Buon anno a tutti!
Dopo quasi tre mesi spesi in Sri Lanka, Viverealtrimenti torna nella sua terra natale: l'India, in Tamil Nadu per la precisione.
E' emersa la proposta di una collaborazione con Sarvodaya Talisman, il mensile del movimento gandhiano indiano, cui si ispira, in buona parte, la rivista italiana Azione Nonviolenta, fondata da Aldo Capitini nel 1967. Viverealtrimenti ha accettato di buon grado pur mantenendo, come sempre, un'attitudine critica. In questo post si vuol dare conto di appena qualche riflessione che verra' ripresa in post successivi.
La prima domanda che sorge spontanea pensando a Gandhi e che ho anche avuto il piacere di rivolgere alla famosa militante No Global Vandana Shiva nel corso di un'intervista e' quanto sia attuale, oggi, il pensiero gandhiano. La risposta della Shiva fu che il pensiero e l'esempio di Gandhi continuano ad alimentare la quasi generalita' delle scuole filosofiche e dei movimenti politici in India ma che il movimento gandhiano, in se stesso, e' in una fase di empasse.
Personalmente trovo che Gandhi sia stato davvero una "Grande Anima", non foss'altro per essere riuscito a portare all'indipendenza un immenso paese di 400 milioni di persone che parlavano almeno trenta lingue diverse e non avevano alcuna coscienza nazionale (avendo, in compenso, tassi di poverta', di analfabetismo e sottosviluppo spaventosi) senza sparare nemmeno un colpo. Di piu': priorita' di Gandhi e del fedele Nehru e' stata l'abolizione della grande vergogna dell'India: l'intoccabilita'. Merita menzione che, acquisita l'indipendenza dagli inglesi nel 1947, Gandhi e Nehru diedero l'incarico di scrivere la costituzione della Repubblica Indiana al Dottor Ambedkar, un intoccabile! Di piu': Gandhi ha sempre caldeggiato una forte rivalutazione della donna nella societa' hindu, lo sviluppo, sobrio, delle aree rurali, una centralita' politica dei villaggi (la vera anima, sosteneva, del subcontinente), un'istruzione ed un'assistenza medica di base e condizioni dignitose di vita per tutti. Gandhi e' stato probabilmente uno dei piu' grandi ed illuminati rivoluzionari del Novecento ed in India e' davvero impossibile dimenticarsi di lui, del padre della patria, in quanto campeggia su ogni banconota del conio nazionale.
Viene dunque da chiedersi perche' il movimento gandhiano non riesca a tenere il passo, oggi, con cotanta celebrita'. La risposta, a parere del sottoscritto, una risposta almeno, e' piuttosto intuitiva: il tendenziale approccio pauperista. Gandhi era difatti il propugnatore di uno stile di vita austero, frugale, ferocemente sobrio che poco si accorda con i tempi correnti. Nei tempi in cui era attivo Gandhi, del resto, l'idealismo aveva modo di farla da padrona, oggi, nel profondo disincanto del mondo, oltre ad avere buone idee bisogna avere una buona capacita' professionale per venderle. Il trionfo del mercato ha creato i presupposti perche' le idee diventassero marchi oltre che merci, per il trionfo della cultura dell'immagine da cui oggi non si puo' davvero prescindere. Di piu': il tendenziale arcaicismo ruralista della visione tradizionale gandhiana mal si accorda con un altro imperativo contemporaneo: l'utilizzo dell'alta tecnologia (la stessa che sto usando io ora per comunicare) da cui nessuno, men che meno chi vuole migliorare il mondo, puo', in alcun modo, prescindere e che nessuno puo' permettersi nemmeno il lusso di considerare con sufficienza. Credo dunque che se da un punto di vista ideale Gandhi e' ancora attuale, se la metodologia nonviolenta rappresenta ancora oggi un'ipotesi interessante per la rivendicazione di alcuni diritti, sia bene trasferire il suo immenso patrimonio culturale nel terzo millennio, lasciando alcuni eccessi arcaicisti e pauperisti (che sono diventati tali oggi laddove nel periodo in cui era attivo Gandhi avevano, probabilmente, un altro significato) nel Novecento.
E' questa appena una prima riflessione, avremo modo di tornare, auspicabilmente in maniera piu' articolata, sulle tematiche cui si e' appena fatto cenno.
Ancora buon anno da Viverealtrimenti!