nessuno studente possa essere soggetto a maltrattamento fisico ma che anche la violenza psicologica debba essere penalizzata.
“Molte scuole”, scrivono I giornalisti Shruthi Balakrishna e Darinia Khongwir sul Times of India del 13 agosto 2009, “lamentano non sia chiara la definizione di violenza psicologica. Con il passaggio del progetto di legge alla Lok Sabha ci si aspetta che gli esponenti dell’HRD Ministry (Ministero per lo sviluppo delle risorse umane) facciano chiarezza al riguardo”.
Un paio di anni fa, provvedimenti di un certo rilievo sono stati presi contro il “nonnismo” dilagante nelle università. Potrebbero essere questi alcuni indicatori di una crescita ed uno sviluppo, non solo economici, del gigante asiatico.