Fernanda Pivano, conosciuta nell'ambiente underground milanese degli anni '60 come Zia Nanda (nella sua casa molti ragazzi allo sbaraglio on the road facevano scalo o naufragio, per una doccia calda, una cena dopo giorni di “precarietà alimentare”, senza tuttavia subire censure per qualche vizietto poco gradito ai benpensanti), ha lasciato ieri questo piano di realtà. Grazie a lei, abbiamo preso contatto con tante “storie di un’altra vita”, soprattutto in terra d’America, cercando faticosamente di trasferirne la fragranza dalla nostra parte dell’oceano.
E tuttavia, Zia Nanda non ha mancato di dare il giusto valore anche alle grandi storie italiane di un’altra vita, ad esempio a quella di Fabrizio de Andrè che considerava “il più grande poeta italiano del secolo”.
Zia Nanda ci ha lasciati a 92 anni, stanca di prendere le tante pastiglie prescritte dai medici ed ancora felice di autografare libri di Hemingway, di Miller, di Ginsberg e di ricevere poesie e manoscritti da giovani, anche giovanissimi creativi.
Credo sia nostro compito, di coloro che si riconoscono nella variegata costellazione del VivereAltrimenti, raccogliere il testimone cercando di non perdere il passo...
Articolo, sul corriere della sera, di addio a Zia Nanda
La mia giovane vecchiaia, di Zia Nanda
Il suo sito internet